La prospettiva di elezioni anticipate non preoccupa la Commissione europea. “Le elezioni non sono mai un problema”, ha dichiarato il commissario agli Affari economici Moscovici. Intanto il ministro Padoan ha lasciato trapelare una certa perplessità sull'ipotesi di tornare subito alle urne sottolineando come le elezioni provocano, per forza di cose, un rallentamento della propensione al cambiamento.

Mercoledì il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ha presentato la relazione 2016. Nel suo intervento, al quale ha assistito anche il presidente della Bce Mario Draghi, il Governatore non ha preso posizione pro o contro le elezioni anticipate, ma ha ribadito che “Il consenso va ricercato con la definizione e la comunicazione diprogrammi chiari, ambiziosi, saldamente fondati sulla realtà”.

Visco ha anche rilevato che i principali ostacoli alla ripresa che oggi frenando la produttività e favoriscono l'accentuarsi del distacco tra Nord e Sud e tra ricchi e poveri sono il debito pubblico e i crediti deteriorati.

L'Istat rivede al rialzo la crescita del Pil del primo trimestre. Il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell'1,2% nei confronti del primo trimestre del 2016. La stima preliminare diffusa il 16 maggio scorso aveva rilevato un aumento congiunturale dello 0,2% e un aumento tendenziale dello 0,8 per cento, variazione che è la più alta dal quarto trimestre del 2010.

Intanto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha scritto al vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis e al commissario Pierre Moscovici che l'aggiustamento strutturale per il 2018 è dello 0,3% del Pil. Si tratta dell'aggiustamento che consentirebbe al Governo italiano di proseguire nella politica economica che tra 2014 e 2017 ha assicurato una costante riduzione del rapporto deficit/Pil (0,3% di Pil per anno) e la stabilizzazione del rapporto debito/Pil.

L’Istat ha certificato il netto calo del tasso di disoccupazione in Italia. Ad aprile l'incidenza dei senza lavoro è scesa all'11,1%, con un calo di 0,4 punti percentuali sul mese precedente e di 0,6 punti su base annua, toccando il minimo da settembre 2012. Secondo i dati Istat, nel mese diminuiscono i disoccupati del 3,5%: significa 106 mila persone senza lavoro in meno. Il calo annuo è del 4,8%, pari a -146 mila. Tra i giovani, il tasso di disoccupazione si conferma al 34%.

Unica nota negativa la leggera crescita degli inattivi, ovvero coloro che non hanno occupazione né la cercano: sono saliti dello 0,2%, +24 mila persone, soprattutto nella fascia tra 15-24 e 35-49 anni. Rispetto all'aprile del 2016 gli occupati sono saliti di 277mila anche se l’Istituto Statistico rivela che la crescita è maggiormente accentuata e quindi sostenuta principalmente dagli ultracinquantenni ed assai più contenuta tra i 15-34enni (+37 mila), mentre calano i 35-49enni (-122 mila).

 

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