La Commissione Bilancio della Camera e la Commissione Bilancio del Senato hanno proseguito oggi le audizioni nell’ambito dell’esame del ddl recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2026 e bilancio pluriennale per il triennio 2026-2028 (AS. 1689). È stato ascoltato: 

  • Giovanni Liverani, Presidente ANIA;

Senato Web Tv (link)

Abstract: 

Nel corso dell’audizione è stato espresso apprezzamento per l’approccio del Governo volto alla riduzione graduale di deficit e debito pubblico, in un quadro di riequilibrio strutturale della finanza pubblica. Tuttavia, si è sottolineato come l’onerosità fiscale a carico delle imprese assicurative sia significativamente superiore rispetto ad altri settori economici, con aliquote IRAP già maggiorate, contributi straordinari pregressi e nuove imposte introdotte nel 2025 che hanno superato le stime iniziali di oltre il 30%.

Particolare attenzione è stata dedicata alle misure fiscali contenute nel disegno di legge, tra cui l’ulteriore aumento dell’aliquota IRAP per il triennio 2026-2028 e la limitazione delle detrazioni IRPEF per redditi oltre i 200.000 euro, che coinvolgerebbero anche strumenti assicurativi di protezione e previdenza. È stata espressa preoccupazione per l’effetto disincentivante di tali misure in un contesto già caratterizzato da sottoassicurazione. Sono state avanzate proposte strutturali in materia di previdenza complementare, sanità integrativa e copertura per la non autosufficienza, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza del sistema di welfare nazionale. Tra le misure suggerite figurano l’iscrizione automatica alla previdenza integrativa per i nuovi assunti, l’adeguamento delle soglie di deducibilità fiscale, l’incentivazione delle polizze sanitarie individuali collegate al SSN in regime di libera professione intramuraria e l’introduzione obbligatoria della copertura long term care per i nuovi aderenti alla previdenza.

È stata inoltre richiesta una modifica normativa urgente per sbloccare l’operatività di un fondo da 800 milioni di euro destinato alle PMI, legato alla garanzia Archimede di SACE, la cui efficacia è attualmente frenata dal quadro regolamentare europeo. Infine, in relazione alla nuova disciplina fiscale sui dividendi, è stata auspicata l’adozione di criteri ispirati a prassi internazionali, come l’holding period, al fine di evitare la doppia imposizione e non ostacolare il finanziamento dell’economia reale attraverso le gestioni assicurative. L’intervento si è concluso con un forte appello a considerare il settore assicurativo come partner strutturale dello Stato, capace di contribuire in modo concreto e duraturo alle politiche pubbliche in ambiti chiave come la protezione sociale, la crescita economica e l’innovazione.

Di seguito gli argomenti trattati: 

GIOVANNI LIVERANI 
Presidente ANIA

IL RUOLO DEL SETTORE ASSICURATIVO NELL’EQUILIBRIO DELLA FINANZA PUBBLICA

Liverani, ha aperto il suo intervento esprimendo soddisfazione per gli obiettivi di finanza pubblica perseguiti dal Governo, in particolare per la volontà di ridurre gradualmente deficit e debito, al fine di uscire dalla procedura di infrazione. Liverani ha sottolineato che il settore assicurativo non è soltanto un garante della protezione per famiglie e imprese, ma anche un attore rilevante dal punto di vista finanziario: con oltre 1.000 miliardi di euro di investimenti e più di 12 miliardi di imposte versate annualmente, le compagnie assicurative hanno rappresentato un pilastro dell’economia nazionale.

Ha evidenziato inoltre come il settore, pur in buona salute, sia da anni gravato da oneri fiscali aggiuntivi rispetto ad altri comparti: l’aliquota IRAP è risultata superiore del 50% rispetto a quella ordinaria, l’imposta sulle riserve matematiche ha raggiunto i 9 miliardi, e l’imposta di bollo sulle polizze vita ha generato nel 2025 un gettito superiore del 30% rispetto alle stime iniziali, arrivando a oltre 700 milioni in più. Tuttavia, Liverani ha lamentato che questa pressione fiscale crescente non si sia tradotta in una proporzionale redditività, data la natura di lungo periodo dell’attività assicurativa e le sue rigidità regolamentari. Ha chiesto quindi che il contributo richiesto sia equo, proporzionato e motivato, e ha rilanciato il ruolo dell’assicurazione come strumento strutturale di supporto alle politiche pubbliche, e non mero serbatoio fiscale da utilizzare in momenti di emergenza.

OSSERVAZIONI SULLE MISURE FISCALI NEL DISEGNO DI LEGGE DI BILANCIO

Nel merito delle misure contenute nella legge di bilancio, Liverani ha iniziato con l’articolo 21, che ha previsto un aumento dell’aliquota IRAP per il triennio 2026-2028. Oggi l’aliquota per le imprese assicurative è già al 5,9% (contro il 3,9% degli altri settori) e, con le addizionali regionali, potrebbe arrivare a sfiorare il 9%. Liverani ha proposto che questa misura, se inevitabile, sia limitata nel tempo e che si preveda un ritorno all’aliquota ordinaria al termine del triennio.

È poi passato all’articolo 2, che ha contenuto una restrizione alle detrazioni IRPEF per i redditi oltre i 200.000 euro, coinvolgendo anche le detrazioni relative a premi assicurativi con finalità previdenziali e di protezione (es. long term care, vita caso morte, coperture contro le calamità). ANIA ha ritenuto che questa misura abbia colpito strumenti essenziali in un Paese già sottoassicurato, con un impatto di appena 12 milioni per lo Stato ma un messaggio negativo per i cittadini. L’associazione ha chiesto quindi al Parlamento di intervenire in sede emendativa.

Sull’articolo 18, relativo alla nuova disciplina dei dividendi, Liverani ha denunciato la doppia imposizione derivante dall’eliminazione dell’esenzione del 95% per le partecipazioni inferiori al 10%, che avrebbe scoraggiato gli investimenti assicurativi in azioni di minoranza, ostacolando così il finanziamento dell’economia reale. ANIA ha proposto quindi di escludere dalla norma le partecipazioni di lungo periodo. Altri interventi sono stati contenuti nella relazione scritta, ma non illustrati per motivi di tempo.

PROPOSTE STRUTTURALI: PREVIDENZA, SANITÀ E PROTEZIONE SOCIALE

In seguito, Liverani ha presentato una serie di misure. Il primo ambito ha riguardato la previdenza integrativa, fondamentale in un sistema contributivo che ha generato tassi di sostituzione in calo, con riduzioni del reddito pensionistico fino al 50% per i lavoratori autonomi. Liverani ha proposto l’iscrizione automatica ai fondi pensione per i nuovi assunti, salvo dissenso esplicito, con versamento del TFR e contributo datoriale. Inoltre, ha chiesto l’aggiornamento delle agevolazioni fiscali ferme al 2005, aumentando la deducibilità da 5.164 a 7.500 euro e includendo i familiari a carico.

È poi passato al tema della sanità integrativa e della non autosufficienza. ANIA ha proposto di incentivare le polizze sanitarie individuali, eliminando l’imposta del 2,5% sui premi e introducendo una detrazione IRPEF del 19%, purché siano previste convenzioni con strutture pubbliche in regime di libera professione intramuraria. Per la non autosufficienza, Liverani ha lanciato un allarme: ha definito la situazione una “bomba a orologeria sociale” e ha proposto che la sottoscrizione di polizze long term care diventi obbligatoria per i nuovi iscritti alla previdenza complementare, con costo a carico dello Stato per i primi tre anni e una deduzione fiscale di 500 euro.

FINANZIAMENTO ALLE PMI E RICONOSCIMENTO DELLA GARANZIA ARCHIMEDE

Infine, Liverani ha affrontato un tema di rilevanza strategica per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese italiane. ANIA ha predisposto la costituzione di un fondo di private debt da 800 milioni di euro, sostenuto dalla garanzia Archimede fornita da SACE. Tuttavia, l’incertezza normativa in ambito Solvency 2 ha frenato l’attivazione dello strumento: in assenza di un riconoscimento esplicito della natura diretta della garanzia, le compagnie non hanno potuto procedere con l’investimento.

Il Presidente ha chiesto quindi una modifica legislativa urgente che consenta di anticipare la validità del regime previsto per il 2027, permettendo l’attivazione immediata del fondo. Si sarebbe trattato di una misura a costo zero per lo Stato, ma di grande impatto sul tessuto economico nazionale, in particolare per le PMI.

CONCLUSIONE: L’ASSICURAZIONE COME PARTNER STRUTTURALE DELLO STATO

Liverani ha concluso il suo intervento ribadendo l’importanza di considerare il settore assicurativo non come un soggetto passivo o esclusivamente fiscale, ma come un attore strutturale nella risposta alle sfide del Paese, quali l’invecchiamento demografico, la sostenibilità del welfare e il rilancio della crescita economica. Ha formulato quindi un auspicio affinché Governo e Parlamento colgano l’opportunità di coinvolgere l’assicurazione come alleato strategico nelle politiche pubbliche, valorizzando il suo potenziale di impatto economico e sociale duraturo.

DOMANDE

Marco Lombardo (Misto-Az) - ha chiesto un approfondimento sulla questione dell’assistenza per la non autosufficienza, tema da lui definito prioritario. In particolare, ha sollecitato una valutazione sul modello francese di copertura integrativa sanitaria, che si basa su polizze assicurative sostenute dal welfare aziendale e da incentivi fiscali. Ha infine chiesto se tale approccio possa rappresentare, accanto all’intervento pubblico, una soluzione valida per garantire la sostenibilità finanziaria nel medio-lungo periodo di fronte all’aumento dei costi legati alla crescente longevità della popolazione italiana.

 

Stefano Patuanelli (M5S) – ha chiesto se sia stata effettuata una quantificazione dell’impatto derivante dalla proposta di rimodulazione degli incentivi fiscali relativi alla previdenza integrativa, con particolare riferimento all’aumento della soglia di deducibilità da 5.164 euro a 7.500 euro, considerando che tale limite non è stato aggiornato dal 2005.

Tino Magni (Misto-AVS)  ha espresso la necessità di distinguere chiaramente tra Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e previdenza integrativa, sottolineando come il TFR rappresenti salario differito dei lavoratori e non debba essere assimilato ad altri strumenti finanziari. Ha poi evidenziato l'importanza di affrontare in modo strutturale la questione della precarietà giovanile, sostenendo che l'adesione ai fondi pensione sia difficilmente praticabile senza percorsi lavorativi stabili. Infine, ha sollecitato una riflessione sull’allocazione degli investimenti dei fondi pensione, rilevando come una parte significativa venga destinata all’estero, in particolare negli Stati Uniti, e auspicando un maggiore orientamento verso il sostegno produttivo nazionale, anche alla luce delle considerazioni emerse nella Commissione Bicamerale sugli enti gestori.

Elisa Pirro (M5S) – ha chiesto un chiarimento in merito alla proposta di introdurre polizze obbligatorie per la long term care, analoghe alla previdenza complementare. Ha sollevato dubbi sulla possibilità che tale misura possa minare l’equilibrio del Servizio Sanitario Nazionale, come già evidenziato dalla Conferenza Stato-Regioni, favorendo la sanità integrativa a discapito di quella pubblica. Ha quindi chiesto se non vi sia il rischio che il rafforzamento dei servizi sanitari per i cittadini con maggiore capacità economica aumenti le disuguaglianze, penalizzando le fasce più fragili della popolazione, già oggi più soggette alla rinuncia alle cure.

Antonio Nicita (PD) – ha chiesto chiarimenti su alcune proposte strutturali avanzate dagli auditi, in particolare riguardo alla sostenibilità del sistema in relazione ai cambiamenti demografici, alla continuità lavorativa e al rapporto con la non autosufficienza. Ha sollecitato un approfondimento sul costo annuo di 12,6 milioni di euro associato a specifiche misure assicurative, nonché sulla proposta relativa alla fiscalità dei dividendi, chiedendo se la distinzione proposta debba basarsi sulla durata dell'investimento o piuttosto sulla natura settoriale, e quali siano le motivazioni economiche alla base di tale approccio.

Replica Liverani - ha risposto chiarendo fin da subito l’impatto economico stimato di alcune proposte avanzate da ANIA. In particolare, ha indicato in circa 120 milioni di euro annui il costo previsto per l’adeguamento della soglia di deducibilità fiscale della previdenza integrativa da 5.164 a 7.500 euro, sottolineando come si tratti di un onere del tutto sostenibile nell’ambito della manovra complessiva. Riguardo al tema della non autosufficienza, sollevato dal senatore Lombardo, Liverani ha condiviso pienamente l'opportunità di valutare modelli esteri come quello francese del “welfare defiscalizzato”, affermando che l’Italia, a oggi, è priva di qualunque forma strutturata di protezione assicurativa su questo fronte. Ha definito il rischio demografico legato alla perdita di autosufficienza come un “killer silenzioso delle società occidentali”, e ha ribadito che qualsiasi soluzione già sperimentata in altri Paesi dovrebbe essere studiata e introdotta anche in Italia, proponendo un percorso progressivo ma urgente per affrontare il problema. In merito all’intervento del senatore Magni, Liverani ha confermato che il settore assicurativo già contribuisce al gettito fiscale in misura doppia rispetto alla media degli altri settori economici. Ha quindi difeso la proposta di utilizzare il TFR in modo più efficiente come strumento per la costruzione di una previdenza integrativa solida, precisando che non vi è alcuna intenzione di sottrarre tali risorse ai lavoratori, bensì di canalizzarle verso una finalità coerente con le sfide della terza età e della fragilità economica dei pensionati futuri. Relativamente alla questione degli investimenti assicurativi, Liverani ha illustrato come il settore gestisca oltre 1.000 miliardi di euro, con una quota significativa già allocata in titoli di Stato italiani (circa il 25%) e azioni di imprese (circa il 16%). Ha auspicato che interventi fiscali e regolatori incentivino ulteriormente l’orientamento di questi investimenti verso obiettivi strategici, come le infrastrutture, la transizione ecologica e l’innovazione, in coerenza con gli obiettivi dell’iniziativa europea “Savings and Investment Union”, attualmente in fase di definizione normativa.

In risposta alla senatrice Pirro, ha chiarito che ANIA non intende indebolire il Servizio Sanitario Nazionale né creare disparità nell’accesso ai servizi sanitari, ma intende piuttosto proporre soluzioni pragmatiche che possano valorizzare e potenziare l’efficienza del sistema esistente. Ha ricordato come oggi circa 45 miliardi di euro vengano spesi direttamente dalle famiglie per prestazioni non coperte dal SSN, di cui solo il 10% è intermediato da assicurazioni o fondi sanitari. ANIA propone quindi di aumentare la quota intermediata attraverso polizze sanitarie complementari legate a convenzioni con il SSN in regime di libera professione intramuraria, così da riconvertire risorse verso il settore pubblico e ridurre le liste d’attesa, utilizzando le infrastrutture sanitarie anche oltre gli orari attuali di servizio. Infine, ha risposto al senatore Nicita sui temi fiscali relativi alla detrazione per polizze assicurative sopra i 200 mila euro, stimando in 12 milioni annui l’impatto della misura. Riguardo alla tassazione dei dividendi, Liverani ha apprezzato l’ipotesi di introdurre un “holding period” come in Francia, che consentirebbe di evitare la doppia imposizione per le partecipazioni inferiori al 10%, in particolare quelle detenute a lungo termine da assicurazioni tramite fondi di private equity. Ha stimato in circa 500 milioni annui l’onere della misura in un orizzonte di due anni, e ha dichiarato che periodi anche più lunghi sarebbero compatibili con la natura degli investimenti assicurativi. Ha inoltre suggerito che escludere dalla nuova tassazione i settori strategici, come la transizione energetica o l’innovazioneagevolerebbe la canalizzazione di capitali verso ambiti cruciali per lo sviluppo nazionale ed europeo. In conclusione, Liverani ha ribadito la disponibilità del settore assicurativo a contribuire costruttivamente al dibattito istituzionale, offrendo soluzioni tecniche e sostenibili a supporto delle politiche pubbliche e al servizio della collettività. 



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social