Il Governo Conte apre il dossier della legge di bilancio

Oggi, il premier Giuseppe Conte ha convocato un super vertice con i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il titolare del Mef Giovanni Tria e il ministro per gli Affari Ue Paolo Savona per fare un primo punto sui conti in vista della prossima legge di bilancio. Fra le priorità ci sarà quella di scongiurare lo scatto delle clausole di salvaguardia  che vale, da solo, 12,4 miliardi.

Bisognerà poi fare fronte alle cosiddette spese indifferibili che valgono all'incirca 3 miliardi e mezzo e anche al rialzo dei tassi d’interesse, che, secondo i primi calcoli potrebbe valere sul prossimo anno 3,7 miliardi aggiuntivi: il conto già si aggira, quindi, attorno ai 20 miliardi. A queste voci si dovranno aggiungere quelle per fare fronte alle altre priorità di Lega e Movimento 5 Stelle.

E' vero che il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha sempre parlato di misure da introdurre in modo graduale ma anche muovere solo i primi passi ha costi elevati: ampliare la platea dell'attuale flattax per le partite Iva, ad esempio, potrebbe valere fino a 1 miliardo mentre la riforma dei centri per l'impiego, necessaria per far partire il reddito di cittadinanza, ne vale altri due. In campo poi ci dovrebbe essere anche la revisione della legge Fornero.

Il Governo giallo verde chiederà più flessibilità all’UE

Proprio la dialettica con l'Unione Europea per le sorti della prima legge di bilancio del Governo giallo-verde, sarà decisiva. Il tendenziale rivisto al ribasso del Pil potrebbe in qualche modo spingere Bruxelles ad allentare i cordoni del deficit/Pil. Ma per M5S-Lega l'atteggiamento sui margini europei è simile a quello tenuto sul dossier migranti: “In Italia ci sono 3 milioni di persone che non riescono a mangiare, ci sono tutti i margini Ue da conquistare”, spiegava solo qualche giorno fa Luigi Di Maio. A settembre, in un primo vertice tra i capi di Stato e di governo Ue previsto a metà mese in Austria, l'Italia farà il suo primo passo e non si escludono mosse anche di rottura, per esempio sui fondi che l'Italia versa alla UE, in vista della prova di forza sui margini di flessibilità per la manovra economica.

Istat, rallenta la crescita nel secondo trimestre

Secondo l’Istat nel secondo trimestre rallenta lievemente la crescita. Il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è salito dello 0,2% sul trimestre precedente, e dell'1,1% su base annua, a fronte del + 0,3% su base mensile del +1,4% annuale del primo trimestre. La dinamica dell'economia risulta in rallentamento. Il dato dell'Istat conferma da un lato le aspettative degli analisti e dall'altro le previsioni del ministro dell’economia Giovanni Tria, che a più riprese ha messo in evidenza che la crescita nel 2018 possa rivelarsi leggermente inferiore rispetto alle stime del Def.

Istat, a giugno torna a salire la disoccupazione

Battuta d'arresto per il mercato del lavoro a giugno. Secondo i dati diffusi dall'Istat il tasso di disoccupazione, cioè il numero di persone che cercano un impiego sul totale della forza lavoro, è aumentato di due decimi di punto salendo al 10,9%. Il numero dei disoccupati risulta così pari a 2 milioni e 866 mila. Al contrario, dopo tre mesi consecutivi di crescita, il numero di occupati è calato di 49 mila unità. Continuano invece a crescere i dipendenti a termine (+16 mila), che segnano così un nuovo record raggiungendo i 3 milioni 105 mila. L'aumento prosegue senza sosta dal gennaio di quest'anno e conferma un trend che nel suo complesso si registra a partire dal 2014.

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Settimana economica 28 luglio - 3 agosto 2018



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