Nella giornata di oggi l’Assemblea e le Commissioni del Senato non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’Aula ha discusso e approvato in via definitiva e con voto di fiducia il decreto-legge relativo alle misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di Cassazione, per l'efficienza degli Uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa. Il provvedimento, che è stato approvato con 159 voti favorevoli, 24 contrari e 1 astenuto, contiene interventi sull'organico e misure di efficienza per gli Uffici giudiziari al fine di accelerare la copertura dei posti vacanti, insieme a norme che semplificano la trattazione del contenzioso in Cassazione e sul processo amministrativo telematico. Prevista anche la proroga al trattenimento in servizio dei Magistrati con funzioni apicali e direttive. Nelle cause civili davanti alle Sezioni semplici viene ampliato il ricorso alla trattazione in Camera di consiglio al fine dilimitare la necessità dell'udienza e si semplifica il meccanismo nelle cause filtro. Inoltre, in vista dell'avvio del processo amministrativo telematico, viene istituita una Commissione di monitoraggio con il compito di riferire mensilmente al Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, proponendo le modifiche organizzative necessarie per il miglior funzionamento del processo telematico. Viene infine stabilità l’obbligatorietà della registrazione telematica dei ricorsi, degli atti processuali e delle sentenze.

L’Aula di Palazzo Madama ha poi approvato in prima lettura con 189 voti favorevoli, 1 astenuto e nessun contrario il ddl sulsostegno al Festival Verdi di Parma e Busseto mentre è stata rinviata alla prossima settimana la discussione del ddl sulla formazione in scienze geologiche e di quello relativo alla Casa Museo Gramsci, oltre che delle mozioni sulla somministrazione di farmaci.

Passando all’altro ramo del Parlamento, oggi l’Assemblea della Camera si riunirà alle 9.30 per lo svolgimento delle interpellanze urgenti, mentre le Commissioni non si riuniranno. Questa settimana, l’Aula di Montecitorio ha approvato in via definitiva con 346 voti favorevoli e 25 astenuti le disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo. Nello specifico, il provvedimento riscrive il reato d'intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, che ha incontrato fortissime difficoltà applicative, prevedendo la responsabilità diretta del datore di lavoro e la confisca dei materiali che servirono o furono destinati a commettere il reato e degli eventuali proventi derivanti dalla vendita del prodotto agricolo. Si prevede inoltre che i proventi delle confische ordinate a seguito di sentenza di condanna o di patteggiamento per la fattispecie di reato siano assegnati al Fondo anti-tratta, la cui operatività è estesa anche all'indennizzo delle vittime del reato di caporalato. Infine, la legge prevede lasemplificazione degli indici di sfruttamento e la possibilità di commissariamento dell'azienda, detta disposizioni sulla Rete del lavoro agricolo di qualità e prevede un piano d'interventi a supporto dei lavoratori che svolgono attività stagionale di raccolta dei prodotti agricoli.

Successivamente, l’Aula della Camera ha approvato in prima lettura con 359 voti favorevoli, nessun contrario e 12 astenuti la legge di ratifica dell'Accordo di Parigi collegato alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici adottato a Parigi lo scorso 12 dicembre 2015 (COP 21). L’obiettivo dell'accordo è quello di stabilizzare le concentrazioni di gas a effetto serra nell'atmosfera a un livello tale da escludere qualsiasi pericolosa interferenza delle attività umane sul sistema climatico. In particolare, i Paesi industrializzati hanno l'obbligo di adottare misure di mitigazione e di comunicare, a intervalli costanti, informazioni dettagliate sulle politiche intraprese, sulle eventuali misure da attuare per il rispetto dei parametri pattuiti e sugli scenari di riduzione. L’obiettivo del Governo è di approvare il provvedimento, che ora passa all’esame del Senato, prima della riunione della 22esima conferenza del clima che si terrà dal 7 al 18 novembre a Marrakech, in Marocco.

Infine, la Camera ha approvato, in prima lettura con 279 voti favorevoli, 22 contrari e 69 astenuti, la pdl relativa alle misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica,in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia, delle persone ospitate nelle strutture socio-assistenziali e socio-assistenziali per anziani e delle persone con disabilità, con relativa delega del Governo in materia di formazione del personale. Il provvedimento, che ora passa all’esame del Senato, punta a prevenire e contrastare i maltrattamenti e gli abusi nei confronti delle persone assistite, non indipendenti e con disabilità. Nel dettaglio, il testo prevede la possibilità di installare in asili e case di cura e riposo sistemi di videsorveglianza a circuito chiuso con immagini cifrate; l'accesso alle registrazioni è vietato salvo nel caso di notizia di reato. L'installazione avviene previo accordo collettivo e con adeguata segnalazione a tutti i soggetti che accedono nella zona videosorvegliata. Sarà poi il Garante per la privacy a definire, entro 60 giorni, gli adempimenti e le prescrizioni da applicare in relazione alle installazioni. Per quanto riguarda gli asili nido e le scuole dell'infanzia, inoltre, è demandata ad un decreto del Ministro dell'istruzione, previo parere della Conferenza unificata, la definizione delle modalità per assicurare ilnecessario coinvolgimento della famiglie interessate. Nelle strutture socio-sanitarie esocio-assistenziali, l'utilizzo dei sistemi di videosorveglianza è consentito solo nel rispetto della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e previo consenso degli interessati o dei loro tutori se minorenni o incapaci. Inoltre, la pdl contiene anche una delega al Governo in materia di formazione del personale.

Nella giornata di ieri si è aperto un delicatissimo Consiglio Europeo. I temi sul tappeto sono la questione dei migranti, la politica commerciale internazionale ma soprattutto la Russia e la situazione in Siria. Nella serata di ieri, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha chiarito che non ci sarà un bilaterale con il presidente Jean Claude Juncker sulla manovra economica: il Premier ha detto di aver "visto durante la riunione" il presidente della Commissione, ma, ha puntualizzato, "non c’è un bilaterale, non è previsto e non ci sarà. Trovo però molto importante che sia stato approvato quel testo venuto dalla proposta italiana in base al quale si deve riconoscere lo sforzo di quei Governi che stanno subendo di più l'immigrazione. E quindi mi pare che sia un bel passo in avanti". Ma a pochi giorni dal varo della manovra, non sono mancati da parte di Bruxelles le occasioni, ovviamente tutte informali, per sollevare alcuni dubbi e perplessità che al momento non sembrano potranno essere superate. Senza una svolta entro il fine settimana, già lunedì l'Italia potrebbe vedersi recapitare il primo avvertimento della Commissione; ma il presidente del Consiglio, parlando nel pomeriggio con gli eurodeputati Pd, ha sottolineato che ora l' Europa deve prendere una nuova direzione e deve essere la famiglia progressista a guidarla. Lasciando il summit ha ribadito di "condividere tutte le parole di Obama", soprattutto sul fatto che "dobbiamo insistere sulla crescita e non sull'austerity, su un modello di mondo fondato sul coraggio e non sulla paura".

Ieri in casa del Partito Democratico si è tenuta la prima riunione formale della Commissione per lemodifiche all'Italicum. L’obiettivo immediato sembra quello di riuscire a elaborare unaproposta politica di legge elettorale nei prossimi 10 giorni, così da arginare, almeno in parte, il dissenso interno sulreferendum costituzionale e di evitare che la manifestazione di Piazza del Popolo convocata dal segretario Matteo Renzi per il prossimo sabato 29 ottobre sia la rappresentazione di un’ampia frattura politica nel campo democratico. Ma il tempo stringe anche perché sta per iniziare l'ultimo mese di campagna. Al momento non è ancora dato sapere a quali risultati porterà il lavoro della Commissione e l'ipotesi più quotata resta quella di un documento politico, anche se Cuperlo, che partecipa ai lavori quale rappresentante della minoranza, chiede di più. Ma se sul documento politico il margine concesso dai renziani sembra ampio, sull'avvio della discussione in Commissione emerge qualche dubbio in più, anche perché una cosa sono ritocchi all'Italicum un’altra è discutere una nuova legge come richiesto da Cuperlo. Su questa decisione si attende una valutazione di Matteo Renzi, che nei giorni scorsi aveva rinviato l'avvio dell'iter parlamentare sull'Italicum a dopo il referendum. Comunque la prima riunione formale dei cinque delegati ( Lorenzo Guerini, Luigi Zanda, Ettore Rosato, Matteo Orfini per la maggioranza e Gianni Cuperlo per la minoranza) è servita soprattutto a trovare un'intesa sul metodo di lavoro. Al termine della riunione il risultato è cheLorenzo Guerini sonderà informalmente le altre forze politiche, anche se Forza Italia e Movimento 5 Stelle hanno già dichiarato di non volersi sedere al tavolo almeno prima del referendum.

 



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