Le sfide economiche del nuovo Governo

La sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, e quindi dell'aumento dell'Iva, la vendita dell'Ilva, il decreto che proroga la data per la cessione di Alitalia e il confronto con la Commissione Europea sui conti pubblici: sono molte le sfide economiche che il Governo, che in questa settimana ha ricevuto la fiducia da Camera e Senato, dovrà affrontare nei prossimi mesi e alle quali si aggiungono i progetti indicati nel contratto di Governo, dalla flat tax al reddito di cittadinanza, fino agli interventi sulla previdenza con la riforma della legge Fornero.

Tutte misure per le quali sarà necessario trovare le risorse o contrattare con Bruxelles un diverso piano di rientro dal deficit. La prossima legge di bilancio parte dai 12,5 miliardi necessari per sminare gli aumenti Iva, ai quali si aggiungono i fondi per le spese obbligatorie, come quelle delle missioni all'estero. Gli obiettivi di governo potrebbero però far lievitare di molto il conto, anche se l'attuazione di alcuni provvedimenti potrebbe essere diluito negli anni.

Secondo le prime stime la flat tax, con due aliquote al 15 e 20%, costerebbe intorno ai 50 miliardi, ragion per cui le aliquote potrebbero essere attuate progressivamente. Per il reddito di cittadinanza, invece, si parte dai 2 miliardi necessari per potenziare i centri per l'impiego prima di attuare il sostegno che varrebbe, secondo alcune stime prudenziali, sui 17 miliardi. Poi c’è il capitolo pensioni, con il superamento della Legge Fornero; costo: oltre 13 miliardi.

Per trovare le risorse il governo avrà tempo fino a inizio ottobre ma il primo appuntamento è quello delle risoluzioni sul Documento di Economia e Finanza, che quest'anno il Governo uscente ha presentato in versione light, senza le previsioni programmatiche. Tra il 19 e il 22 giugno il DEF sarà esaminato dalle aule di Camera e Senato e al momento sembra che la maggioranza possa presentare una risoluzione unitaria indicando anche gli obiettivi programmatici previsti dal contratto. Le nuove stime, invece, arriveranno a fine settembre, con la nota di aggiornamento al DEF.

Istat: in arrivo a breve fase di rallentamento economia

Per l'economia italiana, si prospetta ora “una fase di rallentamento dei ritmi produttivi”. È la stima dell'Istat nella Nota sull'andamento dell'economia italiana. A maggio, spiegano i ricercatori dell'istituto di statistica, l'indice del clima di fiducia dei consumatori ha segnato una forte flessione, alimentata dal marcato peggioramento dei giudizi e dalle attese sulla situazione economica del paese. Nello stesso mese l'indice composito del clima di fiducia delle imprese ha manifestato una sostanziale stabilità. "L'indicatore anticipatore segnala una ulteriore riduzione, suggerendo una fase di rallentamento dei ritmi produttivi nel breve periodo", si legge nella Nota.

Istat: calano le vendite ad aprile

Consumi in affanno ad aprile in Italia, con la più forte contrazione mensile di vendite del commercio al dettaglio da inizio anno e il maggior calo su base annua da oltre 5 anni a questa parte. Secondo l'Istat le vendite hanno accusato una contrazione dello 0,7% rispetto al mese precedente. Si tratta della flessione più netta dal dicembre 2017 e imputabile alle vendite di beni alimentari, che registrano un calo dell'1,9%, mentre quelle di beni non alimentari sono in lieve aumento (+0,2%. L’istituto di statistica però rivela l’enorme crescita del commercio elettronico che aumenta del 16,2%.

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Settimana economica 2-7 giugno 2018



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