Il Ministro Gualtieri si mostra fiducioso sulla legge di bilancio

La valanga di emendamenti alla legge di bilancio 2020, ben 4.550, non spaventa il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri che parla “di una notizia ricorrente. Tutti gli anni se ne presentano molte migliaia, perciò non sono preoccupato”. Il Ministro difende la manovra economica e la definisce una “manovra progressista, di sinistra, per lo sviluppo e la crescita: riduce le tasse e mette più soldi negli stipendi. Introduce misure sociali e di welfare importanti”. Poi a Otto e Mezzo passa in rassegna alcuni dei principali nodi: la tassa sulla plastica “ci sarà ma sarà diversa, sarà un intervento giusto, che darà un incentivo alla riduzione della plastica e, allo stesso tempo, un incentivo al riciclo”. Quanto alla sugar tax, spiega Gualtieri, “l'importo è bassissimo ma possiamo finanziare anche interventi significativi. Valuterà il Parlamento. Possiamo avere gli asili gratis o una lattina di Coca cola che costa 3 centesimi in più, sono scelte distributive che possono avere un senso. Si tratta di una misura molto limitata che però può incentivare una riduzione degli zuccheri nelle bevande, che fanno male e che determinano anche un costo per il servizio sanitario nazionale”. Un accenno anche alla crescita: il Paese nel 2020 “starà meglio di come sta nel 2019: nonostante un contesto difficile a livello globale, l'Italia sta andando un po' meglio. Noi diciamo lo 0,6%, ma penso che potremo fare di più”. Infine rassicura sulla tenuta del Governo: durerà “fino alla fine della legislatura. Il Paese ha bisogno di un esecutivo di legislatura che sappia sottrarsi alla tentazione dei fuochi di artificio”.

Mattarella auspica piena convergenza sugli indirizzi di bilancio

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sceglie la platea dell'Anci, riunita in assemblea ad Arezzo, per lanciare un nuovo messaggio in tema di manovra economica: “Questi sono giorni di confronto intenso sulla legge di bilancio. A me non compete prendere parte nella discussione di merito, ma ribadisco l'auspicio che la leale cooperazione tra le istituzioni della Repubblica trovi applicazione, e tragga nuova spinta, da una convergenza sugli indirizzi di bilancio”. Il passaggio è all'interno del discorso rivolto a un migliaio di sindaci, che hanno confermato il presidente Antonio Decaro alla presidenza dell'associazione. A queste parole ha subito fatto seguito un riferimento proprio alla situazione dei Comuni, che per Mattarella non vanno dimenticati: dopo “sacrifici rilevanti negli anni più duri del risanamento”, adesso “anche al fine dello sviluppo generale dell'Italia questi devono essere posti nelle condizioni di rispondere alle domande delle rispettive comunità, garantendo quei servizi essenziali che sono condizione di piena cittadinanza e irrobustendo la capacità di autogoverno dei territori”.

Tensione nel Governo sulla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes)

La riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes), che si dovrebbe concludere con l'approvazione di un nuovo Trattato al vertice europeo di dicembre dopo l'accordo raggiunto lo scorso giugno all'Eurogruppo, agita la politica italiana ed è scontro tra Lega e Governo. Dopo le accuse lanciate da Matteo Salvini al presidente del Consiglio e la dura replica di Giuseppe Conte, è il Movimento 5 Stelle a volerci vedere chiaro: i pentastellati ritengono necessario un vertice di maggioranza e investono della questione Luigi Di Maio. Intanto, secondo fonti di Governo, l'esecutivo punta a un rinvio e non si esclude l'ipotesi di porre il veto in sede Ue. In attesa che il Parlamento venga chiamato a esprimersi, il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha già dato la disponibilità a riferire in Aula e venerdì prossimo dovrebbe essere ascoltato dalla commissione Finanze del Senato. L'opposizione va all'attacco di governo e maggioranza ed è soprattutto la Lega a mantenere alta la tensione: “Le precisazioni di Palazzo Chigi sul Mes non hanno chiarito un bel nulla. Anzi, hanno aumentato la preoccupazione”, incalza il presidente della commissione Bilancio Claudio Borghi. Per Salvini, Conte deve recarsi “subito in Parlamento a dire la verità, il sì alla modifica del Mes sarebbe la rovina per milioni di italiani e la fine della sovranità nazionale”, insiste il leader leghista.

Ue promuove manovra, ma lascia faro acceso sul debito troppo alto

Il livello del debito pubblico italiano è preoccupante, ma delle misure necessarie a correggerlo si riparlerà in primavera. Parola di Valdis Dombrovskis, il vicepresidente della Commissione Ue. Insomma Bruxelles non intende bocciare, per ora, il progetto di bilancio presentato da Roma, come invece avvenne l'anno scorso, con la richiesta di correzioni immediate al governo gialloverde. Dombrovkis ha parlato dell’Italia presentando le opinioni emesse nell'esecutivo comunitario sulle manovre finanziarie degli Stati membri e in particolare dei quattro Paesi che non rispettano l'obbligo di riduzione del debito, quando è superiore al 60% del PIL: “Belgio, Spagna e Francia presentano rapporti debito/PIL molto elevati, quasi del 100%, mentre l'Italia supera il 136%. E non prevediamo che questi Paesi soddisfino la regola del debito” ha segnalato Dombrovkis, anzi “nel 2020 prevedono di non avere alcun aggiustamento di bilancio significativo o addirittura un'espansione di bilancio. Ciò è preoccupante perché livelli di debito molto elevati limitano la capacità di rispondere agli shock economici e alle pressioni del mercato”; “Invitiamo tutti gli Stati membri a rischio di non conformità ad adottare le misure necessarie” ha aggiunto il Commissario. Tuttavia incalzato dai giornalisti italiani, Valdis Dombrovkis ha aggiunto: “Riesamineremo la situazione in primavera. Non diciamo che deve essere fatto immediatamente, per questo c'è una procedura diversa: se ci fosse un rischio di grave non conformità chiederemmo aggiustamenti immediatamente, come abbiamo fatto l'anno scorso con l'Italia. Oggi non lo facciamo”. Questo non significa che l'indulgenza duri a lungo. Il Commissario ha puntualizzato che l'Italia dovrebbe ridurre dello 0,6% il rapporto deficit/PIL strutturale. In realtà la flessibilità è maggiore per arrivare al livello grosso modo conforme, broadly compliant in inglese, e l'Italia ha chiesto anche le clausole di flessibilità per eventi eccezionali. “Ma bisogna dire - ha concluso Dombrovskis - che anche se teniamo conto di questo margine, non cambia la valutazione secondo cui esiste un rischio di non conformità”. E dunque servono politiche prudenti, raccomanda Moscovici, che venerdì sarà a Roma per illustrare personalmente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Premier Giuseppe Conte e al Ministro dell’economia Roberto Gualtieri le osservazioni europee.

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Settimana Economica 16-22 novembre 2019



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