La Bce è pronta a intervenire nell’eurozona

Il Pil dell’Eurozona, secondo i nuovi dati sull'andamento economico e le informazioni ricavate dalle indagini, continua a segnalare tassi di crescita leggermente inferiori nel secondo e nel terzo trimestre. È quanto scrive la Banca centrale europea nell'ultimo Bollettino economico che sottolinea come nell'ultima riunione il consiglio direttivo della Bce abbia posto in risalto la necessità di un orientamento di politica monetaria altamente accomodante per un prolungato periodo di tempo.

È allo studio, dunque, un rafforzamento delle indicazioni di permanenza dei tassi di interesse sugli attuali minimi storici mentre sul Quantitative easing sono allo studio alcune possibili opzioni riguardanti la dimensione e la composizione di eventuali nuovi acquisti netti di titoli di stato. Secondo gli economisti dell’Eurotower, i dati più recenti e gli ultimi risultati delle indagini congiunturali indicano una crescita in certa misura più debole nel secondo e terzo trimestre del 2019 per l'Eurozona. La Banca centrale guidata da Mario Draghi aggiunge che i rischi per le prospettive di crescita restano orientati verso il basso, per effetto delle prolungate incertezze connesse a fattori geopolitici, alla crescente minaccia del protezionismo e alla vulnerabilità dei mercati emergenti.  La Bce sostiene che, se da un lato gli incrementi dell'occupazione e delle retribuzioni continuano a sostenere la capacità di tenuta dell'economia, dall'altro l'attenuazione della dinamica della crescita mondiale e la debolezza del commercio internazionale continuano a gravare sulle prospettive per l'area dell'euro. 

Istat, economia verso "lieve miglioramento"

L'economia italiana si prepara a rialzare la testa. È quanto suggerisce l'Istat nella sua nota di luglio sull'andamento dell'economia italiana, a pochi giorni dalla diffusione dei dati sul Pil, rimasto fermo nel secondo trimestre. A luglio, sottolinea l'istituto, l'indicatore anticipatore ha interrotto la tendenza alla flessione in atto dalla fine dello scorso anno, prospettando uno scenario di lieve miglioramento dei livelli produttivi. L'Istat evidenzia che il clima di fiducia dei consumatori ha registrato un marcato aumento, diffuso a tutte le componenti e che il recupero della fiducia ha coinvolto anche le imprese ad eccezione di quelle manifatturiere. Le prospettive per gli scambi internazionali, penalizzate dal protrarsi delle tensioni commerciali e dal rallentamento dell'attività economica in Cina, rimangono negative. 

L'Istat ricorda che in base alla stima preliminare, nel secondo trimestre 2019, il Pil italiano ha registrato una variazione congiunturale nulla a sintesi di una diminuzione del valore aggiunto dell'industria e di un contenuto incremento in quello dei servizi. A giugno, l'indice destagionalizzato della produzione industriale, dopo l'ampio incremento di maggio, si è ridotto marginalmente in termini congiunturali. A seguito dell'evoluzione positiva nella prima parte dell'anno, a giugno l'occupazione ha mostrato una stabilizzazione e il tasso di disoccupazione è diminuito ulteriormente, pur non riducendo il gap con la media dell'area euro. Sotto la spinta dei ribassi dei beni energetici, a luglio l'inflazione ha continuato a rallentare e si è ampliato il differenziale negativo con la dinamica dei prezzi al consumo nell'area dell'euro e nei principali partner europei.

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Settimana Economica 3 - 9 agosto 2019

 



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