Commissione Ue: politica bilancio moderatamente restrittiva, l’opzione migliore
La Commissione europea raccomanda agli Stati membri dell'Eurozona una posizione di politica di bilancio ("fiscal stance") per il 2025 che sia “moderatamente restrittiva”. Lo hanno spiegato oggi il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis e il Commissario all'Economia Paolo Gentiloni, parlando alla stampa a margine della riunione dell'Eurogruppo, in corso a Bruxelles. L'obiettivo, ha detto Dombrovskis, è di “ridurre l'inflazione e ricostituire gradualmente i margini di bilancio (“buffers”)”, aggiungendo che “Occorre trovare il giusto policy mix. In questo quadro, comunque, si aggiunge l’importanza di preservare sia gli investimenti dei cofinanziamenti nazionali dei fondi comunitari, inclusi quelli del Pnrrr, che gli altri investimenti finanziati dai bilanci nazionali. “Stiamo andando - ha osservato, da parte sua, Paolo Gentiloni - verso un'estate interessante per quanto riguarda il coordinamento delle politiche di bilancio degli Stati membri, visto che introdurremo il nuovo quadro di governance economica (ovvero il nuovo Patto di stabilità), se verrà approvato definitivamente dal Parlamento europeo ad aprile”.
Il Commissario rimarca poi l’attenzione sulla “capacità di reagire ai fattori esterni”: “Abbiamo visto l'inflazione scendere e quest'anno cominciamo con un'attività economica molto debole nell'Ue, ma pur sempre, con prospettive di accelerazione nella seconda parte dell'anno, che sono ancora chiaramente nelle nostre previsioni. Dovrebbe essere molto chiara la necessità di riequilibrare le portate del consolidamento di bilancio con il sostegno agli investimenti per la doppia transizione, verde e digitale”. In particolare, quando parliamo di capacità di reazione, ha precisato Gentiloni, dobbiamo intendere che “Non possiamo affermare qualcosa ora che valga per sempre, ma occorre approntare strategie di “breve gittata”. Abbiamo osservato anche la settimana scorsa le previsioni economiche dello staff della Bce che sono leggermente diverse dalle nostre previsioni d'inverno. Sono più ottimiste sul declino dell'inflazione, e più pessimiste sul livello di crescita quest'anno. Ma si tratta di differenze molto limitate". Tirando le somme, alcuni punti centrali potranno così riassumersi: occorrerà sostenere gli investimenti con l'RRF (il Fondo per la ripresa e la resilienza che finanzia i Pnrr), ma anche preservare lo spazio di bilancio per gli investimenti nei bilanci nazionali. Più specificamente, ha ricordato Gentiloni, con la riforma del Patto di stabilità, “Abbiamo introdotto la spesa nella difesa comune nel campo di applicazione dei fattori rilevanti, da considerare quando si decide se aprire o no una procedura di deficit eccessivoriguardo a uno Stato membro. Questo significa che per i paesi che hanno più limitato margine di bilancio c'è una possibilità di aumentare questo margine se si spende nella difesa”.
Bce: Schnabel, “a fine 2025 -2600 mld liquidità in eccesso da massimi 2022”
“Dopo che le banche hanno iniziato a rimborsare i prestiti Tltro e alcuni titoli detenuti dall'Eurosistema sono arrivati a scadenza senza essere reinvestiti, l'eccesso di liquidità è sceso di circa 1.200 miliardi da un massimo di quasi 4.700 miliardi a metà del 2022. Entro la fine del 2025 ci aspettiamo che un calo di altri 1.400 miliardi a circa 2.100 miliardi”. Lo evidenzia Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della Bce, nel suo intervento all'incontro del Money Market Contact Group in corso a Francoforte. “Anche se a quel punto la liquidità aggregata in eccesso sarebbe ancora abbondante”, ha aggiunto, “i potenziali cambiamentistrutturali alla domanda di riserve, derivanti ad esempio dalla regolamentazione prudenziale, implicano una significativa incertezza su quando, e in quale misura, il calo delle riserve potrebbe esercitare pressioni al rialzo sui tassi overnight, il che potrebbe influenzare l'orientamento della politica monetaria”.
Questa transizione da una situazione di abbondante eccesso di liquidità a una di liquidità meno ampia ha, di fatto, pochi precedenti, di qui “una grande incertezza su come i partecipanti del mercato adegueranno il loro comportamento”. Per questo, ha assicurato l'economista tedesca, la Bce “terrà attentamente sotto controllo l'evoluzione e la distribuzione dell'eccesso di liquidità, la formazione dei tassi sui mercati monetari, l'evoluzione della domanda di riserve da parte delle banche e il funzionamento dei mercati monetari e dei mercati finanziari più in generale”. Inoltre, ha concluso, “sulla base dell'esperienza acquisita, il Consiglio direttivo riesaminerà i parametri chiave del quadro operativo nel 2026 ed è pronto ad adeguare la struttura e i parametri del quadro anche in anticipo, se necessario, per garantire che l'attuazione della politica monetaria rimanga invariata e in linea con i principi stabiliti”.
Bce: da settembre ridotto spread tassi depositi-rifinanziamento
Lo spread tra il tasso sulle operazioni di rifinanziamento e quello sui depositi (Dfr), attualmente a 50 punti base, sarà ridotto a 15 punti base a partire dal 18 settembre 2024. Lo rende noto la Bce che ha completato la revisione del suo operational framework. Il Consiglio direttivo, si legge, “continuerà a orientare l'orientamento di politica monetaria adeguando il tasso sui depositi presso la banca centrale” e “le operazioni di rifinanziamento principali svolgeranno un ruolo centrale nel soddisfare il fabbisogno di liquiditàdelle banche e continueranno a essere condotte mediante aste a tasso fisso con piena aggiudicazione a fronte di ampie garanzie”. Il coefficiente di riserva per la determinazione dell'obbligo di riserva obbligatoria delle banche rimane invariato all'1%. La remunerazione delle riserve obbligatorie rimane invariata allo 0%.
La Bce spiega che “Sarà mantenuto un ampio quadro di garanzie per le operazioni di rifinanziamento”. In sostanza, l'Eurotower punta alla liquidità gratuita, ma lo farà in modo abbastanza delicato da non sconvolgere il sistema finanziario o i prestiti. Durante quasi un decennio di inflazione bassa, la Banca centrale ha inondato le banche di liquidità attraverso massicci acquisti di obbligazioni, con l'obiettivo di spingerle a concedere prestiti e stimolare la crescita dei prezzi. Ciò ha eliminato in larga misura la necessità per le banche di contrarre prestiti reciproci e ha di fatto inchiodato il tasso di interesse overnight sul mercato monetario a quello che la Bce paga sui depositi. Ma ora con il nuovo quadro determinato dall'alta inflazione e dal rialzo dei tassi, la Bce punta a incentivare la le banche a concedersi prestiti reciproci, fornendo al contempo reti di sicurezza per limitare il rischio che gli istituti di credito rimangano a corto di liquidità.
Conti pubblici: Bankitalia, a gennaio debito cala a 2.848,7 miliardi
A gennaio il debito delle Amministrazioni pubbliche è risultato pari a 2.848,7 miliardi. La diminuzione (14,1 miliardi) rispetto al valore di dicembre 2023 riflette il calo delle disponibilità liquide del Tesoro (15,7 miliardi, a 34,2) e l'effetto degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio che hanno complessivamente ridotto il debito di 1,3 miliardi, parzialmente compensati dal fabbisogno (2,9 miliardi). È quanto rileva Bankitalia nella pubblicazione statistica "Finanza pubblica: fabbisogno e debito".
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è diminuito di 13,6 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,4 miliardi e quello degli Enti di previdenza di circa 0,1. La vita media residua è risultata pari a 7,9 anni. La quota del debito delle Amministrazioni pubbliche detenuta dalla Banca d'Italia è lievemente diminuita al 24,2 per cento; a dicembre (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta da non residenti è risultata pari al 27,6 per cento (dal 27,5 del mese precedente), mentre quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è rimasta sostanzialmente stabile, al 13,4 per cento.