Bei, Scannapieco: ecco come far ripartire investimenti pubblici

Dario Scannapieco, vicepresidente della Banca Europea per gli Investimenti (Bei), ha rivendicato con orgoglio il ruolo dell'istituzione nell'attuazione del Piano Juncker (Efsi) che, con oltre 898 operazioni approvate e 65,5 miliardi di finanziamenti, ha creato finora in Europa oltre 750 mila nuovi posti di lavoro che diventeranno 1,4 milioni nel 2020.  Per quanto riguarda i conti pubblici italiani, ha raccolto la sollecitazione del ministro dell'Economia Giovanni Tria, consigliando una strategia a più stadi per aumentare gli investimenti sfruttando risorse che spesso già ci sono: è necessario rafforzare le strutture tecniche degli enti locali, con un forte coordinamento centrale.

E far decollare gli investimenti per prevenire il dissesto idreologico, che si ripagano due volte da soli in termini di Pil e di prevenzione di costi. “Vanno assolutamente rafforzate le strutture tecniche degli enti e dei promotori. Oggi con la crisi che c'è stata sono state tagliate molte posizioni della pubblica amministrazione e si sono perse le competenze tecniche e quindi diventa tutto quanto molto più difficile da realizzare e monitorare”.

Bce, tassi invariati fino a tutta l'estate 2019

La Banca Centrale Europea lascia i tassi di interesse invariati, in linea con le attese del mercato. I tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno rispettivamente allo 0%, allo 0,25% e al -0,40%. Con la sua nota l'Eurotower aggiunge anche che il costo del denaro rimarrà ai livelli attuali almeno fino alla fine dell'estate 2019. La Bce, come annunciato già lo scorso giugno, terminerà a dicembre gli acquisti netti di titoli con cui conduce il quantitative easing, mentre gli acquisti caleranno a 15 miliardi a partire da ottobre.

Istat: aumenta l'indice delle retribuzioni orarie dal 2011

A giugno l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie è aumentato dello 0,9% rispetto al mese precedente, mentre è salito del 2,0% nei confronti di giugno 2017. È quanto comunica l’Istat. "Nel secondo trimestre del 2018 continua l'accelerazione della crescita delle retribuzioni contrattuali iniziata negli ultimi mesi del 2017. A giugno la variazione mensile su base annua è tornata su valori che non si registravano dal 2011.

Queste tendenze derivano dall'applicazione concomitante degli aumenti contrattuali a regime, relativi al triennio 2016-2018, per la quasi totalità dei dipendenti pubblici dopo il blocco contrattuale che si protraeva dal 2010. Nel settore privato la dinamica osservata è decisamente più regolare con una moderata tendenza al rialzo.

Con riferimento ai principali macrosettori, a giugno le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,3% per i dipendenti del settore privato (+0,9% nell'industria e +1,6% nei servizi privati) e del 4,1% per quelli della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: militari-difesa (+6,4%); forze dell'ordine (+6,1%) e ministeri (+3,8). Le variazioni tendenziali minori si osservano per i servizi di comunicazione e informazione (+0,3%) e per l'edilizia (+0,1%).

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Settimana economica 21 - 27 luglio 2018



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