Dopo che nella giornata di ieri è stato approvato con voto di fiducia il decreto-legge, già approvato dalla Camera, sul completamento della procedura di c essione dei complessi aziendali del Gruppo ILVA, l’Assemblea del Senato si riunirà a partire dalle 9.30 per terminare l’esame della legge di delegazione europea 2015. Successivamente è prevista la discussione del ddl, già approvato dalla Camera, relativo al contenuto della legge di bilancio e del ddl relativo al contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Giustizia proseguirà l’esame del ddl sul codice antimafia e del ddl di riforma del Codice penale, per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi. La Commissione Bilancio esaminerà il decreto legge sugli Enti territoriali, già approvato dalla Camera. La Commissione Finanze proseguirà il confronto sul ddl per l’istituzione di una Commissione d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario, svolgendo alcune audizioni.

Nella giornata di ieri, la Bilancio, dopo quasi due settimane di ritardo, è tornata a confrontarsi sul ddl concorrenza ed ha dato il parere sugli ultimi emendamenti dei relatori e i relativi subemendamenti ad eccezione di una manciata di proposte che discuterà probabilmente già questa mattina. Nella seduta di ieri, la Commissione Industria ha quindi potuto proseguire l’esame del provvedimento approvando alcune modifiche. Oggi tornerà a riunirsi anche se sembra ormai certo che per il termine dell’esame in Commissione bisognerà aspettare la settimana prossima. LaCommissione Sanità ascolterà il Generale Claudio Vincelli, comandante dei Carabinieri per la tutela della salute. La Commissione Territorio ascolterà i rappresentanti di Assoelettrica nell’ambito della discussione del ddl sui princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque.

Dopo che nella giornata di ieri è stato approvato il testo unificato per l’Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sullo stato della sicurezza e del degrado delle città italiane e delle loro periferie e le ratifiche di trattati internazionali, l’Assemblea della Camera oggi non si riunirà.

Passando ai lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali si confronterà sullo schema di decreto legislativo di modifiche e integrazioni al codice dell'amministrazione digitale e ascolterà il Presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti, Andrea Camanzi, sullo schema di decreto legislativo sul testo unico sui servizi pubblici locali. La Commissione Cultura si confronterà sullo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2016. La Commissione Affari sociali ascolterà il Ministro per gli affari regionali, Enrico Costa, sulle linee programmatiche del Governo in materia di politiche della famiglia.

Ieri al Quirinale si è svolta la tradizionale cerimonia del Ventaglio. Nel suo discorso, il Capo dello Stato ha affrontato il delicatissimo tema del referendum affermando: "In queste settimane, talvolta, a proposito della data e del cosiddetto spacchettamento, mi è parso di assistere a discussioni un po' surreali, quasi sulla scia della caccia ai Pokemon. Si è detto che vi sarebbe stato uno spostamento della data di celebrazione del referendum. Qualcuno ha anche invitato perentoriamente a comunicarne la data. La data del referendum non è stabilita per il semplice fatto che non è ancora possibile farlo. La procedura del referendum è regolata dalla legge e l'iter per la fissazione della sua data può essere avviato soltanto dopo che la Corte di Cassazione avrà comunicato quali sono le richieste ammesse a referendum. La Cassazione, che ha il compito di valutare la loro regolarità, secondo la legge, ha tempo fino al 15 agosto per comunicarlo. Fino a quando non vi sarà questa comunicazione, la procedura per fissare la data non può partire. Si è parlato anche di discussioni tra le forze politiche su uno spacchettamento della domanda referendaria. Va forse chiarito che, a quel riguardo, le forze politiche non avrebbero avuto alcun potere né possibilità di discuterne, così come non ne avrebbe avuto il Capo dello Stato. Infatti, a fronte di una richiesta, laddove vi fosse stata, soltanto la Corte di Cassazione avrebbe potuto decidere sulla formulazione dei quesiti; e rigorosamente in base a valutazioni giuridiche, non a considerazioni politiche".

Pronta la risposta del Movimento 5 Stelle: il deputato Danilo Toninelli ha dichiarato che "Mattarella parla di caccia ai Pokemon per chi cerca di capire la data del Referendum. Ho il massimo rispetto per la carica che ricopre, ma non posso evitare di dire che il Presidente ha perso un'occasione per tacere. Tralasciando il discutibilissimo paragone fatto, è vero che la Cassazione ha tempo fino al 15 agosto per emettere l'ordinanza. Ma è altrettanto vero che, da quel momento, laPresidenza del Consiglio, cioè Renzi, ha 60 giorni per decidere la data del voto che può essere tra il 50esimo e il 70esimo giorno successivo. Quindi Renzi può gestire a proprio piacimento l'enorme lasso di tempo di 80 giorni entro cui muoversi per decidere quando indire il Referendum. Non accetteremo che Renzi tenga nascosta la data fino all'ultimo momento. Non lo faccia neppure lei che è il garante della Costituzione". Sono parole che hanno scatenato per tutto il pomeriggio un intenso dibattito politico fra gli esponenti del Partito Democratico e i partiti delle opposizioni.

Stefano Parisi , dopo aver ricevuto l’incarico di Berlusconi di rifondare Forza Italia, inizia a muovere i primi passi e ha convocato tutti i moderati a Milano il 16 e 17 settembre. Ieri, dopo che negli scorsi giorni il Cavaliere aveva annunciato una grandissima iniziativa politica, l’ex ad di Fastweb ha annunciato l’indizione della convention, che sarà in stile americano, aperta a tutti e rivolta a tutte le forze politiche del centro-destra. Parisi ha poi spiegato: "Si è fatto un gran parlare di leadership, quando il primo problema sono i contenuti: io ho dato la mia disponibilità a costruire un programma liberal popolare concreto e vincente, la cui definizione è preliminare a qualsiasi discorso. Ci ritroveremo tutti per far sì che da Milano parta la rigenerazione del centrodestra prima e del Paese poi. Il cantiere è appena aperto". Nelle intenzioni di Parisi c’è quella di riuscire a creare unareale e credibile alternativa a Matteo Renzi e al Partito Democratico. Altrimenti “la gente pensa che se il premier perde il referendum e va a casa, poi vincono i 5Stelle o c'è il baratro. Per questo serve un progetto di rinnovamento nei contenuti e Forza Italia deve tornare a essere forza di governo".

Ma il primo problema vero che Parisi dovrà risolvere è la legittimazione dentro Forza Italia.Giovanni Toti, in questi anni consigliere politico di Berlusconi, unico esempio di vittoria recente avendo conquistato la Regione Liguria di cui è governatore, critica duramente la decisione che di fatto rappresenta una sorta di azzeramento dell'attuale classe dirigente forzista e sembra abbia addirittura minacciato di andarsene. In una intervista, l'ex ministro Altero Matteoli ha affermato che Parisi appare "una scelta calata dall'alto. E' giusto che Berlusconi decida da solo ma non possiamo cambiare linea politica ogni sei mesi”. Molto critico anche il capogruppo di Forza Italia al Senato Paolo Romani mentre fa rumore il silenzio di Renato Brunetta.



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