Di Maio e Salvini incitano i gilet gialli, scontro con la Francia

Ancora scontro tra Italia e Francia, ma stavolta sul fronte dei gilet gialli. Nel giorno che sancisce la fine delle feste e forse anche l'inizio della campagna per le europee di maggio, arriva l'inedito assist del Governo italiano al movimento francese in lotta contro le politiche del presidente francese Emmanuel Macron. “Gilet gialli, non mollate!” è l'incipit del post pubblicato dal vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio sul Blog delle Stelle. “Il Movimento 5 Stelle, assicura, è pronto a darvi il sostegno di cui avete bisogno. Come voi, anche noi condanniamo con forza chi ha causato violenze durante le manifestazioni, ma sappiamo bene che il vostro movimento è pacifico”.

Quindi l'offerta di mettere a loro disposizione alcuni strumenti della piattaforma Rousseau. Poco dopo, arriva anche il tweet anti-Macron dell'alleato leghista Matteo Salvini: “Sostegno ai cittadini perbene che protestano contro un presidente che governa contro il suo popolo ma assoluta, ferma e totale condanna di ogni episodio di violenza che non serve a nessuno”. Due prese di posizione che a Parigi, come prevedibile, non sono piaciute. “La Francia si guarda bene dal dare lezioni all'Italia. Salvini e Di Maio imparino a fare pulizia in casa loro”, è il secco commento via Twitter della ministra per gli Affari europei Nathalie Loiseau.

Via libera del Cdm al decreto per la tutela del risparmio di Carige

Il Governo gialloverde interviene a sostegno di Carige. Il Consiglio dei ministri con una riunione lampo, ma dopo aver discusso a lungo in una riunione ristretta con il premier Giuseppe Conte, ha varato un decreto legge che prevede da una parte la garanzia dello Stato sulle future emissioni obbligazionarie e sui finanziamenti che Banca d'Italia potrebbe erogare all'istituto, dall'altra una eventuale ricapitalizzazione pubblica in vista anche del prossimo esito dello Srep da parte della Bce. La prima misura ricalca quella varata a suo tempo a favore della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, e assicura in prospettiva l’attività di funding della banca genovese; la seconda, che non è detto si concretizzi, ricorda il salvataggio di Mps realizzato dall'esecutivo guidato da Matteo Renzi, attraverso il quale il Tesoro è diventato il maggior azionista dell'istituto senese.

Il decreto punta a “offrire le più ampie garanzie di tutela dei diritti e degli interessi dei risparmiatori della Banca Carige, in modo da consentire all'Amministrazione straordinaria di recente insediata di perseguire in piena sicurezza il processo di consolidamento patrimoniale e di rilancio delle attività dell'impresa bancaria”, sintetizza il presidente del consiglio Giuseppe Conte con un accento sui risparmiatori che punta a segnare la distanza rispetto agli analoghi interventi del passato.

Reddito cittadinanza a 4,9 milioni persone. Bonus per nuove attività

Platea più ampia, incentivi per chi avvia nuove imprese e più tempo prima di doversi allontanare più di 250 chilometri da casa per lavoro. Sono alcune delle novità contenute nella relazione tecnica sul reddito di cittadinanza, su cui ministeri e palazzo Chigi sono ancora al lavoro. Il decreto che disciplina la misura simbolo del Movimento 5 Stelle dovrebbe finire oggi sul tavolo del preconsiglio, per essere pronto al varo da parte del Consiglio dei ministri giovedì pomeriggio.

Nel frattempo, si limano i dettagli, a partire dalla platea: da 1,4 milioni di nuclei familiari interessati si passa a 1,73 milioni, per un totale di 4,9 milioni di persone. Lo stanziamento resta quello varato in legge di Bilancio, 6,1 miliardi di euro. Questo significa, calcolatrice alla mano, che per i 9 mesi del 2019 in cui verrà, secondo programma, elargito l'assegno ciascuno avrà a disposizione circa 138 euro al mese, 391 euro a nucleo familiare. Certo molto meno dei 780 euro promessi dal governo, su cui il M5S continua a insistere: “In Manovra, dicono in una nota i parlamentari pentastellati, ci sono le coperture necessarie a far partire il beneficio nei tempi e senza escludere nessuno”.

Altra novità è quella che riguarda l'incentivo alle nuove attività imprenditoriali. Per favorire chi ha voglia di mettersi in proprio, infatti, si prevede la possibilità di ricevere un bonus pari a 4.680 euro, ovvero sei mensilità del reddito da 780 euro tutte in una volta. Il contributo sarà elargito a chi nei primi 12 mesi di fruizione dell'assegno avvierà un'attività autonoma o un’impresa individuale. Cambiano anche i criteri geografici delle offerte di lavoro. Tra il sesto e il 18simo mese di fruizione dell'assegno la proposta di impiego potrà essere collocata in un raggio di 250 chilometri dalla residenza, e solo successivamente in tutto il territorio nazionale.

Nella precedente versione il trasferimento ovunque in Italia, sempre in caso di nuclei familiari senza minori o disabili, scattava già dal dodicesimo mese. Per favorire chi si allontanerà da casa, però, è previsto che si continui a ricevere il reddito per i tre mesi successivi all'assunzione. I pentastellati hanno anche assicurato che nel decreto sarà prevista anche l’assunzione di oltre 900 tra nuovi ispettori e dirigenti all'Ispettorato Nazionale del Lavoro così da poter contrastare qualsiasi tipo di abuso.

Nuova fase del congresso del PD: inizia il voto nei circoli

Nel Partito Democratico si apre una nuova fase congressuale. Gli iscritti avranno tempo sino al 23 gennaio per votare nei Circoli per uno dei sei candidati alla Segreteria nazionale. I primi tre saranno poi sottoposti al voto alle primarie aperte del 3 marzo. Ogni circolo dovrà quindi comunicare i risultati alla Commissione provinciale, che li trasmetterà al termine di ogni settimana alla Commissione Regionale, che li trasmetterà entro le 18 del 24 gennaio alla Commissione nazionale. Il risultato ufficiale sarà proclamato il 2 febbraio alla Convenzione nazionale. Secondo i sondaggi Nicola Zingaretti sarebbe in netto vantaggio rispetto agli altri partecipati, Maurizio Martina, ex segretario reggente, Francesco Boccia, Roberto Giachetti, entrambi deputati, Dario Corallo e Maria Saladino.

L’Aula del Senato

Nella giornata di oggi l’aula del Senato non si riunirà; i lavori riprenderanno domani alle 9.30 per l’esame di alcune ratifiche di accordi internazionali, di alcuni documenti definiti dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, e del disegno di legge sulle misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso in danno dei minori nei servizi educativi per l'infanzia e nelle scuole e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e con disabilità.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sul ddl per l’applicabilità delle leggi elettorali e sul ddl in materia di operazioni elettorali. In sede riunita con la Lavori Pubblici esaminerà e svolgerà diverse audizioni sul decreto semplificazioni. La Finanze esaminerà il disegno di legge per il contrasto del finanziamento delle mine anti-persona. La Lavori Pubblici mercoledì alle 15 ascolterà Nicola Zaccheo nell'ambito della proposta di nomina del Presidente dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (E.N.A.C).

Alla Camera

Nella giornata di oggi l’aula della Camera non si riunirà, i lavori riprenderanno domani alle 11 per l’esame di diverse proposte di legge di ratifica di trattati internazionali. Come per l’Assemblea anche le Commissioni permanenti torneranno a riunirsi nella giornata di domani.



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