La Banca Centrale Europea ha annunciato l'atteso percorso di fine degli acquisti di titoli del Quantitative easing: il board di Francoforte ha deciso di mantenere invariato ai minimi storici il costo del denaro, ma anche stabilito la riduzione degli acquisti mensili a 30 miliardi (dai 60 attuali) a partire dal gennaio 2018. Secondo qanto è stato stabilito, il programma andrà avanti a quel ritmo fino al settembre successivo, ma la BCE potrà andare anche oltre se necessario. 

Un concetto ripetuto dal governatore Mario Draghi durante la conferenza stampa a seguito del Consiglio, durante la quale ha motivato la “ricalibrazione” del piano d'acquisti a seguito del rafforzamento della crescita economica e delle aspettative di rafforzamento dell’inflazione. Il governatore ha anche assicurato che il programma non finirà all'improvviso: “Non scenderà da trenta a zero” e la grande maggioranza del Consiglio Direttivo, ma non l’unanimità, ha espresso una preferenza per una atteggiamento aperto circa la conclusione del Qe.

Nei giorni scorsi il PD è sceso in campo per stoppare lo scatto automatico dell’età pensionabile. A prendere posizione è stato il vicesegretario del partito Maurizio Martina, che ha chiesto, senza troppi giri di parole, un rinvio del passaggio a 67 anni dal 2019 e di rimettere così mano alle regole. Il rinvio, secondo alcuni calcoli, costerebbe un miliardo e duecentomila euro.

La mossa avrebbe irritato il Governo, che non più di due settimane fa aveva assicurato che sugli scatti dell’età sarebbe stata rispettata la legge Fornero, anche per non dare a Bruxelles l'impressione di voler venire meno agli impegni presi sul fronte previdenziale, che ha un impatto molto rilevante sui conti.

Le prossime settimane ci diranno quanto spazio di manovra ha ancora il Governo: certamente la necessità di uno stop all’aumento dell’età pensionabile trova d’accordo tutti i partiti e le imminenti elezioni politiche di certo non giocano a favore dell’esecutivo guidato da Paolo Gentiloni.

Sono passate quasi due settimane da quando il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di Bilancio 2018. Lunedì il testo della manovra economica dovrebbe arrivare al Senato a cui quest’anno tocca l’esame in prima lettura.

La Conferenza dei Capigruppo, che giovedì ha approvato il calendario dei lavori, ha previsto per martedì prossimo le comunicazioni del Presidente Grasso sul contenuto del provvedimento. Passaggio che aprirà ufficialmente la sessione di bilancio, l’ultima di questa legislatura.

Le consuete audizioni preliminari, a cui parteciperanno i componenti delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, dovrebbero svolgersi nelle giornate di lunedì 6 e martedì 7 novembre. La settimana dal 6 al 10 novembre sarà riservata ai lavori delle Commissioni sul disegno di legge di bilancio per l’espressione dei rispettivi pareri.

Parallelamente, la Commissione Bilancio inizierà l’esame della manovra economica in sede referente, il termine per la presentazione degli emendamenti potrebbe essere fissato alle 12 di venerdì 10 novembre. L’obiettivo sarà quello di chiudere il confronto in Commissione entro il pomeriggio di martedì 21 novembre per essere così approvato dall’Aula entro sabato 25 novembre.

Scarica la settimana economica dal 21 al 27 ottobre 2017

Settimana economica 21 - 27 ottobre 2017



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social