Dubbi sul curriculum di Giuseppe Conte

Giuseppe Conte, giurista con lo sguardo rivolto a palazzo Chigi, auspica che la sua corsa verso il governo non si interrompa all'ultimo miglio. E' stato indicato come nome per la guida dell'esecutivo sia dal Movimento 5 stelle che dalla Lega ma ora la sua candidatura traballa.

A causa del curriculum. E' infatti affiorato più di qualche dubbio: il New York Times ha contattato la New York University, dove Conte afferma di aver perfezionato i suoi studi giuridici nel 2008 e nel 2009: una portavoce dell'ateneo ha detto però di non aver trovato traccia della sua presenza. Durante tutta la giornata sono affiorati altri dubbi anche da parte di altre università.

A complicare il tutto è arrivata anche la notizia che Giuseppe Conte, nel 2013, come avvocato, difese la famiglia della piccola Sofia, una bimba con una malattia degenerativa che chiedeva la somministrazione della cura Stamina ideata da Davide Vannoni; ma che, soprattutto, promosse la Fondazione pro-Stamina creata dalla famiglia di Sofia, che a sua volta sosteneva la Fondazione di Vannoni.

Nonostante le durissime prese di posizioni dei partiti di opposizioni a partire dal Partito Democratico sino a Forza Italia, in serata Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno confermato, nonostante le voci che davano il capo politico del M5S come possibile premier alternativo, lo schema che prevede Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Il leader del Carroccio però ha lanciato una sorta di aut aut: o si dà vita al nuovo governo in tempi rapidi o si ritorna alle urne.

Colle vaglia profilo Conte, tempi più lunghi

La lunga giornata di ieri è iniziata con il colloquio tra il Capo dello Stato e presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il passaggio era dovuto dopo che lunedì pomeriggio le delegazioni di M5S e Lega avevano proposto al Quirinale il nome del proprio candidato premier. Sebbene il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si sia preso un giorno di riflessione, la decisione sul conferimento dell'incarico a Giuseppe Conte necessita ancora di qualche approfondimento e dunque potrebbe arrivare più facilmente giovedì mattina che questa sera.

Il Presidente giudica ovviamente la casella cruciale per le sorti del futuro governo sia per la politica nazionale sia per quella internazionale. A questa riflessione si sono aggiunte le notizie cominciate a circolare in mattinata sul curriculum di Giuseppe Conte, il candidato comune indicato sia da Luigi Di Maio che da Matteo Salvini. E infine ci si sono messi anche i rumours che raccontavano di qualche dubbio sorto in giornata sulla figura di Conte anche nelle fila di M5S e Lega.

Al Quirinale avevano dunque deciso di attendere ancora qualche ora perché si chiarissero tutte queste vicende e poi assumere una decisione a bocce ferme una volta dissipati tutti gli interrogativi. Inutile correre e affidare un incarico a chi magari il giorno dopo fosse messo talmente in discussione da doversi dimettere. Ma gli interrogativi, va detto, riguardano soprattutto lo standing a livello internazionale e il suo peso politico nei confronti dei partiti di maggioranza.

Di certo il Capo dello Stato vuole discutere con il possibile futuro premier valutando il programma che questi gli presenterà e sul quale chiederà la fiducia alle Camere. Da quello dipenderanno tutte le successive decisioni a cominciare dai nomi della squadra dei ministri, perché è chiaro che il Capo dello Stato non accetterà senza intervenire un pacchetto precostituito da M5S e Lega. A preoccupare il Presidente sono soprattutto la possibile linea troppo euroscettica e la tenuta dei conti pubblici, un punto quest’ultimo che mette in seria discussione la proposta giallo verde di affidare a Paolo Savona il Ministero dell'Economia.

Ue preoccupata per la tenuta dei conti pubblici, ma rinvia giudizio

Il nuovo Governo ancora non c’è ma la Commissione Europea già oggi invierà un messaggio molto dettagliato per elencare tutte le debolezze dell'economia italiana sulle quali occorre intervenire, prima fra tutte il debito pubblico troppo elevato. Bruxelles non vuole andare allo scontro e quindi non calcherà troppo la mano, concetto espresso molto chiaramente ieri sull'Handelsblatt dal vicepresidente della Commissione Ue e guardiano dei conti pubblici Valdis Dombrovskis: “Il nuovo governo mantenga la rotta e porti avanti in modo responsabile la politica di bilancio”. A queste affermazioni Salvini e la Lega hanno immediatamente risposto invitando il Commissario ad “andare a lavorare”.

Per il momento l'Italia non rischia nessuna procedura per debito eccessivo per il 2017, perché la crescita più ampia del previsto ha ridotto la deviazione dei conti pubblici. Il problema si sposta quindi sul 2018, anno in cui la Commissione si aspettava una correzione da 0,3% che non c’è stata e che non è stata messa in cantiere nel Def. Con il peggioramento del saldo strutturale di un ulteriore 0,3% nel 2019, la deviazione dall'obiettivo di risanamento concordato si allarga a 0,6%. Ma i Commissari, pur sottolineando il rischio di violazione significativa del Patto di stabilità, sono concordi nel rinviare il giudizio definitivo, aspettando prima di tutto il Def aggiornato e poi i dati consolidati del 2018 che arriveranno soltanto a primavera 2019.

Meloni: Salvini caduto trappola M5S

Intanto nel centrodestra, dopo la decisione di Forza Italia di andare all’opposizione, arrivano le dure parole di Giorgia Meloni: “Penso che Salvini sia caduto nella trappola del M5S di farsi isolare anche rispetto ai suoi alleati, di farsi indebolire per poi finire sostanzialmente in un governo M5S. È l'unico generale che conosco che appena vinta la guerra si consegna al nemico lasciando una parte delle truppe sul campo di battaglia”. Parole dure che segnano l’intenzione di Fratelli d’Italia di non appoggiare il possibile governo gialloverde.

Proseguono i lavori delle Commissioni speciali di Camera e Senato

Per quanto riguarda il Senato, la Commissione speciale per l'esame di Atti del Governo esaminerà il decreto legge per assicurare la continuità delle funzioni dell'Autorità per la regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA). Si confronterà poi sugli schemi di decreto legislativo relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e alla loro libera circolazione, e sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale dello Stato Maggiore della Difesa.

La Commissione speciale della Camera, invece, esaminerà il disegno di legge che introduce disposizioni urgenti in materia di ammortizzatori sociali, con particolare riferimento alle imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa e si confronterà sullo schema di decreto legislativo per la protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e alla loro libera circolazione.



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