Meloni al G7 solleva il caso Tunisia: Fmi rigido, serve un approccio pragmatico

Sull'attuale situazione in Tunisia "l'approccio deve essere pragmatico, perché altrimenti noi rischiamo di peggiorare situazioni che sono già compromesse". Lo ha detto, secondo quanto riferiscono fonti italiane, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della prima sessione della seconda giornata dei lavori del G7 incentrata sul Sud Globale. "La Tunisia è in una situazione difficilissima, ha una fragilità politica evidente e un rischio di default finanziario dietro l'angolo. Abbiamo una trattativa fra l'Fmi e la Tunisia di fatto bloccata. C'è una certa rigidità dell'Fmi di fronte al fatto che non si sono ottenute dal presidente Kais Saied tutte le garanzie che sarebbero necessarie. È comprensibile da un lato, dall'altro siamo sicuri che questa rigidità sia la strada migliore? Se questo Governo va a casa noi abbiamo presente quali possano essere le alternative", ha detto Meloni.

La presidente del consiglio italiana ha poi posto con forza il tema dell'importanza del ruolo del mare. "Questo è un tema che dobbiamo attenzionare con grande intelligenza, che dobbiamo gestire e che dobbiamo affrontare in maniera strategica e coesa. Il mare ha un importante ruolo sul piano economico: più dell'80 per cento del commercio internazionale viaggia sul mare. Ognuno di noi si affaccia sul mondo grazie a grandi sistemi portuali. Ma non si tratta solo di economia. Il mare è parte della nostra cultura, della nostra visione del mondo". La premier italiana, sempre secondo quanto si apprende, ha inoltre detto che le nostre democrazie sono nate e cresciute come Nazioni marittime. "La scoperta e l'apertura di nuove rotte marittime hanno sempre portato con sé grandi mutamenti storici e sociali. Oggi siamo anche di fronte al rischio che il cambiamento climatico potrebbe aprire nuovi passaggi finora impraticabili, nel nordest e nel nordovest. Passaggi, soprattutto quello del nordest, che rischiano di essere controllati da altre potenze", ha aggiunto. 

Von der Leyen (Bce) è in Emilia-Romagna: “l’Europa è con voi”

Giovedì la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen è stata in Emilia-Romagna: “Sono rimasta molto colpita dalla solidarietà che ho avuto modo di vedere: è l'esempio massimo della solidarietà dell'Ue”. Nel pomeriggio ha sorvolato in elicottero le zone colpite con Giorgia Meloni, prima di ripartire per raggiungere Cesena, con il governatore Stefano Bonaccini, il ministro Raffaele Fitto e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. La premier, in un punto stampa, si è rivolta a von der Leyen: “Qui troverai un popolo molto orgoglioso, che si è già rimboccato le maniche, che è già al lavoro per ricostruire. E questo mette tutti noi di fronte alla responsabilità di fare del nostro meglio per essere alla loro altezza”. 

Tiene banco il tema delle risorse. “Una volta che saremo riusciti a fare una stima complessiva dei danni che derivano dall'alluvione faremo anche la richiesta dell'attivazione del Fondo di solidarietà europeo”. Le fa eco Von der Leyen che dà la sua piena disponibilità. C'è poi il nodo del Commissario alla ricostruzione, con le polemiche sollevate all'interno della maggioranza di governo attorno al nome di Stefano Bonaccini. La premier è poi rientrata a Roma per la seconda riunione del Cdm che ha esteso lo stato di emergenza già decretato per i Comuni emiliano-romagnoli a quelli delle Marche (Pesaro, Urbino, Fano, Gabicce Mare, Monte Grimano Terme, Montelabbate e Sassocorvaro) e della Toscana (Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Serio e Londa nel Fiorentino) colpiti nei giorni scorsi da alluvioni. 

Siglato l’accordo tra Lufthansa e Ita. Giorgetti: sciolto un nodo trentennale

Ita Airways parlerà anche tedesco. Dopo mesi di trattative, è stato formalizzato l'accordo secondo cui Lufthansa acquisirà il 41% di ITA con un aumento di capitale da 325 milioni e l'opzione di acquisire le restanti azioni in un secondo momento. Il Mef, dal canto suo, s’impegna a un aumento di capitale per 250 milioni di euro. Il piano industriale della compagnia, che prevede una crescita dei ricavi di 2,5 miliardi di euro previsti quest'anno e 4,1 miliardi di euro previsti per il 2027, prevede un incremento della flotta dagli attuali 71 a 94 aerei e di oltre 5.500 dipendenti. Il ministro Giancarlo Giorgetti è felice del risultato: “Ci abbiamo lavorato tanto e quindi siamo soddisfatti”. 

L'accordo doveva essere annunciato in pompa magna con una conferenza stampa già calendarizzata nei saloni del Mef nel pomeriggio dopo l'incontro tra Giorgetti e l'ad tedesco Carsten Spohr, cui ha partecipato anche il presidente Ita Antonino Turicchi, ma l’evento è stato cancellato a causa della sovrapposizione con la visita nelle zone dell'alluvione in Emilia-Romagna della premier Giorgia Meloni e della presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, seguita da una conferenza stampa congiunta. Dunque, l'annuncio è arrivato con una nota del ministero.

Energia, Giorgetti: atteso maggior gettito da extraprofitti

"Il Governo ha stimato prudenzialmente l’imposta sui maxi-profitti energetici, concepita da questo Governo nella legge di Bilancio. Credo che a breve, quando saranno eseguiti i versamenti, avremo delle sorprese positive di maggior gettito da mettere a disposizione delle famiglie più vulnerabili". Lo ha detto il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, nel corso del question time di giovedì in aula al Senato rispondendo a un'interrogazione Avs sull'aliquota del contributo di solidarietà sugli extraprofitti delle aziende del settore energetico. 

"Il Governo - con riferimento al contributo relativo all'esercizio 2022 - è intervenuto a più riprese e, dopo un attento bilanciamento degli interessi costituzionalmente tutelati, ha fissato l'aliquota al 37 per cento. Con riferimento, invece, al contributo relativo all'anno 2023, avente una base imponibile differente, ha ritenuto di poter fissare la relativa aliquota al 50 per cento", ha spiegato il ministro. "Tale percentuale è stata oggetto di una valutazione del Governo in ordine al necessario contemperamento dei principi costituzionalmente tutelati - quali la capacità contributiva e la libera iniziativa economica - con l'esigenza di reperire tempestivamente risorse da destinare alla tutela delle fasce più deboli della popolazione", ha ricordato Giorgetti durante il question time. 

Istat: impatto bonus edilizi su sistema produttivo pari a 1,4%

"Abbiamo stimato uno shock sugli anni 2020, 2021 e 2022 di circa 51,4 miliardi, che danno luogo a un incremento dello shock sugli investimenti addizionali rispetto al sentiero normale di sviluppo che ipotizziamo ci sarebbe stato in assenza di queste misure agevolative, che avrebbe prodotto un incremento di valore aggiunto complessivo sui tre anni pari a 42,1 miliardi, con un’incidenza sui tre anni in termini occupazionali pari a 685.200 unità e un effetto incrementale sui redditi di 18,9 miliardi". Lo hanno detto i rappresentanti dell’Istat, in audizione in commissione Bilancio alla Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli effetti macroeconomici e di finanza pubblica derivanti dagli incentivi fiscali in materia edilizia. 

"Nel 2022, gli incentivi edilizi considerati quale stimolo effettivo agli investimenti in costruzioni, 32 miliardi - hanno aggiunto - rappresentano poco più dell'8% degli investimenti complessivi dell'anno. L'impatto stimato sul valore aggiunto del sistema produttivo è di poco meno di 26 miliardi di euro, pari all'1,4%, quello sul solo settore delle costruzioni è poco più del 14%. In termini occupazionali, l'effetto è pari al 1,7%, 413mila unità, mentre sul reddito l'effetto è pari all'1,5%, 11,6 miliardi di euro". 



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