Inizia la XVIII legislatura

Sono passate oltre due settimane dalle elezioni del 4 marzo e oggi le assemblee di Camera e Senato terranno la prima seduta della XVIII legislatura: la Camera dei Deputati si riunirà alle 11.00, mentre il Senato aprirà i propri lavori a partire dalle 10.30.

Entrambe le Camere provvedono alla costituzione dell'Ufficio provvisorio di Presidenzadella Giunta delle elezioni provvisoria e la proclamazione dei deputati e senatori subentranti. Terminata questa prima fase inizieranno le votazioni per l’elezione del Presidente.

Rispettivamente, presiederanno le sedute Roberto Giachetti, in quanto Vicepresidente della Camera più anziano per elezione tra quelli della legislatura precedente, e Giorgio Napolitano, in qualità di membro più anziano del Senato.

Ancora nessun accordo tra M5S e Centrodestra sulle presidenze

È durato poco più di un'ora il vertice dei capigruppo di tutti i partiti, proposto dal centrodestra, per trovare un accordo sulle presidenze di Camera e Senato. All'incontro c'erano Danilo Toninelli e Giulia Grillo per il Movimento 5stelle, Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio per la Lega, Renato Brunetta e Paolo Romani per Forza Italia, Pietro Grasso per Liberi e Uguali, Lorenzo Guerini e Maurizio Martina per il Partito Democratico, e Guido Crosetto e Fabio Rampelli per Fratelli d'Italia.

Tutti i partiti sono rimasti sulle rispettive posizioni e come era immaginabile la fumata è stata nera. Nel corso della riunione, terminata introno alle 21.30, Forza Italia ha riproposto con insistenza la candidatura di Paolo Romani per il Senato e chiesto che Luigi Di Maio potesse incontrare Silvio Berlusconi; come era immaginabile i rappresentati del Movimento 5 Stelle hanno rifiutato entrambe le proposte.

Lasciando la riunione Renato Brunetta ha dichiarato: “I nomi usciranno solo se ci sarà un incontro tra i leader, altrimenti il centrodestra andrà con Romani al Senato e Giancarlo Giorgetti alla Camera”. Immediata la risposta della capogruppo pentastellata a Montecitorio Giulia Grillo: “Siamo fiduciosi che non ci sarà un Nazareno bis. Ci auguriamo che la notte porti consiglio affinché la leadership di Salvini unifichi la saggezza del centrodestra”.

Il capogruppo al Senato Danilo Toninelli precisa: “La Lega ha fatto il nome di Romani, abbiamo confermato che per noi non ha i requisiti, in quanto condannato per peculato. Ma ciò non significa che chiudiamo a un nome di centrodestra”.

In serata arriva anche il commento del leader della Lega Matto Salvini: “Per rispetto del voto degli italiani, ribadisco la nostra disponibilità a riconoscere ai 5 stelle la presidenza di una delle due Camere. Tutti i gruppi siano responsabili”. Il segretario reggente del Partito Democratico Maurizio Martina, ribadendo che i dem per il momento staranno all’opposizione, ha dichiarato che com’era immaginabile: “i veti e i controveti hanno bloccato tutto”.

Per il momento comunque l’ipotesi più accreditata è quella che i partiti della colazione di centrodestra (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) e il Partito Democratico votino scheda bianca nei primi scrutini rinviando così l’elezione del Presidente di Camera e di Senato a sabato quando la soglia del quorum si abbasserà. Il Movimento 5 Stelle invece dovrebbe confermare per la Camera il nome di Roberto Fico e per il Senato quello di Danilo Toninelli.

Alta tensione nel centrodestra tra Berlusconi e Salvini

Nel centrodestra il clima è tesissimo. Da una parte Matteo Salvini cerca di riuscire a mediare tra le esigenze dei partiti della sua coalizione e dall’altro è impegnato a sondare ogni possibile strada per arrivare a ottenere dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il mandato esplorativo per formare un nuovo Governo.

Compito non facile visti i numeri ma complicato ulteriormente dalle frizioni quotidiane con gli alleati e in particolare con Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia ormai da giorni cerca di uscire dall’angolo e di ritagliarsi uno spazio per non rimanere fuori dai giochi: a qui la richiesta con insistenza di un incontro a Luigi Di Maio e la conferma ad oltranza il nome di Maurizio Romani alla guida del Senato.

In buona sostanza l’intesa sui Presidenti delle Camere deve passare da Forza Italia: questo è il messaggio di Berlusconi a Salvini. L’ex Cavaliere in queste ore è seriamente preoccupato di una possibile intesa tra la Lega e il Movimento 5 Stelle, un accordo che potrebbe portare anche a un’ipotesi di Governo magari orientato a cambiare la legge elettorale e ad approvare la prossima legge di bilancio per poi marciare direttamente verso un nuovo voto: un’ipotesi che indebolirebbe ulteriormente Forza Italia.



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