Alle amministrative il centrosinistra vince a Firenze, Bergamo e Bari

Il centrosinistra regge l'onda d'urto del vento sovranista della Lega di Matteo Salvini, almeno alle elezioni amministrative, dove Firenze, Bergamo e Bari restano nelle mani dei candidati del Partito democratico, così come Pesaro. Il centrodestra conferma i sindaci uscenti a Perugia e Urbino e va al ballottaggio a Livorno, teatro dell'ennesima disfatta elettorale del Movimento 5 Stelle, che lascia la guida del Comune e lotta per il terzo gradino del podio. A Nusco, piccolo comune in provincia di Avellino, Ciriaco De Mita compie un capolavoro, conquistando la conferma a sindaco alla veneranda età di 91 anni.

A Firenze, Dario Nardella ottiene la rielezione senza passare per il secondo turno: il vantaggio sullo sfidante di centrodestra, Ubaldo Bocci, espressione della Lega di Matteo Salvini, è molto ampio, 57% contro il 24,8%. A Bari, il sindaco Antonio Decaro, presidente anche dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI), raggiunge il 66,2% dei consensi, contro il 23,6% del rivale Pasquale Di Rella, sostenuto da tutti i partiti del centrodestra: staccata e ininfluente, invece, Maria Elisabetta Pani del M5S, ferma sotto il 10%. Bergamo era la competizione più difficile e apparentemente la più aperta: invece Giorgio Gori (55%) ha sbaragliato la concorrenza del leghista Giacomo Stucchi (39), parlamentare di lungo corso ed ex presidente del Copasir nella scorsa legislatura. 

A Perugia, il centrodestra si conferma e vince per la seconda volta consecutiva con il sindaco uscente, Andrea Romizi; il distacco dall'avversario, il candidato del centrosinistra Giuliano Giubilei, è ampio: 59,8 a 26,6%. A Pesaro, Matteo Ricci resta sindaco, vincendo sullo sfidante di centrodestra Nicola Baiocchi, al primo turno: l'esponente del Pd ottiene il 57,3% dei consensi. 

Il centrosinistra vince anche a Lecce, Modena e Cesena. Sebbene in vantaggio, dovrà andare al secondo turno ad Avellino, Reggio Emilia, Cremona e Prato. Il centrodestra vince direttamente al primo turno a Pescara e Pavia e sebbene in vantaggio dovrà andare al ballottaggio a Pescara, Rovigo, Ferrara, Vibo Valentia, Foggia e Potenza. Il Movimento 5 Stelle, storicamente molto debole alle elezioni amministrative, è in corsa solo a Campobasso, dove si gioca con i democratici la possibilità di andare al secondo turno.

Dopo il trionfo della Lega Salvini detterà i tempi al Governo

La Lega di Matteo Salvini, forte del 34,3%, è la vincitrice indiscussa di questa tornata elettorale mentre il Movimento 5 Stelle è il vero sconfitto. Il partito di Luigi Di Maio alla fine ha ottenuto il 17% dei consensi ed è stato superato anche dal Partito Democratico di Nicola Zingaretti, che al suo primo test nazionale ha raggiunto 22,7%. Il quadro del voto potrebbe sconvolgere gli equilibri del governo e la sua tenuta: le prime avvisaglie ci sono state sul finire della giornata dopo il muro alzato dal leader pentastellato nei confronti della Lega e la discesa in campo di Alessandro Di Battista. Alcune voci riferivano della tentazione da parte del leader M5S di staccare la spina al Governo per non farsi fagocitare dall'alleato ma sono state prontamente e nettamente smentite. 

L’esito della giornata ha alzato improvvisamente la tensione tra i due vicepremier tanto da far scattare Matteo Salvini durante la trasmissione Porta a Porta: “Noi abbiamo avuto 9 milioni di consensi e in Parlamento siamo la metà: mi dicono vai a votare, raddoppieresti i parlamentari ma non rompo in base ai sondaggi e alle convenienze. Io ho dato la parola, sono leale ma basta che si facciano le cose. Se invece di ripartire, però, ricominciano le polemiche con Di Battista che mi attacca, Grillo che mi prende in giro... Gli italiani mi pagano lo stipendio per fare il Ministro, non per litigare con loro”.

Il ministro dell'Interno e leader della Lega conferma comunque la fiducia a Conte e la lealtà al patto di governo, e punta alla battaglia europea: “È in arrivo una lettera della Commissione sull'economia del nostro Paese. Gli italiani hanno dato mandato a me e al Governo di ridiscutere in maniera pacata parametri vecchi e superati”. Insomma un modo per dire che dopo il risultato elettorale cambieranno anche gli equilibri in Europa e che in vista della prossima legge di bilancio le maglie della Commissione dovranno essere sicuramente più larghe soprattutto sulla flessibilità. Europa a parte, la Lega esce da questo voto con un profilo di partito nazionale, baricentro di ogni ipotetica coalizione, capace di imporre al Governo una road map molto decisa di riforme a lei care, dalla flattax all'autonomia

I leader del M5S confermano Di Maio, ma la tensione interna è alle stelle

Di contro, il Movimento Cinque Stelle appare tramortito dal tracollo elettorale: dopo l'imbarazzatissimo silenzio, il capo politico Luigi Di Maio ha tentato di gestire questa difficile fase assicurando piena disponibilità a “un serio abbassamento delle tasse. I soldi per la flattax a favore del ceto medio ci sono: ora facciamola”. Ma il punto dolente ora è proprio la tenuta della sua leadership e dell'intero Movimento a fronte di questa batosta. Di Maio per ora non molla, anzi rilancia la sua azione: “Oggi ho sentito tutti coloro che rappresentano le anime del M5S, Grillo, Casaleggio, Di Battista e Fico. Nessuno ha chiesto le mie dimissioni”. Ma già si convocano riunioni su riunioni. 

Ieri nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico s’è fatto vedere Alessandro Di Battista. Beppe Grillo, invece, vive con un animo zen il tracollo del Movimento: “Oggi Radio Maria e Canti Gregoriani”, scrive su Twitter. In questa fase di caos, per ora ancora inesploso, si cerca di ricucire i rapporti: Luigi Di Maio ha chiesto un vertice a tre con Matteo Salvini e Giuseppe Conte ma a preoccupare di più il leader pentastellato è la crescente tensione interna e la possibilità che una fronda, magari capitanata da Roberto Fico, possa puntare direttamente alla leadership per portare a una rottura immediata dell’esperienza di Governo con la Lega.

L’Aula del Senato 

L’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per l’esame del decreto sblocca cantieri

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali concluderà l’esame disegno di legge per il passaggio del Comune di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche all’Emilia-Romagna. La Bilancio proseguirà il confronto sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio relativo alla ripartizione delle risorse del Fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e lo sviluppo del Paese. La Cultura esaminerà lo schema di decreto ministeriale di approvazione della programmazione 2019-2020 relativa al fondo per la tutela del patrimonio culturale. La Lavori Pubblici, in sede riunita con la Territorio, concluderà l’esame del cosiddetto decreto sblocca cantieri per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici.

L’Aula della Camera 

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11 per lo svolgimento delle interpellanze e interrogazioni. Dalle 15 esaminerà il decreto sulle misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria, la pdl per l’accertamento delle violazioni in materia di sosta da parte dei dipendenti delle società concessionarie della gestione dei parcheggi e delle aziende esercenti il trasporto pubblico di persone, e la mozione per potenziare il sistema dei pagamenti dei debiti commerciali delle Pubbliche amministrazioni. A seguire si confronterà sulla proposta di legge per l’esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia a ordinamento militare, sul disegno di legge di ratifica della Convenzione relativa all'estradizione tra gli Stati membri dell'Unione europea e su quello relativo alla Convenzione europea in materia di assistenza giudiziaria in materia penale e di estradizione.

Le Commissioni della Camera

La Commissione Affari costituzionali svolgerà diverse audizioni sulla proposta di legge costituzionale per l'attuazione della separazione delle carriere giudicante e requirente della Magistratura. La Giustizia, in sede riunita con la Affari Sociali, proseguirà il ciclo di audizioni sulla pdl relativa al rifiuto dei trattamenti sanitari e della liceità dell'eutanasia. La Finanze esaminerà lo schema di decreto ministeriale per l'individuazione delle manifestazioni da abbinare alle lotterie nazionali da effettuare nell'anno 2019. La Cultura esaminerà la pdl per la promozione e il sostegno della lettura. La Commissione Ambiente alle 11 ascolterà il Ministro Sergio Costa sulle iniziative assunte dal Dicastero in materia di qualità dell'aria, anche con riguardo all'impatto ambientale e alle emissioni dello stabilimento ex ILVA di Taranto. La Attività Produttive svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’esame della legge delega sul turismo. La Lavoro, in sede riunita con l’Agricoltura, ascolterà i rappresentanti di INPS e INAIL sul fenomeno del cosiddetto "caporalato" in agricoltura. 



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