Oggi in Senato

Dopo che nella giornata di ieri è stato approvato, in prima lettura, il decreto legge per la proroga del termine di entrata in vigore degli obblighi di fatturazione elettronica per le cessioni di carburante, l’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 10 per l’esame del disegno di legge di proroga del termine per l'esercizio della delega per la riforma del Terzo settore.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali proseguirà il ciclo di audizioni sullo schema di decreto legislativo sul controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi. La Giustizia proseguirà l’esame degli schemi di decreti legislativi relativi alla riforma dell'ordinamento penitenziario, alla disciplina dell'esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni e alla giustizia riparativa; a seguire dibatterà sul disegno di legge per la legittima difesa.

La Commissione Industria esaminerà le comunicazioni della Commissione al Parlamento europeo “Un New Deal per i consumatori” e “Un settore europeo del commercio al dettaglio adeguato al 21° secolo”. La Commissione Lavoro ascolterà il Presidente del CNEL nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul funzionamento dei servizi pubblici per l'impiego in Italia e all'estero.

Proseguono i lavori della Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 9 per l’esame del decreto terremoto, delle mozioni relative alle iniziative volte a implementare il reddito d’inclusione e su quelle per favorire il rientro delle imprese italiane che hanno delocalizzato la produzione all’estero.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Finanze, in sede riunita con la Lavoro, ascolterà alle 13.30 i rappresentanti del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, quelli del CONI e alcuni esperti della materia, e alle 17.30 il Presidente dell'INPS Tito Boeri sul decreto legge dignità.

La Trasporti, in sede congiunta con la Politiche dell’Unione Europea, ascolterà i rappresentanti della Direzione generale della Motorizzazione civile, dell’Unione navigazione interna italiana (UNII), dell’Associazione italiana di diritto della navigazione interna (AIDNI), di Confindustria nautica, dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo) e di Gestione Governativa Navigazione Laghi.

L’Attività Produttive, l’Agricoltura e la Politiche dell’Unione Europea ascolteranno il vicepresidente della Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo on. Paolo De Castro sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera alimentare. La Commissione Agricoltura svolgerà alcune audizioni sulle problematiche del comparto agricolo e agroalimentare.

Braccio di ferro governo su Cdp, M5s-Lega bloccano Tria

Nelle ore in cui il Parlamento sblocca la partita su Copasir e Vigilanza Rai e nomina i primi quattro consiglieri del cda della tv pubblica, il dossier nomine s’inceppa ancora una volta per un braccio di ferro tra il Movimento 5 Stelle, la Lega e il ministro dell’Economica Giovanni Tria. Il capo del Mef entra nuovamente nell’occhio del ciclone dopo le prese di posizione sulla necessità di non intaccare i conti pubblici con misure di spesa come riforma della legge Fornero, flattax e reddito di cittadinanza.

In realtà il quadro è complicato dalla necessità della maggioranza di Governo di trovare un accordo comune sulle nomine e soprattutto su Cassa depositi e prestiti, Rai e anche Ferrovie. Al momento i pentastellati e leghisti accusa il capo del MEF di mettersi di traverso e volersi imporre. Il premier Giuseppe Conte minimizza, stempera: “Il problema non è se ci sono divergenze sulle nomine: Cdp è uno strumento chiave per la politica nazionale, ha un rilievo strategico e quindi vogliamo meditare bene”.

Ieri mattina si sono riuniti nella Sala del governo a Montecitorio Luigi di Maio e Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Matteo Salvini, sul dossier nomine. Alla fine Giorgetti allarga le braccia: “C'è da lavorare”, dice, preannunciando una nuova fumata nera su Cdp. Tria era pronto a indicare come amministratore delegato Dario Scannapieco, ex vicepresidente della Bei e vicino a Mario Draghi, ma la contrarietà di M5Se Lega è stata netta. L'assemblea di Cdp, con disagio delle fondazioni bancarie, è stata rinviata a martedì, quando Tria tornerà dal G20 di Buenos Aires.

Vicino l’accordo su Rai e Ferrovie. Trovato l’accordo su Vigilanza Rai e Copasir

La prossima settimana il Consiglio dei ministri potrebbe chiudere la partita Rai, con un accordo politico anche su Ferrovie dello Stato (in pole Giuseppe Bonomi, vicino alla Lega, con il mandato di bloccare la fusione con Anas). Ma la discussione sulla tv di Stato è aperta, anche perché si starebbe già trattando su direttori di rete e di tg. Alla presidenza di Rai potrebbe andare Giovanna Bianchi Clerici, vicina alla Lega, ma il nome non è blindato e M5S condiziona l'accordo. E qui il dossier si complica, a causa del tetto di 240 mila euro che scoraggia i manager più quotati.

E' chiusa intanto la partita delle Giunte parlamentari e delle presidenze, con Alberto Barachini di Forza Italia alla Vigilanza Rai e l’esponente del Partito Democratico Lorenzo Guerini al Copasir. Il Parlamento ha scelto anche quattro membri del cda Rai: sono stati nominati Beatrice Coletti in quota M5S, Igor De Biasio per la Lega, Giampaolo Rossi per Fdi e Rita Borioni per il Pd.

Decreto Dignità: scontro tra Confindustria e Di Maio

E' scontro aperto tra Governo e Confindustria sul decreto Dignità. Per l'organizzazione degli imprenditori le nuove norme creano rigidità che potrebbero far perdere posti di lavoro, ben al di là degli ormai famosi 8mila posti all'anno stimati dall'Inps nella relazione tecnica oggetto di recenti polemiche.

Secondo gli industriali, il provvedimento renderà più difficoltoso il ricorso ai contratti a termine e alla cosiddetta somministrazione. Il problema per Confindustria non sta tanto nel nuovo limite temporale a 24 mesi, quanto nell'introduzione delle causali, che rischiano di aumentare il contenzioso. Questo, negli ultimi anni, si era ridotto passando da oltre 8mila processi nel 2012 a 1.250 nel 2016. La vera chiave per aumentare il lavoro stabile, ha spiegato la direttrice generale di Confindustria Marcella Panucci, è “agire sul costo del tempo indeterminato: gli incentivi degli anni passati dimostrano che il ricorso all'indeterminato c'è se ci sono riduzioni importanti del costo del lavoro”.

Alternando toni duri e dialoganti, il ministro Di Maio ha risposto prima via Facebook, quindi in un'ulteriore audizione parlamentare. Quelli di Confindustria, ha attaccato Di Maio sui social, “sono gli stessi che gridavano alla catastrofe se avesse vinto il no al Referendum, poi sappiamo come è finita”. E “non possiamo più fidarci di chi cerca di fare terrorismo psicologico per impedirci di cambiare”, perché “il decreto Dignità combatte il precariato per permettere agli italiani, soprattutto ai più giovani, di iniziare a programmare un futuro”.



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