Per Tria è prematuro parlare di una manovra correttiva

E prematuro parlare di una manovra correttiva, dice il Ministro dell’Economia Giovanni Tria: prematuro ma non escluso. Il Governo potrebbe essere costretto a rimettere mano al bilancio, ma farà di tutto per evitarlo. Già ad aprile, con il documento di economia e finanza, si dovranno aggiornare certamente le previsioni economiche, che fissano la crescita all'1%, ben al di sopra dello 0,2% stimato dall'Ue. Il rischio peggiore per il Governo, secondo le proiezioni, è una sterzata in corso d'anno fino a 9 miliardi, ma il Ministro dell'Economia si mostra convinto che non sarà necessaria: “Sono accantonate risorse per 2 miliardi e appaiono più che sufficienti”.

Che Roma sia sotto la lente delle altre capitali europee, lo ribadisce il Ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire, che la prossima settimana vedrà a Parigi proprio Tria, nel primo vertice tra Ministri di peso dopo i giorni dello scontro diplomatico. Alla vigilia dell'incontro, in un'intervista a Bloomberg, arriva a mettere sullo stesso piano l'economia italiana e la Brexit, tra le minacce incombenti sull'Eurozona e sulla Francia. “Parliamo tanto di Brexit ma non abbastanza della recessione a Roma: non bisogna sottovalutarne l'impatto”, dice; “Ci auguriamo che non accada che l'economia cresca più del previsto”, afferma serafico Tria, rispondendo nell'Aula della Camera a un'interrogazione del Partito Democratico.

“Certamente nel prossimo Def”, che arriverà come previsto entro il 10 aprile, “si aggiorneranno le previsioni economiche: l'aggiornamento porterà a una valutazione e alla verifica dei saldi che saranno oggetto del confronto con l'Unione europea”. Ma, sottolinea il Ministro, non solo è prematuro parlare di una manovra correttiva, ma l'Ue non potrà chiederci un aggiustamento se il rallentamento dell'economia dovesse derivare unicamente dalla congiuntura economica: in quel caso il “Governo si opporrebbe a politiche di bilancio procicliche che aggraverebbero la flessione”. All'indomani dei dati sul crollo del fatturato industriale, che accompagnano la recessione tecnica nei due ultimi trimestri del 2018, il Governo conferma la sua convinzione che gli investimenti, con il piano di dismissioni immobiliari previsto in manovra, e l'effetto di reddito di cittadinanza e quota 100 sui consumi stimoleranno l'economia e i dati alla fine non saranno così catastrofici.

Lega-M5S presentano una mozione comune sulla Tav: opera da ridiscutere

L'intera opera sull'alta velocità della Torino-Lione va ridiscussa. Lega e M5S hanno trovato la quadra sulla Tav e già oggi, alla ripresa del lavori alla Camera, la maggioranza presenterà una mozione condivisa che praticamente la rimette in discussione. Il testo sarà depositato direttamente in aula a Montecitorio, dove Forza Italia e Partito Democratico hanno già presentato due mozioni che impegnano, invece, il Governo a portare avanti il progetto della Tav. L'accelerazione è arrivata nel pomeriggio di ieri, quando la capogruppo azzurra Maria Stella Gelmini, intervenendo durante i lavori dell'Assemblea, ha annunciato il ritiro degli emendamenti alla ddl che introduce il referendum propositivo per permettere, così, l'ok in breve tempo e poter discutere le mozioni sulla Tav.

Il Governo messo alle strette, con poche ore a disposizione e il rischio di spaccarsi, fa filtrare che ci sarà un documento condiviso, che al momento è solo una pagina bianca, e che in sostanza riprende quanto messo nero su bianco nel contratto di governo: “Con riguardo alla linea ad Alta velocità Torino-Lione ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia”. Nella mozione non sarà quindi menzionata né l'analisi costi-benefici commissionata dal Mit, né tempi e modi di questa ridiscussione.

Lo stratagemma, insomma, serve per uscire dall'imbarazzo ma non risolve il problema e molto probabilmente condanna la Tav a un altro stop. Dalla Lega fanno filtrare che la loro posizione “non cambia”, insomma il sì alla Tav è garantito. Si tratta, viene spiegato, “solo di valutare come realizzare l'opera” ma la Torino-Lione si farà. Opposta la linea del M5S secondo cui l’opera non è necessaria. La maggioranza sceglie così di non scegliere, nonostante l'ultimatum dell'Unione Europea che durante il Consiglio d'amministrazione di Telt, ieri a Parigi, ha dato un mese di tempo per la pubblicazione dei bandi di gara. Insomma tutto fermo poiché l’obiettivo politico è quello di far slittare ogni possibile decisione a dopo le elezioni europee.

L’Aula del Senato

L’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 15 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Oggi, a rispondere al question time sarà direttamente il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. I lavori dell’Assemblea di palazzo Madama riprenderanno lunedì alle 10.30 quando inizierà l’esame del decreto su reddito di cittadinanza e quota 100.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Finanze esaminerà il decreto per il sostegno della Banca Carige approvato la settimana scorsa dalla Camera e ascolterà il professor Paolo Savona nell'ambito dell'esame della proposta di nomina a Presidente della CONSOB. La Lavori Pubblici ascolterà i rappresentanti di Utilitalia nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull'applicazione del Codice dei contratti pubblici. La Agricoltura, in sede riunita con la Territorio, proseguirà il ciclo di audizioni sui disegni di legge sul consumo del suolo. La Commissione Lavoro proseguirà l’esame del decreto relativo a reddito di cittadinanza e quota 100.

L’Aula della Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 10.30 per proseguire l’esame della proposta di legge costituzionale per la modifica dell'articolo 71 della Costituzione in materia d’iniziativa legislativa popolare, delle mozioni per la realizzazione della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione e di quelle per vietare l'utilizzo dei pesticidi e dei diserbanti nelle produzioni agricole. A seguire si confronterà sulla proposta di legge, fortemente voluta dalla Lega, sulla legittima difesa, sulla proposta d’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario e sulle mozioni per il contrasto all'immigrazione clandestina e alle organizzazioni criminali straniere, con particolare riferimento alla cosiddetta mafia nigeriana. Secondo l’ordine del giorno, esaminerà poi la proposta per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità Il Forteto e la mozione per il sostegno del comparto automobilistico.

Le Commissioni della Camera

La Commissione Giustizia proseguirà il ciclo di audizioni sulle proposte di legge per la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, e riprenderà l’esame della proposta di legge sul voto di scambio politico-mafioso e di quella sul contrasto della contraffazione e del contrabbando nonché la delega al Governo per l'adozione di un testo unico delle leggi in materia di tutela dei prodotti nazionali e l'istituzione del marchio 100% Made in Italy.

La Bilancio esaminerà la proposta di legge per il recupero di mancati trasferimenti erariali agli Enti locali della Regione siciliana. La Trasporti proseguirà le audizioni sulle proposte di legge di modifica del Codice della strada. La Affari Sociali esaminerà la pdl su disposizioni per la trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie. L’Agricoltura, in sede riunita con la Politiche dell’UE, ascolterài rappresentanti del Comitato europeo delle regioni sugli Atti europei sulla riforma della politica agricola comune (PAC). Infine la Politiche dell’Unione Europea si confronterà sulla Legge europea 2018.



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