Tensione in Aula alla Camera durante la discussione sull’autonomia

Il ddl sull'autonomia differenziata approda in Aula alla Camera ed è scontro totale tra maggioranza e opposizioni. “Autonomia in Aula alla Camera, ci siamo”, scrive sui social il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli. Una seduta, quella di venerdì, che si accende subito, con dibattiti e proteste dentro e fuori dall'Aula. In serata è la segretaria del Pd, Elly Schlein, ad auspicare che la battaglia contro il provvedimento unisca tutte le opposizioni come accaduto sul salario minimo. La bagarre in Aula esplode per la scelta della deputata della Lega, Simona Bordonali, di indossare, sotto la giacca, una maglietta verde con la scritta “Il vento del Nord”, durante il suo intervento. L’invito a chiudere la giacca del Presidente Lorenzo Fontana non basta a frenare le proteste dai banchi del Pd, che sventola il tricolore. “Mi chiedo fino a che punto può arrivare la protervia di questa maggioranza”, dice la capogruppo dem Chiara Braga. La protesta del M5S va in scena anche fuori dalla Camera, e viene simbolicamente portata sotto le finestre di Palazzo Chigi con un flash-mob di deputati, senatori e candidati alle Europee guidati da Giuseppe Conte. “Con l'Autonomia questo governo spacca il Paese e condanna le aree più depresse a maggiori tagli per quanto riguarda ospedali e servizi. Giorgia Meloni sta svendendo l'unità del Paese per i voti sul premierato, per i pieni poteri. Quindi da patriota a secessionista. La fermeremo e la combatteremo in ogni modo”. 

Il governo vara il bonus per assumere giovani e donne e 100 euro a gennaio

Bonus per le assunzioni di giovani, donne e lavoratori svantaggiati, con sgravi per due anni. E un'indennità di 100 euro a gennaio prossimo per i dipendenti con redditi fino a 28mila euro. La premier Giorgia Meloni insieme a metà governo ha presentato ai sindacati le novità in arrivo sul lavoro e sul fisco, che poi sono andate in Cdm alla vigilia della Festa dei Lavoratori. Mettendo sul tavolo un nuovo decreto primo maggio dopo che l'anno scorso in quella data furono approvate le norme sull'inclusione, con l'addio al Reddito di cittadinanza, sulle causali per i contratti a termine e sul taglio del cuneo fiscale fino a 7 punti. Ora le nuove misure sono contenute nel decreto Coesione, che riforma le relative politiche in materia, e in un decreto legislativo, nell'ambito dell'attuazione della delega fiscale. L'obiettivo del governo è quello di continuare a sostenere la crescita dell'occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi. E anche di difendere il potere d'acquisto delle famiglie e dei lavoratori. 

In particolare, per il lavoro sono in arrivo misure per sostenere l'occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati: con la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Accanto a queste sono previste disposizioni ad hoc per favorire l'avvio di nuove attività distinte per il Centro-Nord e il Mezzogiorno, spiega la premier. E inoltre si fanno spazio “azioni per riqualificare” i lavoratori di grandi imprese in crisi per favorire l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Sul fronte fiscale, sarà erogata a gennaio 2025 un'indennità di 100 euro per i lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28mila euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico. Con il decreto Coesione il governo punta ad accelerare l'attuazione delle politiche di coesione che prevedono per l'Italia 75 miliardi di euro, di cui 43 miliardi di risorse europee. 

191 vittime del lavoro nei primi tre mesi del 2024. Mattarella: una tragedia

191 morti in tre mesi: è il bilancio delle morti sul lavoro in Italia stilato dall’Inail e reso noto in occasione del Primo Maggio. Numeri impressionati, anche se in leggero calo rispetto all'anno precedente con cinque vittime in meno rispetto alle 196 registrate nel primo trimestre 2023 (-2,6%) e 21 in meno sul 2019, 25 in più rispetto al 2020, sei in più sul 2021 e due in più sul 2022. A livello nazionale i dati evidenziano per il primo trimestre 2024 un incremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 148 a 151, e un calo di quelli in itinere, da 48 a 40. La diminuzione ha riguardato la gestione Agricoltura (da 20 a 18) e il Conto Stato (da 8 a 4), mentre l'Industria e servizi passa da 168 a 169 denunce mortali. Anche la vigilia della Festa dei Lavoratori è stata segnata da un incidente mortale: stavolta è toccato a un operaio 69enne colpito letalmente dalla forca di una gru mentre lavorava in un cantiere nella provincia di Pordenone. Poche ore prima dell'ennesima tragedia, Sergio Mattarella intervenendo a Cosenza per il Primo Maggio aveva detto: “Non possiamo accettare lo stillicidio continuo delle morti sul lavoro: mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile. Ciascuna di esse, anche una sola, è inaccettabile”. 

Meloni rilancia sul decreto lavoro. Critiche Cgil e Uil

CgilCisl e Uil tornano in piazza insieme per il Primo Maggio che celebrano con la tradizionale manifestazione quest'anno a Monfalcone, in provincia di Gorizia, che dedicano all'Europa, “Un'Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”, ma tra loro restano le differenze sugli interventi del Governo. Ultimo quello che riguarda gli incentivi per l'assunzione di giovani e donne e il bonus di 100 euro che verrà erogato a gennaio, ribattezzato bonus Befana. Per Cgil e Uil si tratta di spot, “una marchetta elettorale, un insulto al buon senso”, attacca Maurizio Landini. Servono “misure strutturali”, insiste Pierpaolo Bombardieri. Per la Cisl si tratta di misure “importanti” anche se ancora non sufficienti: “Occorre fare di più”, proseguendo il confronto con l'esecutivo, per aumentare i salari e le pensioni, rinnovare tutti i contratti e, come rimarcano all'unisono, confermare il taglio del cuneo fiscale. Ma la premier Giorgia Meloni rilancia misure e obiettivi: con il decreto-legge che riforma le politiche di coesione, approvato alla vigilia del Primo Maggio, “ci occupiamo ancora di lavoro” con un pacchetto che “vale complessivamente oltre 5 miliardi di euro” e “vuole creare nuova occupazione” soprattutto nel Mezzogiorno. Finora, i risultati, ricorda la presidente del Consiglio, parlano di dati record raggiunti sul fronte dell'occupazione e un aumento dei contratti stabili. 

Schlein, da Portella della Ginestra, rilancia la battaglia per il lavoro

“È una giornata di lotta contro il lavoro povero, contro il lavoro precario e anche per la sicurezza sul lavoro perché non è possibile in Italia continuare a morire di lavoro. Siamo a Portella della Ginestra, in memoria di una strage di contadine e di contadini che lottavano per il lavoro e per il pane”. L’ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein partecipando alla manifestazione promossa dalla Cgil per ricordare la strage. “Oggi è una giornata di lotta” ha ribadito Schlein “al fianco di lavoratrici e lavoratori che vogliono migliorare le loro condizioni materiali che sono peggiorate in quest'anno a causa delle scelte fatte dal Governo Meloni che esattamente un anno fa sceglieva di aumentare la precarietà in Italia. In barba a tantissime persone, giovani e donne, che hanno contratti di un mese, non sanno ce l'avranno il giorno dopo e quindi non possono costruirsi un futuro o una famiglia se lo vogliono fare. Siamo qui anche a rilanciare la battaglia sul salario minimo che Giorgia Meloni continua a ostacolare. raccogliendo anche le firme dei cittadini. Ieri abbiamo depositato una legge di iniziativa popolare insieme al M5S e AvS perché, dopo che hanno affossato la nostra proposta in Parlamento vogliamo riportarla con la forza di migliaia di firme dei cittadini”. 

La maggioranza prepara la prova elettorale. Nomine in stand by

In vista delle europee, l'obiettivo che si sono dati Giorgia Meloni e la maggioranza è quello di cercare di mantenere ai livelli di guardia lo scontro interno. Se da un lato non si fermerà l'attività del Governo dall'altro alcuni dei dossier più delicati, come quello delle nomine, potrebbero rimanere congelati. La campagna elettorale porterà delle tensioni tra gli alleati visto che il sistema elettorale è proporzionale con preferenze. Nel frattempo, però, c'è da portare avanti l'attività di Governo che certo “non si può fermare per la campagna elettorale”, osservano nella maggioranza respingendo le accuse delle opposizioni di preparare “spot” elettorali, come già è stato bollato il bonus 100 euro

In cantiere ci sono un nuovo decreto che sta limando Francesco Lollobrigida per l'agricoltura e l'atteso intervento per tagliare le liste di attesa preannunciato da Orazio Schillaci. I leghisti premono invece per il cosiddetto decreto salva-casa, che Matteo Salvini vorrebbe portare in Cdm a metà maggio, ma il testo non sarebbe ancora stato condiviso con Palazzo Chigi. Per l'approdo in Cdm i tempi potrebbero però essere un po' più lunghi, così come potrebbe allungarsi l'attesa per la nuova tornata di nomine, che resterebbero congelate fino alle europee; molti nella maggioranza non escludono accelerazioni improvvise, anche perché su alcune caselle ci sarebbe già un accordo di massima che porterebbe alla riconferma di Dario Scannapieco a Cdp e a un cambio a Ferrovie, dove al posto di Luigi Ferraris potrebbe andare, come Ad Stefano Donnarumma

La campagna per le europee entra nel vivo: è sfida fra i candidati

La campagna per le europee entra nel vivo, e c'è già chi si è guadagnato un po' di visibilità, come Antonella Soldo di Stati Uniti d'Europa che distribuirà cannabis in piazza a Bologna, o il candidato di FdI Pietro Fiocchi che su un manifesto ha messo la sua foto in giacca da cacciatore mentre impugna il fucile mirando verso l'obiettivo. Col deposito delle liste e dei simboli, è partito di fatto il conto alla rovescia verso l'8 e 9 giugno, quando si apriranno le urne: ma sono cominciati i malumori: ci sono nel Pd per le candidature di Cecilia Strada e Marco Tarquinio, contrari all'invio di armi all'Ucraina e ci sono in FdI per la scelta di mettere nelle liste Vittorio Sgarbi, che corre da indipendente. E nella Lega per Roberto Vannacci: “Se lo voterò?” ha risposto il governatore del Veneto Luca Zaia, “Mi sentirei un traditore a non votare un veneto”. Restano poi le polemiche del centrodestra per la corsa di Ilaria Salis e Mimmo Lucano con la lista Alleanza Verdi-Sinistra. Polemiche anche per la ricandidatura dell'eurodeputato di FdI Sergio Berlato ritenuto vicino all'ambiente no vax. Lo scontro elettorale è tracciato dai capilistaGiorgia Meloni ovunque per Fdi, Roberto Vannacci al Centro e al Sud per la Lega, Antonio Tajani ovunque per FI salvo che nelle Isole, Carlo Calenda ovunque per Azione tranne che nel Nord ovest, Emma Bonino a Nord ovest per Stati Uniti d'Europa, Elly Schlein al centro e nelle Isole, per il M5S Carolina Morace al Centro e Pasquale Tridico al Sud, Ilaria Salis nel Nord ovest per Avs, il ticket Cateno De Luca e Laura Castelli ovunque per “Libertà”.

Schlein punta al duello con la Meloni e assicura che si farà

Elly Schlein assicura che il confronto con Giorgia Meloni si farà, probabilmente a fine maggio; intanto, però, è entrata a regime la par condicio. Il precedente più recente è quello del duello Meloni-Letta durante la campagna elettorale delle ultime elezioni politiche, che si tenne sul web, ospitato dal sito del Corriere della Sera, dopo che l'Agcom aveva bocciato l'idea di un confronto nello studio di Bruno Vespa. Il patron di Porta a Porta cercò di porre rimedio invitando tutti gli altri big in quella che sembrava essere la nascita di un nuovo format, una strada ancor più difficile da percorrere oggi con quasi tutti i leader dei partiti candidati nelle liste delle europee, da Renzi a Calenda, e con Conte che può rivendicare al pari di Schlein il ruolo centrale di opposizione. I rapporti fra la segretaria e l'ex premier sono segnati da alti e bassi. Il 1° maggio i due si sono ritrovati a Portella della Ginestra per celebrare la Festa dei Lavoratori. In ogni caso, quello che è certo è che “il confronto ci sarà”, come ribadisce Schlein, “dove e come vogliono”. Per la segretaria del Pd, d'altra parte, il duello con la premier è una occasione importante per provare a dare una spinta al suo partito, dopo l'ufficializzazione della propria candidatura. 

Conte lancia campagna del M5S per le europee: “L'Italia che conta”

Giuseppe Conte lancia, via social, la campagna elettorale del M5S in vista delle elezioni Europee. “L'Italia di Meloni non ci rappresenta. Non ha voce in Europa. Hanno approvato accordi sulle spalle degli italiani per nuovi tagli e tasse da 13 miliardi l'anno che faranno di nuovo male a te che sei in fila da mesi per un esame in ospedale, a te che con fatica ti sei laureato e stenti a trovare un lavoro stabile, alle scuole, alle imprese. Ci portano alla soglia della terza guerra mondiale con invii di armi a oltranza in Ucraina. Portano i giovani a non credere più nella politica a perdere fiducia”. Per Conte “oggi siamo di fronte a un bivio. C'è un'altra Italia”. “Vi ricordate? Nel 2020 ci siamo uniti, abbiamo ottenuto insieme 209 miliardi per ripartire. È questa l'Italia che conta in Europa e rende l'Europa più giusta. L'Italia dei costruttori di pace contro chi investe su più guerra e più armi. L'Italia contro le diseguaglianze”. Il presidente M5S invita così a scegliere i candidati penta stellati, “persone serie e responsabili che sono disponibili davvero ad andare in Europa per fare sentire davvero la voce dell'Italia”. Il video si conclude con l'immagine del logo depositato al Viminale dal M5S con accanto, appunto, lo slogan: “L'Italia che conta. Protagonisti in Europa”. 

La Giordania cerca la sponda italiana “Due popoli due Stati”

Una collaborazione sempre più stretta per favorire l'ingresso di aiuti umanitari e alimentari a Gaza e in parallelo un'azione diplomatica coordinata per arrivare quanto prima a un cessate il fuoco “sostenibile” fra Israele e Hamas e al rilascio degli ostaggi, con l'obiettivo politico finale della soluzione due popoli e due Stati. Segue queste direttive l'asse fra Italia e Giordania, come emerso dal doppio incontro a Roma del re Abdullah II Ibn Al Hussein con Sergio Mattarella e con Giorgia Meloni. Da dopo gli attentati di Hamas, il sovrano giordano ha visitato diverse capitali occidentali per perorare la causa della de-escalation. Il suo Paese è fra due fuochi: dopo anni di rapporti difficili, è diventato di fatto alleato di Israele, tanto da aver partecipato attivamente a metà aprile all'abbattimento di droni e missili iraniani; d'altro canto, però, ospita già milioni di profughi palestinesi, è attraversato da movimenti di protesta che chiedono un atteggiamento più duro contro Israele, ed è al centro di un tentativo di destabilizzazione da parte di Hamas. Il re cerca una sponda anche dall'Italia e avrebbe chiesto a Roma di sostenere, nei contatti con Washington, la posizione araba sul negoziato politico. Al Quirinale re Abdullah II “ha ribadito che non possono esserci né pace né stabilità nella regione senza una giusta soluzione alla questione palestinese sulla base della soluzione dei due Stati”. 

Il Vicepremier Tajani rassicura: “Impediremo altri casi Ariston”

Il Governo “è al fianco delle imprese”, mobilitato sin da subito sul caso Ariston, con la premier Giorgia Meloni che ha rassicurato il presidente Paolo Merloni sul sostegno dell'esecutivo dopo la decisione del Cremlino di nazionalizzare la filiale russa dell'italiana Ariston Thermo Group in rappresaglia per le sanzioni europee imposte a Mosca. Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha presieduto la prima riunione del Tavolo di lavoro per le imprese italiane in Russia convocata dopo il decreto di Vladimir Putin e ha annunciato che “diventerà di fatto permanente”. Oltre ai vertici della Farnesina, vi hanno preso parte anche il presidente di Ice Matteo Zoppas, funzionari dei ministeri dell'Economia e del Made in Italy, Confindustria, Abi, Confapi e Filiera Italia e aziende con rilevanti investimenti nella Federazione Russa. L'obiettivo è infatti quello di mettersi “a disposizione di tutte le imprese che operano in Russia”, anche per “impedire che ci siano operazioni analoghe in futuro” da parte di Mosca. “Noi non abbiamo mai rotto le relazioni e non siamo in guerra con la Federazione Russa, ma condanniamo l'invasione dell'Ucraina” ha spiegato il vicepremier. “Vogliamo continuare a dialogare ma vogliamo anche tutelare le nostre imprese che lavorano in quel Paese”. Il Governo non è impegnato solo con la Russia: Tajani ha annunciato un tavolo analogo anche “per tutelare le nostre imprese che utilizzano il Canale di Suez e il Mar Rosso”, da mesi bersagliato dai missili dei ribelli yemeniti Houthi

I sondaggi della settimana

Negli ultimi sondaggi realizzati dall’Istituto SWG il 29 aprile, tra i partiti del centrodestra solo Fratelli d’Italia perde terreno, mentre in positivo Lega e Partito Democratico. Il partito di Giorgia Meloni perde lo 0.2%, confermandosi primo partito italiano con il 26,6%. In seconda battuta il PD, che tuttavia guadagna quasi mezzo punto percentuale e vede il distacco da FdI ridotto al 6,3%. Terza forza nazionale sempre il Movimento 5 Stelle (15,6%). Guadagna consensi la Lega (+0,1%), e Forza Italia, federatasi con Noi Moderati di Maurizio Lupi, rimane stabile al 8,4%. Nella galassia delle opposizioni, i centristi Stati Uniti d’Europa calano leggermente e si attestano al 4,5%; seguono Azione (4,2%) e Alleanza Verdi e Sinistra (4,5%), che rimangono entrambe sopra la soglia di sbarramento per le Europee. Chiudono il quadro settimanale Libertà di Cateno De Luca in calo (0,1%), Pace Terra Dignità di Michele Santoro (1,8%), entrambe in diminuzione, e Democrazia Sovrana e Popolare (1,2%) che invece non vede variazioni negli apprezzamenti.

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La stima di voto per la coalizione di centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) guadagna 0,7 punti mantenendosi saldamente al comando con il 43,6%. Il centrosinistra, che guadagna circa un punto percentuale, è secondo con il 24,8%; fuori da ogni alleanza, il M5S, arretra di quasi mezzo punto percentuale e registra un 15,6%. Diminuisce anche il Centro, in cui si registra la distanza tra i suoi rappresentanti.

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  1. Tensione in Aula alla Camera durante la discussione sull’autonomia
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