Cresce il debito pubblico italiano: secondo Bankitalia, a marzo il debito delle Amministrazioni pubbliche è stato pari a 2.260,3 miliardi, in aumento di 20,1 miliardi rispetto al mese precedente: è un nuovo record. L’incremento è dovuto al fabbisogno mensile delle Amministrazioni pubbliche, parzialmente compensato dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro, dall’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del tasso di cambio (1,1 miliardi).

Bankitalia ha reso pubblico anche l'andamento delle entrate: a marzo le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 28,6 miliardi (27,8 nello stesso mese del 2016); nel primo trimestre del 2017 sono state pari a 92 miliardi, in crescita del 2,7% rispetto al 2016.

Qualche settimana fa Italia, Francia, Spagna e Portogallo hanno inviato una lettera alla Commissione chiedendo di rivedere i criteridi valutazione dei conti per non penalizzare i Paesi più deboli. La Commissione europea ha deciso che non indicherà nelle raccomandazioni economiche, in arrivo la prossima settimana, il nuovo target di aggiustamento dei conti 2018.

La decisione è frutto di un compromesso tra i Commissari che volevano rivedere le regole della Matrice con cui si calcolano le richieste di aggiustamento e quelli che invece volevano lasciarle invariate per non rischiare di approfondire le divisioni in Europa.

Per quanto riguarda i dati sul lavoro: saldo positivo tra assunzioni e licenziamenti nei primi tre mesi dell'anno, ma con i contratti a termine che si confermano sempre più determinanti a fronte di una inchiodata di quelli stabili, che ormai dalla fine del 2015 non godono della piena decontribuzione.

Secondo i dati dell'Inps la variazione dei posti di lavoro è positiva di 322.000 unità rispetto allo stesso periodo del 2016. Con riferimento ai contratti stabili sono stati attivati quasi 400mila contratti a tempo indeterminato con un calo del 7,4% rispetto 2016.

Le cessazioni di contratti stabili sono state 381.329, il saldo dei nuovi posti fissi è in attivo per sole 17.537 unità. E' un risultato modesto se confrontato al saldo positivo di 41.731 dei primi tre mesi 2016 e del boom di 214.765 contratti dei primi tre mesi 2015, quando erano previsti sgravi contributivi totali.

L'export italiano è in forte crescita a marzo. L'Istat rileva un aumento del 4% su febbraio e del 14,5% rispetto al 2016, il livello più alto da oltre cinque anni. Nel primo trimestre il commercio estero è aumentato del 3% rispetto ai tre mesi precedenti. Su base annua la crescita dell'export riguarda sia l'area extra Ue (+15,1%) sia quella Ue (+14,1%).

In grande aumento le vendite di prodotti petroliferi raffinati (+47,1%), di autoveicoli (+28,1%) e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+22,8%). Dal lato dell'import, aumenti rilevanti riguardano petrolio greggio (+68,0%) e prodotti petroliferi raffinati (+59,2%).

 

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Settimana Economica 13 - 19 maggio 2017 



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