La manovra economica arriva in Aula del Senato

Il via libera della Commissione Bilancio è arrivato giovedì mattina al termine di una seduta durata quasi 14 ore, ma per coprire l'ultimo miglio e arrivare al primo sì del Parlamento bisognerà aspettare ancora qualche giorno. La manovra è finalmente arrivata nell'Aula del Senato, dopo giorni di rinvii, discussioni, ipotesi e stop and go. La discussione generale, iniziata nel pomeriggio, si concluderà oggi; lunedì, dopo un fine settimana di pausa che servirà agli Uffici per preparare il maxi emendamento, ci sarà il voto sulla fiducia che il Governo ha preannunciato di voler presentare sul provvedimento. L'esito del voto è previsto per il primo pomeriggio, poi la manovra passerà alla Camera che ratificherà le decisioni prese a Palazzo Madama e darà l'ok definitivo. Sulle modalità di lavoro della Camera la Conferenza dei capigruppo definirà martedì prossimo alle 10.00 i tempi per l'esame della Legge di Bilancio. Il calendario dei lavori per la seconda, e di fatto definitiva, lettura della manovra doveva essere stilato nella seduta di ieri, ma le opposizioni hanno chiesto e ottenuto di rinviare ogni decisione al riguardo a dopo l'approvazione del disegno di legge da parte del Senato.

Sono tante le novità inserite in manovra dalla Commissione Bilancio

L'iter del provvedimento in Commissione Bilancio è stato caratterizzato da diversi slittamenti e momenti di tensione ma alla fine l’obiettivo è stato raggiunto. Sono tante le novità che sono state introdotto durante la discussione: dalla plastic tax ridotta a 45 centesimi al chilogrammo allo slittamento della sugar tax, dalla marcia indietro sulle auto aziendali all'addizionale Ires per i concessionari, dal bonus per il latte artificiale per le neo-mamme che non possono allattare alle risorse per i Comuni. Arriva l'ok al bonus facciate ma lo sconto fiscale sarà solo sui redditi delle persone fisiche, salta quindi l'estensione agli alberghi. Salta anche la stretta sulle finte prime case, marchingegno ideato per evitare il pagamento dell'Imu sulle seconde abitazioni. Via libera alle assunzioni negli uffici e istituti penitenziari, l'ampliamento della platea per stabilizzazione dei precari della sanità e i 2 milioni per il registro nazionale dei tumori. Ok anche all'incremento di 20 milioni nel 2020 per il fondo per le non autosufficienze e il riconoscimento della continuità territoriale per la Sicilia. Approvato poi l'incremento di 6 milioni del fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro e lo stanziamento per 1000 borse di studio in più per le scuole di specializzazione in medicina. Ok alla norma che tutela gli orfani di femminicidio. La canapa con un contenuto di tetraidrocannabinolo non superiore allo 0,5% non è più considerata sostanza stupefacente.

Per l’Istat nel III trimestre l’occupazione rimane stabile

Secondo l’Istat nel terzo trimestre 2019 l'input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, registra una crescita su base sia congiunturale (+0,4%) sia tendenziale (+0,5%). Stabile, invece, l'occupazione che rimane pressoché invariata rispetto al trimestre precedente, in un contesto di calo della disoccupazione e dell'inattività. Dinamiche che si inseriscono in una fase persistente di debole crescita dei livelli di attività economica, confermata, nell'ultimo trimestre, da una variazione congiunturale dello 0,1% del Pil. Questo il quadro che emerge dall'ultimo Rapporto trimestrale sul mercato del lavoro pubblicato dall'Istat. Per l’istituto, dal lato dell'offerta di lavoro da luglio a settembre il numero di persone occupate rimane sostanzialmente invariato in termini congiunturali, a sintesi dell'aumento dei dipendenti (soprattutto a termine) e del calo degli indipendenti. Il tasso di occupazione sale al 59,2% (+0,1 punti). Nei dati mensili più recenti (ottobre 2019), al netto della stagionalità, il tasso di occupazione e il numero di occupati mostrano una crescita rispetto al mese precedente. Nell'andamento tendenziale prosegue la crescita del numero di occupati (+0,6%, +151 mila in un anno), dovuta ai dipendenti permanenti a fronte del calo di quelli a termine e degli indipendenti; l'incidenza dei dipendenti a termine sul totale dei dipendenti scende al 17,6% (-0,3 punti in un anno). Dopo il rallentamento della crescita negli ultimi tre trimestri, gli occupati a tempo pieno tornano a diminuire mentre prosegue più intenso l'aumento del tempo parziale. Uno scenario in cui l'incidenza del part time involontario è stabile al 64,0% dei lavoratori a tempo parziale. Nel terzo trimestre 2019, tra i giovani 15-34 anni tornano a crescere l'occupazione e il relativo tasso, in termini tendenziali e congiunturali.

Bce, Lagarde: Tassi bassi e Qe finché necessario

La Banca centrale europea ha lasciato i tassi d'interesse invariati: il tasso principale resta fermo a 0, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,50%. Lo comunica la Bce al termine della riunione di politica monetaria, la prima guidata da Christine Lagarde. I tassi della Bce rimarranno ai livelli attuali, o più bassi, “finché le prospettive d'inflazione convergeranno robustamente” verso il 2%, e il Qe, ripreso a inizio novembre, continuerà finché necessario, ha detto la presidente Lagarde alla sua prima conferenza stampa ufficiale dopo il Consiglio direttivo. Le pressioni inflazionistiche, ha aggiunto, continuano ad essere deboli e così anche le dinamiche della crescita, anche se ci sono segnali di "una stabilizzazione del rallentamento della crescita". La Bce ha leggermente rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2020: 1,2% quest'anno, 1,1% il prossimo e 1,4% nel 2021 e 2022. Francoforte ha quindi confermato la stima d'inflazione dell'1,2% per quest'anno, rivedendola leggermente al rialzo all'1,1% per il 2020 e al ribasso a 1,4% nel 2021. La stima per il 2022 è +1,6%.

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Settimana Economica 7 - 13 dicembre 2019



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