Entro la seduta di oggi il governo apporrà la questione di fiducia sull'approvazione del maxiemendamento al disegno di legge “La buona scuola” presentato dalla maggioranza. La decisione di accelerare sulla riforma della scuola si coglie anche nella scelta di queste ore della conferenza dei capigruppo di Montecitorio di calendarizzare il ddl nell'aula della Camera per il prossimo 7 luglio. Scelta presa tra le proteste delle opposizioni. “Nel maxiemendamento che loro presenteranno non è stata cambiata una virgola della sostanza di questa riforma oscena”, ha denunciato la senatrice pentastellata Michela Montevecchi. “Il compromesso al ribasso che esce su questa riforma è una moneta di scambio, avvenuto all'interno di quel congresso costante del Pd che è diventato il governo Renzi, che versa in uno stato confusionale", ha fatto eco il senatore forzista Marco Marin. Parole a cui hanno fatto eco le dure prese di posizione dei sindacati dei professori e del personale tecnico-amministrativo. Il maxiemendamento che sostituisce il ddl originario ne modifica alcuni punti. Tra le principali novità l'assunzione subito degli oltre 100mila precari e la frenata sulla chiamata diretta dei docenti. Resta invece un sistema di valutazione dell'operato di insegnanti e dirigenti scolastici. Molte Commissioni permanenti hanno deciso di sconvocare le sedute programmate per permettere ai componenti di ponderare il proprio voto sulla questione di fiducia. Le commissioni Industria, Territorio e Politiche europee insieme alle commissioni Ambiente, Attività produttive e Politiche europee della Camera si riuniranno in mattinata per audire il Commissario europeo Miguel Arias Cañete sui temi del clima e dell'energia. In commissione Sanità proseguirà l'audizione del Sottosegretario alla salute, Vito De Filippo, sui temi legati al superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari.

Alla Camera proseguirà la discussione delle mozioni concernenti iniziative volte alla revoca delle sanzioni dell'Unione europea contro la Federazione russa e al raggiungimento di una soluzione politico-diplomatica della crisi ucraina. A mezzogiorno il governo si presenterà nell'emiciclo di Montecitorio per un’informativa sull'inchiesta denominata “Mafia Capitale”; successivamente sarà il turno di un'altra informativa dell'esecutivo, quella sulla situazione dell'aeroporto di Fiumicino dopo il grave incendio che ne ha colpito alcune strutture e sulle iniziative per ripristinare la piena funzionalità dello scalo. Il disegno di legge Madia sulla riforma della pubblica amministrazione continuerà ad essere al centro dei lavori della commissione Affari costituzionali. Testo che approderà in aula il prossimo 13 luglio per la discussione generale. Dal giorno successivo inizierà l'esame degli emendamenti, così come stabilito ieri dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Le commissioni Finanze e Attività produttive audiranno i rappresentanti dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS), nell’ambito dell’esame del disegno di legge annuale sul mercato e la concorrenza. Nel primo pomeriggio le commissioni Ambiente a Attività produttive riprenderanno il confronto sul “Pacchetto Unione dell'energia”. Le commissioni Affari sociali e Giustizia porteranno avanti l'analisi delle proposte di legge contenenti: “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”.

Per tutta la notte sono andate avanti le trattative tra la Grecia e i suoi creditori, in vista del Consiglio Europeo che si apre oggi a Bruxelles. Il dialogo si era arenato dopo l'opinione del Fondo monetario internazionale: secondo l'organismo guidato da Christine Lagarde, il debito di Atene è infatti tecnicamente non più sostenibile. Condizione che non può essere modificata da nessuna delle riforme annunciate dall'esecutivo di Alexis Tsipras. La Commissione europea è comunque orientata a venire incontro alle esigenze greche, sempre che la sinistra ellenica non decida di dire addio all'area euro. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è ottimista e confida nel via libera a una nuova tranche di finanziamenti. Intanto dovrà fare i conti con le dinamiche interne alla sua maggioranza. Ieri – dopo Stefano Fassina, è stata la deputata Monica Gregori ad annunciare il suo addio al partito di governo. Decisione che potrebbe essere a breve assunta anche dal senatore Corradino Mineo.



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