Manovra: Istat e Confindustria chiedono di rivedere stime di crescita

Istat, Confindustria, Corte dei Conti: nelle audizioni parlamentari sulla Manovra, sono tanti gli avvertimenti che hanno definito come troppo ambiziosa la previsione di una crescita del Pil al +1,5% per il 2019. Questa cifra viene è stata bollata come troppo ambiziosa da Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria. La Corte dei Conti ha spiegato che una cifra del genere “richiederebbe una ripartenza particolarmente vivace, e una ripresa duratura”. L'Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb), organo indipendente che passa al vaglio i numeri dell'esecutivo, ha spiegato che per registrare il +1,5% l'anno prossimo “il Pil dovrebbe aumentare per tutti e quattro i trimestri del 2019 dello 0,5%” e questa è “una sequenza che non si realizza in Italia dalla fine degli anni novanta”. Durante l'audizione sulla manovra alle Commissioni bilancio di Camera e Senato, Maurizio Franzini, presidente facente funzioni dell'Istat, ha detto che pure l'obiettivo di quest’anno all'1,2% diventa più difficile, vista la crescita zero nel terzo trimestre. 

Molti dubbi degli esperti auditi si sono concentrati sul reddito di cittadinanza. Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha snocciolato i numeri su quanto prendono in media i giovani under 30: 910 euro al mese al Nord (820 per i non laureati); 740 al Sud (700 senza titolo universitario). Di conseguenza, introdurre un reddito garantito a 780, come vogliono fare i 5Stelle, rischia di creare quello che gli economisti chiamano “spiazzamento”, indebolendo la voglia di lavorare tra i più giovani, che preferirebbero ricevere il sussidio. Un altro problema viene sollevato dall'Istat, secondo cui c'è un problema di equità: si deve dare lo stesso reddito di cittadinanza a chi è in affitto e chi è proprietario? Il governo sembra intenzionato a distinguere i vari casi e per chi è proprietario il reddito dovrebbe scendere da 780 a 380 euro.

Secondo l'Ufficio parlamentare del bilancio, ed anche Confindustria, una delle misure chiave come la riforma della legge Fornero sulle pensioni darà risultati lontani dalle aspettative. Con le nuove regole previdenziali, è l'allarme dei tecnici del Parlamento, l'assegno che s’intascherà sarà più leggero: la sforbiciata oscillerebbe dal 5 al 30 per cento. Dunque, si potrebbe arrivare a prendere fino ad un terzo in meno se si decide di anticipare di 4 anni l'uscita.Traballa anche, ha osservato Vincenzo Boccia, il ragionamento per cui la nuova riforma previdenziale garantirebbe il turn over e quindi l'occupazione giovanile: difficile che “i benefici siano automatici”. A queste critiche si aggiunge la voce dei vescovi, che invitano a stare all'erta per salvaguardare il risparmio delle famiglie e la vita delle imprese.

Manovra, Salvini e Di Maio separati in casa. Oggi la risposta all’UE

A poche ore dall'invio a Bruxelles della lettera con cui il Governo dovrà rispondere ai rilievi dell'Unione europea sulla manovra, la situazione è tutt'altro che definita. La linea proposta dal Ministro dell'economia Giovanni Tria, che proponeva di rivedere un minimo le stime del Pil, non pare abbia trovato l'appoggio dei principali azionisti di governo, del M5S in particolare.

E la manovra è diventata, o forse è tornata a essere, nuovo terreno di scontro tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Emblematico il lunedì mattina a Palazzo Chigi: prima era trapelata la notizia di un vertice di maggioranza, cui comunque non era prevista la partecipazione del titolare del Mef, poi fonti della Lega hanno confermato l'avvio della riunione, prontamente smentita da voci pentastellate di palazzo. Passata un'altra manciata di minuti, Matteo Salvini ha fatto sapere di un “incontro positivo con il Presidente Conte per fare il punto su manovra, in vista della lettera a Bruxelles”. Luigi Di Maio intanto parlava alla Camera. Insomma, nessun vertice, perlomeno non a tre. “E' stato solo un fraintendimento”: le fonti della Lega, si è affrettato a spiegare ai giornalisti il portavoce Rocco Casalino, raccontano che c'è stato “un incontro e non un vertice” tra il premier Giuseppe Conte, il vicepremier Matteo Salvini e il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti.

Luigi Di Maio, invece, “non ha partecipato, ed è rimasto sempre al terzo piano”, dove ci sono i suoi uffici, cosa che accade spesso. Poco dopo, comunque, anche lui ha avuto un incontro informale con il Presidente del Consiglio. Nessun confronto diretto invece tra i due vicepremier, entrambi a palazzo Chigi, ognuno nella sua stanza, con Giuseppe Conte ancora una volta nel ruolo di mediatore. Il vertice, che alla fine necessariamente ci sarà, si dovrebbe tenere oggi pomeriggio, al rientro di Conte da Palermo e prima della riunione del Consiglio dei ministri che dovrebbe iniziare alle 20.

Vanno tirate le somme e definita la linea di risposta a Bruxelles, anche se ormai sembra prevalere la difesa dell'impostazione della manovra, senza alcun ritocco come invece chiedeva Tria che sperava di riuscire a tendere una mano a Bruxelles. “La difenderò come un rugbista in mischia”, ha assicurato Salvini. Che ha ribadito: “Modifiche alla manovra? Chiedete a Tria. Per quello che mi riguarda i fondamentali non si toccano”. Intanto, lo spread continua a viaggiare a ritmi sostenuti e chiude in rialzo a 304 punti base restando quindi fonte di preoccupazione per gli interlocutori nazionali e internazionali.

Asse Mattarella-Casellati-Fico per libertà stampa

Le tre principali cariche dello Stato schierate in difesa della libertà di stampa mentre risuona ancora l'eco degli insulti indirizzati ai giornalisti da Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista dopo l’assoluzione della Sindaca di Roma Virginia Raggi: “infimi sciacalli”, “cani da riporto”, “pennivendoli” e “puttane”. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha colto l'occasione del ricevimento delle scolaresche al Quirinale per lanciare un nuovo monito alla politica. “Ha un grande valore la libertà di stampa, perché anche leggendo cose che non si condividono, anche se si ritengono sbagliate, aiuta a riflettere”.

Per la prima volta si ritrovano dalla stessa parte anche Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, divisi sui vitalizi, ma uniti nella tutela dell'informazione. Con alcuni distinguo: per la Presidente il giornalismo ha rappresentato “nella nostra storia nazionale un pilastro della democrazia liberale”, ma oggi ci troviamo “nell'epoca delle fake-news” capaci di diventare “con la loro natura mimetica, una vera e propria arma politica”. Versa acqua sul fuoco Fico: “C'è la Costituzione quindi la libertà di stampa è tutelata e sarà tutelata fino alla fine”. Da Forza Italia, il presidente della commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini punta l'indice contro le accuse indegne dei Cinquestelle, chiedendo l'audizione urgente di Luigi Di Maio a San Macuto.

L’Aula del Senato

L’aula del Senato tornerà alle 16.30 per confrontarsi sul decreto, già approvato la dalla Camera, relativo alle disposizioni urgenti per la città di Genova, alla sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, e agli eventi sismici del 2016 e 2017.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, nell’arco della settimana la Giustizia svolgerà alcune audizioni sul disegno di legge per l’affido dei minori. La Finanze si confronterà e svolgerà alcune audizioni sul decreto fiscale. La Commissione Lavori pubblici, in sede riunita con la Territorio, concluderà l’esame del decreto Genova.

La Lavoro esaminerà il ddl relativo al Caregiver familiare. La Salute si confronterà sul ddl relativo ai disturbi del comportamento alimentare e svolgerà alcune audizioni sul disegno di legge relativo alle disposizioni in materia di prevenzione vaccinale. La Politiche dell’Unione Europea proseguirà l’esame della legge europea 2018, della relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea per l'anno 2018 e della relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017.

L’Aula della Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 11 per la discussione di interpellanze e interrogazioni. Alle 14 esaminerà la Legge di delegazione europea 2018 e la relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017. A seguire si confronterà sulle mozioni sulle criticità connesse al conferimento in discarica dei rifiuti speciali in provincia di Brescia e sulle mozioni sulle iniziative volte a prevenire e contrastare la violenza contro le donne.

Le Commissioni della Camera

La Commissione Affari costituzionali si confronterà sul decreto sicurezza e immigrazione, approvato dal Senato la settimana scorsa. In sede riunita con la Giustizia, esaminerà e svolgerà diverse audizioni sulla proposta di legge per il contrasto dei reati contro la Pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici.

Dopo che ieri è stato concluso il consueto ciclo di audizioni sulla manovra, oggi, a partire dalle 12.30, la Commissione Bilancio inizierà l’esame del disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e di bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. I relatori Silvana Comaroli (Lega) e Raphael Raduzzi (M5S) svolgeranno l’illustrazione e successivamente si aprirà la discussione generale. Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato prorogato alle 16.00 di giovedì.

La Ambiente proseguirà il ciclo di audizioni sulla proposta di legge per la gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque. La Trasporti esaminerà la pdl relativa alla sosta da parte dei dipendenti delle società concessionarie della gestione dei parcheggi e delle aziende esercenti il trasporto pubblico di persone. Infine la Politiche dell’Unione Europea esaminerà lo schema di decreto legislativo per l’attuazione della direttiva UE relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici.



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