Con le previsioni economiche d'autunno la Commissione Europea ha riconosciuto all'Italia i buoni risultati, sebbene inferiori alla media Ue, in termini di ripresa economica, e ha certificato il miglioramento dei conti e un calo del debito pubblico. Bruxelles conferma le stime del Governo italiano relative alla crescita economica del 2017 (+1,5%), mentre ne propone d'inferiori per il 2018 (1,3% secondo la Commissione, 1,5% secondo il Governo).

La Commissione però ha sollevato alcuni dubbi sulla correzione del bilancio. Il problema è che mentre il Governo prevede una correzione in termini strutturali pari allo 0,3% del pil, la Commissione europea calcola che la correzione sarà pari allo 0,1% del pil. La differenza è di circa 3,5 miliardi. Il fatto comunque richiederà un confronto fra Ue e Governo.

Secondo le previsioni, a sostenere la crescita in Italia sarebbe una solida ripresa della domanda interna e in particolare dei consumi, favoriti dall'aumento dell'occupazione. Per il 2018 la Commissione prevede una forte ripresa degli investimenti, sia nel settore pubblico sia in quello privato, che beneficia degli incentivi fiscali e di un ritorno alla profittabilità delle imprese.

Inoltre, secondo la Commissione gli interventi del Governo nel settore bancario, fortemente caldeggiati da Bruxelles, dovrebbero migliorare l'erogazione del credito e ridurre i rischi per il futuro, mentre le riforme strutturali adottate dovrebbero migliorare la crescita potenziale.

Secondo le stime, l’occupazione nel 2017 dovrebbe crescere dell’1% mentre per il 2018 l’effetto dovrebbe essere migliorato nel caso venissero confermati gli incentivi all’assunzione inseriti dal Governo nella legge di Bilancio. Lo stato delle finanze pubbliche viene riconosciuto in miglioramento, con il deficit che scende al 2,1% nel 2017 e che scenderà anche nel 2018: fino all'1,8%. Bruxelles però sottolinea anche che la scarsa dinamica dei prezzi è uno dei fattori che rendono più difficile la strada per una riduzione più veloce del debito.

Battuta di arresto per la produzione industriale italiana a settembre. Dopo quattro mesi di continua crescita, l’Istat registra una diminuzione dell'1,3% rispetto ad agosto e un aumento del 2,4% rispetto a settembre 2016. La crescita tendenziale prosegue da febbraio 2017 e nella media dei primi nove mesi dell'anno la produzione è aumentata del 2,9%.

L'indice destagionalizzato mensile della produzione industriale cresce per i beni di consumo (+0,4%), diminuisce per i raggruppamenti dell'energia (-6,3%), i beni intermedi (-3%) e quelli strumentali (-2%). Secondo l'istituto statistico, i livelli di attività rimangono comunque elevati e allineati con quelli di luglio 2017 per tutti i principali raggruppamenti, a eccezione dell'energia.

Per quanto riguarda il settore auto, sempre a settembre 2017 la produzione italiana di autoveicoli aumenta del'5,8% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Nell'insieme dei primi nove mesi dell'anno, il risultato resta positivo con una crescita dell'8,3% rispetto allo stesso periodo del 2016.

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Settimana economica 4 - 10 novembre 2017



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