Draghi: da gennaio stop ad acquisti QE e tassi ancora fermi ai minimi

Giovedì, la Banca Centrale Europea ha messo fine definitivamente al suo programma di acquisto di titoli di Stato, meglio noto come Quantitative Easing, dalla fine di quest'anno. L'istituto di Francoforte ha, infatti, dichiarato che l'ammontare di acquisti, attualmente pari a 30 miliardi di euro, verrà ridotto a 15 miliardi dal prossimo settembre e ridotto a zero dal prossimo dicembre, nonostante si sia riservata la possibilià di continuare a reinvestire i proventi dei titoli già acquistati anche nel prossimo anno. La Bce ha, inoltre, dichiarato che i tassi d'interesse verranno mantenuti agli attuali livelli fino all'estate 2019.

Draghi è entrato anche sulle questioni politiche italiane: “L’euro è irreversibile, perché è forte, perché le persone lo vogliono e perché non giova a nessuno mettere in discussione la sua esistenza. È importante non drammatizzare gli eventi politici e le scelte politiche dei singoli Paesi. Draghi ha sottolineato l’importanza che il dibattito politico rimanga nei limiti dei trattati e che i progressi fatti dai Paesi non vengano messi rischio. Intanto, la Banca centrale europea ha rivisto al ribasso le stime di crescita per l’Eurozona dal 2,4% al 2,1% per il 2018, mantenendo l’1,9% atteso per il 2019 e l’1,7% per il 2020.  La Bce ha mantenuto stabile all’1,7% la stima dell’inflazione per il 2020.

A palazzo Chigi Inzia l’esame dei dossier economici

Il nuovo governo inzia il lavoro dossier economici. Martedì, in un vertice a palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e i ministri del Lavoro e Sviluppo economico Luigi Di Maio e dell'Economia, Giovanni Tria, l'esecutivo giallo-verde ha iniziato a mettere giù le priorità: dalla previdenza al lavoro, dal Def alle clausole di salvaguardia sull'Iva.

L'obiettivo è quello di iniziare a entrare nel merito dei temi economici a partire dal nodo coperture, fondamentale per portare avanti le costose misure del programma di governo. Al centro del confronto anche l'Europa e il cambiamento di approccio con Bruxelles sui temi economici. Alla riunione hanno preso parte anche il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, e quello degli Affari europei, Paolo Savona. Un punto fermo sarebbe quello della riduzione del debito pubblico anche se le posizioni non sono omogenee soprattutto sul rispetto dei parametri UE.

Il nuovo governo, inoltre, sembrerebbe intenzionato a contrattare con la Ue nuovi spazi di flessibilità, e l'Eurogruppo e l'Ecofin del 21-22 giugno saranno l'occasione per il ministro Tria per iniziare a gettare le basi di una negoziazione con l'Europa. Al centro del summit governativo anche le risoluzioni di maggioranza al Def, predisposto dal governo Gentiloni su cui è atteso il voto del Parlamento la prossima settimana. Quella che si prospetta è una risoluzione leggera per ribadire la contrarietà all'aumento dell'Iva previsto con le clausole di salvaguardia.

A maggio riprende la corsa dell’inflazione

Per il mese di maggio, l’Istat, stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell'1,0% su base annua. La stima preliminare era +1,1%. La marcata ripresa dell'inflazione si deve prevalentemente ai prezzi dei Beni alimentari non lavorati, la cui crescita tendenziale passa da +0,7% di aprile a +2,4% e dei Beni energetici non regolamentati (da +2,7% a +5,3%). A questi fattori si aggiunge l'inversione di tendenza della dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,7% a +1,7%); contribuiscono poi, seppur in misura minore, i prezzi dei Tabacchi (da +2,8% a +3,4%) e quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,0% a +1,3%).

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Settimana economica 9-14 giugno 2018



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