Ripercorrendo quanto successo questa settimana in Parlamento, va ricordato innanzitutto che le Aule di Camera e Senato hanno concluso l’esame del Documento di Economia e Finanza 2016. Entrambi i rami del Parlamento hanno approvato la risoluzione di maggioranza che autorizza il Governo a un aggiornamento del piano di rientro verso l'Obiettivo di medio periodo, differendo al 2019 il raggiungimento del pareggio di bilancio in termini strutturali. Successivamente sono state approvate due risoluzioni sul Def: entrambe impegnano il Governo a intervenire sulle pensioni per assicurare la flessibilità in uscita, in particolare per disoccupati e lavori usuranti, anche con "penalità" e con misure selettive, l'esclusione dalla revisione delle taxexpenditure di detrazioni su lavoro, famiglia ed ecobonus. Si suggeriscono anche interventi su banche e Mezzogiorno, e la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia che nel 2017 farebbero aumentare Iva e accise.  La risoluzione approvata al Senato è del tutto analoga a quella della Camera se non per l'inserimento della necessità di un chiarimento da parte del Governo sulla volontà di non mettere mano alle pensioni di reversibilità.

Numeri alla mano, il Def prevede nel 2016 una crescita del Pil pari all'1,2% (nel 2015 è stata dello 0,8); l'avanzo primario è stimato all'1,7% per cento e l'indebitamento netto al 2,3% del Pil, con un progressivo miglioramento negli anni successivi (1,8 nel 2017 e 0,9 nel 2018 fino al surplus dello 0,4 nel 2019). Il rapporto debito Pil dovrebbe scendere nel 2016 dal 132,7 al 132,4%.

Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato e le Commissioni di Palazzo Madama non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’aula è tornata a confrontarsi sul disegno di legge per la repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Il dibattito si è però interrotto a causa di forti contrasti politici e riprenderà il prossimo martedì. Alla ripresa dei lavori dovrebbe essere approvato l'emendamento del presidente della commissione Giustizia, Nico D'Ascola, che riscrive l'articolo 1 e che di fatto riporta il testo alla versione già votata della Camera. Con l'approvazione dell'emendamento, il testo del ddl prevedrà che si applichi la pena della reclusione da due a sei anni se la propaganda, l'istigazione e l'incitamento sono commessi in modo che ne derivi un concreto pericolo di diffusione e se si fondano in tutto o in parte sulla negazione della Shoah, dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanità e dei crimini di guerra.

In questa settimana la maggioranza, dopo mesi di stallo, ha vistosamente accelerato sul ddl prescrizione. Nella giornata di ieri la Commissione Giustizia ha deciso l'abbinamento dei testi sulla prescrizione con quelli della riforma del processo penale, in tutto 8, compreso quello licenziato dalla Camera che contiene il doppio binario per i reati di corruzione. I due relatori, Felice Casson e Giuseppe Cucca, hanno annunciato l’intenzione di depositare già martedì prossima la bozza di testo unificato.

Questa settimana la Commissione Industria ha ripreso quasi a sorpresa, senza però compiere nessuna votazione, i lavori sul ddl "Concorrenza". L’esame si era interrotto per la mancanza del Ministro per lo sviluppo economico a seguito delle dimissioni di Federica Guidi. La ripresa potrebbe essere interpretata come un segnale politico al Governo che, nonostante le intenzioni, ancora non ha ancora scelto il nuovo ministro rallentando o bloccando così i lavori parlamentari e la discussione del provvedimento approvato in Consiglio dei Ministri ormai più di un anno fa. Intanto, nella giornata di ieri il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato, nel corso della diretta sui social “Matteo Risponde”, che la settimana prossima verrà affrontata la questione della nomina del nuovo ministro.

Passando all’altro ramo del Parlamento, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera si riunirà a partire dalle 9.30 per la discussione delle interpellanze urgenti, che nello specifico riguarderanno: l’aumento delle tasse aeroportuali, l’hub di accoglienza per migranti nel porto di Taranto, le relazioni diplomatiche con la Tunisia, l’aumento anomalo dei casi di meningiti e sepsi in Toscana, le problematiche gestionali dell'Istituto mediterraneo di ematologia, la violenza ostetrica agli Ospedali riuniti di Reggio Calabria e il giacimento Vega nel Canale di Sicilia.

Nell'arco di questa settimana, l’aula di Montecitorio ha approvato in via definitiva, con 214 voti favorevoli, 108 contrari e 15 astenuti, la legge delega per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace che il Governo aveva presentato al Senato quasi un anno e mezzo fa. Le principali novità della riforma riguardano l’introduzione di uno statuto unico della magistratura onoraria in ordine alle modalità di accesso, alla formazione e al tirocinio, alla durata e decadenza dell'incarico, alla revoca e alla dispensa dal servizio, alle incompatibilità, ai trasferimenti, alla responsabilità disciplinare, alla disciplina delle indennità. Ma anche la riorganizzazione dell’ufficio del giudice di pace, il superamento della distinzione tra giudice di pace e giudici onorari di Tribunale e l’istituzione di una specifica struttura organizzativa dei VPO (vice procuratori onorari) presso le Procure.

L'Aula di Montecitorio ha anche approvato la relazione della Giunta delle elezioni che si era espressa a favore della decadenza di Giancarlo Galan da deputato, sulla base della legge Severino. Hanno votato tutti a favore tranne Forza Italia. L'ex governatore del Veneto è stato condannato in via definitiva a 2 anni e 10 mesi e al pagamento di 2,6 milioni di euro per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sul Mose. Al posto di Galan, come primo dei non eletti del Pdl nella circoscrizione Veneto 1, entra Dino Secco.

Per quanto riguarda le commissioni, nella giornata di oggi la Commissione Attività produttive proseguirà il ciclo di audizioni su Industria 4.0 e ascolterà i rappresentanti di Farmindustria, MicrosoftOre, IBMOre e Hewlett- Packard.  Le altre commissioni invece non si riuniranno.

Questa sera alle 18 si terrà il Consiglio dei Ministri che dovrebbe approvare il decreto legge in materia bancaria contenente i meccanismi di ristoro per i risparmiatori di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti, che hanno visto i loro risparmi scomparire con il salvataggio dello scorso novembre degli Istituti. Dovrebbero slittare a martedì della settimana prossima invece le nuove nomine dei responsabili dei Servizi Segreti, della Polizia di Stato, della Guardia di finanza e della Marina militare.

Questa mattina, tra le polemiche, è previsto un incontro alla Camera tra il Partito Democratico e una delegazione di parlamentari che fanno capo a Denis Verdini. Il vertice, come confermato dal senatore Lucio Barani, "era fissato da diversi giorni e riguarderà i temi relativi all'agenda parlamentare delle prossime settimane". L'obiettivo sarebbe quello di consolidare l'alleanza politica, soprattutto sul piano programmatico e creare una sorta di cabina di regia. Durissima la reazione della minoranza dem: Gianni Cuperlo e Roberto Speranza attaccano parlando di un vertice "inspiegabile" e chiedeno garanzie per le alleanze future.

Ennesimo colpo di scena in Forza Italia, dopo giorni d'intenso dibattito interno, Silvio Berlusconi ha finalmente deciso che Guido Bertolaso non è più il candidato a sindaco di Roma del partito, che ora sosterrà Alfio Marchini. Dure le reazioni della candidata sindaca Giorgia Meloni e del leader della Lega Nord Matteo Salvini: "Siamo contenti della semplificazione del quadro politico a Roma. Ora ci aspettiamo un'ulteriore semplificazione con la diretta e aperta convergenza di Alfio Marchini e di Forza Italia sul candidato del Pd e di Renzi, Roberto Giachetti". 



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