Dopo settimane d'intense trattative, l'Italia ha ottenuto la promozione di Bruxelles sulla manovra correttiva, ma viene rimandata al prossimo esame sui conti pubblici previsto in autunno. È quanto emerso dal pacchetto di primavera della Commissione Ue, che mette insieme le raccomandazioni specifiche per ciascun Paese che presentano eccessivi squilibri macroeconomici.

Nonostante l'esecutivo europeo non perda occasione per ricordare l'alto debito pubblico italiano, nei giudizi si legge che “le misure fiscali aggiuntive richieste per il 2017 sono state adottate e pertanto non sono necessarie ulteriori misure per conformarsi alla regola del debito in questa fase”. La Commissione ha quindi concluso che non esistono, al momento, le basi analitiche per aprire una procedura per squilibri macroeconomici .

Bruxelles ha rivolto all’Italia quattro raccomandazioni. La prima riguarda la politica di bilancio: secondo la Commissione “deve essere proseguita in linea con i requisiti del patto di stabilità in modo che ci siano sforzi sostanziali per il 2018”. L'Italia dovrà adottare una politica di bilancio che contribuisca sia a rafforzare la ripresa sia ad assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche. Tra queste misure, ha sottolineato la necessità di reintrodurre la tassa sulla prima casa per le famiglie abbienti e di estendere l’obbligatorietà dell'uso della fatturazione e dei pagamenti elettronici.

La seconda raccomandazione riguarda la riforma dello Stato. La Commissione ha indicato la necessità di ridurre la lunghezza dei procedimenti della giustizia civile, lavorare sul contrasto della corruzione attraverso la revisione della legge sulla prescrizione dei reati, completare la riforma del pubblico impiego, a migliorare l'efficienza delle imprese pubbliche, ad adottare e attuare rapidamente la legge sulla concorrenza e a fronteggiare le restanti restrizioni alla concorrenza.

La terza raccomandazione riguarda le banche e le sofferenze. La Commissione è tornata a chiedere di accelerare lo smaltimento dei non performing loans e di creare incentivi per la pulizia dei bilanci e in particolare di quelli su cui non vigila la Bce. Quarta e ultima raccomandazione, la contrattazione collettiva che secondo Bruxelles va affrontata con il coinvolgimento delle parti sociali.

Secondo l’Istat a marzo è cresciuto il fatturato dell'industria. È stato registrato un incremento dello 0,5% rispetto a febbraio mentre in termini tendenziali è stato del 7,2%, agli stessi livelli di agosto scorso. Rimbalzano invece gli ordinativi: a febbraio si era registrato un aumento del 5,2%, a marzo invece scendono del 4,2% che rappresenta il dato più basso da settembre 2016. Rispetto a marzo 2016, sono invece cresciuti del 9,2%. Nei primi tre mesi, sia per il fatturato sia per gli ordinativi risulta comunque un andamento favorevole: il primo è cresciuto dello 0,4%, mentre i secondi dell'1,5%.

L'Istat segnala anche che l' andamento congiunturale del fatturato a marzo è sintesi di un aumento sul mercato interno (+1,1%) e di una flessione su quello estero (-0,9%). Per gli ordinativi si registrano diminuzioni per entrambi i mercati: -0,8 per quello interno e -8,3% per l'estero. In termini tendenziali, invece, il fatturato registra un incremento del 9,3% sul mercato interno e del 3,1% su quello estero. Gli ordinativi invece rilevano l'incremento più significativo nell'industria del legno, della carta e stampa (+23,9%), mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-12,5%).

 

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Settimana Economica 20 - 27 maggio 2017

 



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