Bce taglia tassi, Lagarde avverte: fine ciclo difficile, crescita grazie a difesa

La Banca Centrale Europea ha approvato un nuovo taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, l’ottavo dall’inizio del ciclo di allentamento. La decisione, largamente attesa, è stata presa con quasi totale unanimità nel Consiglio direttivo, ma potrebbe segnare la fine del ciclo espansivo, secondo quanto indicato dalla presidente Christine Lagarde. La numero uno dell’Eurotower ha chiarito che il contesto resta segnato da forte incertezza, in particolare a causa delle tensioni commerciali internazionali, e ha lasciato intendere che un nuovo intervento a luglio è improbabile, rimandando ogni valutazione a settembre. Con l’intervento odierno, i tre tassi di riferimento si attestano ora al 2% sui depositi2,15% sulle operazioni di rifinanziamento principali e 2,4% su quelle marginali, livelli ritenuti dalla Bce coerenti con una politica monetaria in grado di adattarsi ai rischi congiunturali. In particolare, il rafforzamento dell’euro e il calo dei prezzi dell’energia potrebbero spingere ulteriormente al ribasso l’inflazione, che per ora si mantiene intorno al target del 2%.

Secondo le nuove proiezioni macroeconomiche pubblicate da Francoforte, il Pil dell’eurozona crescerà in media dello 0,9% nel 2025, dell’1,1% nel 2026 e dell’1,3% nel 2027. La dinamica riflette una ripresa più forte del previsto nel primo trimestre 2025, ma anche prospettive più deboli per il resto dell’anno. L’incertezza legata alla politica commerciale statunitense continua a pesare sugli investimenti privati e sulle esportazioni, ma si prevede che la spesa pubblica in difesa e infrastrutture, unita a redditi reali in aumento e a un mercato del lavoro solido, possa sostenere la crescita nel medio termine. In parallelo, le proiezioni sull’inflazione stimano un valore medio del 2% nel 20251,6% nel 2026 e di nuovo 2% nel 2027. La frammentazione delle catene globali potrebbe rappresentare un rischio rialzista, mentre un eventuale inasprimento dei dazi rischia di comprimere la domanda esterna e accrescere la volatilità sui mercati. In questo scenario, la Bce ribadisce un approccio di valutazione progressiva dei dati, mantenendo la flessibilità come principio guida della propria azione.

Infine, Lagarde ha escluso con fermezza ipotesi di dimissioni anticipate, smentendo le indiscrezioni che la volevano prossima alla guida del World Economic Forum confermando, invece, la volontà di portare a termine il suo mandato.

Unicredit: rinuncia a misure provvisorie davanti a Tar, prove di dialogo con Mef

UniCredit ha ritirato la richiesta di misure provvisorie davanti al Tar del Lazio, puntando a mantenere un dialogo costruttivo con il Ministero dell’Economia dopo la ricezione, il 30 maggio, di una nota esplicativa sulle prescrizioni Golden Power. La banca conferma tuttavia la propria opposizione nel merito e chiede una decisione rapida: l’udienza è fissata per il 9 luglio.

Le misure contestate toccano nodi strategici: tra queste, l’obbligo di mantenere per cinque anni gli investimenti di Anima Holding concentrati su titoli italiani, il vincolo a non ridurre il rapporto impieghi/depositi per Banco BPM e UniCredit in Italia e la richiesta di cessare entro nove mesi tutte le attività in Russia. Secondo fonti vicine al dossier, alcune condizioni sarebbero troppo restrittive e prive di copertura normativa, limitando la gestione prudente del rischio e la flessibilità operativa. Il Governo giustifica il provvedimento con la natura transnazionale di UniCredit, ritenendo necessarie misure di salvaguardia per evitare che l’acquisizione alteri l’identità di Banco BPM, istituto radicato sul territorio e cruciale per il credito alle PMI italiane.

Banche: Giorgetti, 'tornino a fare banche e sostenere sistema imprenditoriale' 

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha incontrato a Palazzo Lombardia le principali componenti del sistema produttivo regionale alla presenza, anche, del presidente della Regione, Attilio Fontana. Al centro del confronto, le trasformazioni in atto nell’economia globale e le condizioni necessarie per sostenere la crescita nei territori.

Giorgetti ha sottolineato come, in un contesto in cui si stanno riscrivendo le regole globali del commercio e della finanza, sia fondamentale valorizzare il contributo dei protagonisti dell’economia reale, a partire da una regione come la Lombardia, da sempre al vertice per capacità produttiva e dinamismo imprenditoriale. Il ministro ha ribadito l’urgenza di restituire al sistema bancario il proprio ruolo tradizionale: raccogliere il risparmio, tutelarlo ed erogarlo a sostegno dell’attività d’impresa. Una funzione che – ha osservato – si è progressivamente indebolita a causa di una regolamentazione sovranazionale sempre più stringente e del fenomeno del gigantismo bancario, che privilegia la gestione patrimoniale a scapito del credito all’economia reale.

Secondo Giorgetti, lo Stato, la Regione e il sistema bancario devono limitarsi a creare un contesto favorevole, lasciando alle imprese il compito di fare impresa, generare occupazione e produrre sviluppo. Una visione condivisa dal governatore Fontana, che ha definito il confronto un’occasione importante per riaffermare la coesione del sistema lombardo, capace di fare rete anche nei momenti di maggiore difficoltà. I dati economici del trimestre – ha aggiunto – confermano la tenuta del tessuto produttivo regionale, nonostante le incertezze del quadro macroeconomico.

Bce: Lagarde, outlook inflazione più incerto del solito

La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha evidenziato che le prospettive di inflazione nell’area dell’euro risultano attualmente più incerte del consueto, a causa della crescente volatilità del contesto delle politiche commerciali globali. Ha osservato che il calo dei prezzi dell’energia e l’apprezzamento dell’euro potrebbero determinare ulteriori pressioni al ribasso sull’inflazione. Secondo Lagarde, tale quadro potrebbe essere ulteriormente aggravato nel caso in cui dazi doganali più elevati riducessero la domanda estera di beni dell’area euro, spingendo al contempo i Paesi con capacità produttiva in eccesso a dirottare parte delle esportazioni proprio verso il mercato europeo. Le attuali tensioni commerciali internazionali – ha affermato – potrebbero generare maggiore volatilità e avversione al rischio nei mercati finanziari, con effetti negativi sulla domanda interna e, conseguentemente, sulla dinamica dei prezzi.

La presidente ha inoltre sottolineato che una possibile frammentazione delle catene di approvvigionamento globali potrebbe invece esercitare pressioni inflazionistiche, sia attraverso l’aumento dei prezzi delle importazioni, sia aggravando i vincoli di capacità produttiva all’interno dell’economia. Ha aggiunto che anche un aumento della spesa pubblica in settori quali difesa e infrastrutture potrebbe contribuire a sostenere l’inflazione nel medio termine. Infine, Lagarde ha richiamato l’attenzione sui fenomeni meteorologici estremi e sulla crisi climatica, ritenendo che tali fattori possano comportare un aumento superiore alle attese dei prezzi alimentari.

Difesa, Ok Commissione Ue ad attivazione clausola salvaguardia 

La Commissione europea ha approvato la richiesta presentata da 16 Stati membri per l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale per la difesa, uno strumento previsto dal piano RiarmEU per rafforzare le capacità militari dell’Unione. La decisione dovrà ora essere ratificata dal Consiglio Ecofin nel prossimo vertice di luglio. Tra i Paesi che hanno formalizzato la richiesta figurano, tra gli altri, Germania, Polonia, Finlandia, Danimarca, Grecia e Portogallo, oltre a diversi Stati dell’Est Europa. L’obiettivo è potenziare la spesa militare permettendo l’investimento fino all’1,5% del Pil (calcolato sui livelli del 2021) escludendo tali spese dal computo del deficit, in deroga alle regole ordinarie del Patto di stabilità.

Secondo le stime della Commissione, l’impegno congiunto dei 16 Stati potrebbe liberare risorse per 650 miliardi di euro destinati alla difesa europea, in linea con la strategia di rafforzamento dell’autonomia strategica dell’UE. Italia e Francia, che non figurano tra i richiedenti, potranno ancora aderire all’iniziativa nei prossimi mesi, valutando l’eventuale attivazione della clausola su base nazionale.

  1. Bce taglia tassi, Lagarde avverte: fine ciclo difficile, crescita grazie a difesa
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