Nella giornata di oggi l’Assemblea e le Commissioni del Senato non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’Aula ha approvato in via definitiva e con 140 voti favorevoli, nessuno contrario e 99 astenuti il collegato agricoltura. La legge delega in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale, introduce moltissime novità come la valorizzazione della filiera del riso e del pomodoro, quelle per il bracconaggio nelle acque interne, la delega al Governo per la riforma del sistema ippico nazionale e le norme per la tutela dei numerosi birrifici italiani che hanno lanciato sul mercato prodotti artigianali. Ma anche la riduzione da 180 a 60 giorni dei tempi per aprire un’azienda agricola, l’eliminazione del fascicolo aziendale per i piccoli produttori di olio, la delega al governo per favorire il ricambio generazionale e il via libera al riordino degli enti vigilati del Mipaaf.

Passando all’altro ramo del Parlamento, oggi l’Assemblea della Camera siriunirà alle 9 per lo svolgimento delle interpellanze urgenti, mentre le Commissioni non si riuniranno.

Nell'arco di questa settimana, l’Aula di Montecitorio ha approvato, in via definitiva, il ddl delega confidi con 278 voti favorevoli, 90 voti contrari e 60 astenuti. L’obiettivo della legge è quello di rendere più semplice e agevole l'accesso al credito e ai finanziamenti destinati alle attività economiche e produttive. La parte centrale del provvedimento prevede interventi per alleggerire il carico di adempimenti che il sistema dei confidi prevede, lasciando a carico unicamente delle banche una vasta categoria di obblighi e velocizzando i tempi di concessione della garanzia e del finanziamento. Inoltre vengono previste, tramite una delega al Governo, alcune misure per favorire e incentivare la patrimonializzazione dei confidi, migliorare le condizioni e le modalità di raccolta delle risorse e valorizzare le attività svolte dai soggetti che operano nella filiera della garanzia e della controgaranzia.

L’Aula ha poi approvato in via definitiva la legge che introduce nel Codice penale il reato di frode in processo penale e di depistaggio. Il provvedimento, varato con 325 voti favorevoli, 1 contrario e 14 astenuti prevede l’inserimento nel Codice Penale della nuova fattispecie di reato con una pena detentiva da 3 a 8 anni per il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio ritenuto colpevole di impedire, ostacolare o sviare un'indagine o un processo penale. Inoltre viene sancita l'interdizione perpetua dai pubblici uffici se la condanna supera i 3 anni.

Successivamente sono stati approvati diversi disegni di legge di ratifica di trattati internazionali; l’aula ha poi approvato in via definitiva con 225 voti favorevoli e 71 contrari il decreto-legge per la proroga delle missioni internazionali. Il decreto rifinanzia una serie di missioni all'estero, da quelle storiche in Bosnia e in Afghanistan sino a quelle più recenti come il pattugliamento del Mediterraneo per contrastare il terrorismo e le forniture di armamenti all'Isis via mare. Nel provvedimento viene anche prorogato al 31 dicembre del 2016 l'impiego di militari sulle strade. Tra le novità c'è da sottolineare il finanziamento per l'addestramento della Guardia costiera libica per il contrasto al traffico di esseri umani. Confermate le norme introdotte al Senato che di fatto prorogano da dodici a diciotto mesi il termine per l’esercizio della delega legislativa contenuta nell’articolo 8 della Riforma Madia in tema di disciplina della Presidenza del Consiglio dei ministri, dei Ministeri, delle Agenzie governative nazionali e degli enti pubblici non economici nazionali, come ad esempio il Corpo Forestale, ovvero sui poteri del premier e sulla vigilanza delle Agenzie, come le Entrate e le Dogane. Ma a infiammare l'Aula è stata la vicenda di Giulio Regeni e i rapporti con l'Egitto, con la conferma del comma che blocca la cessione al Cairo di pezzi di ricambio per i caccia F16.

Infine la Camera ha approvato il ddl sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali con 284 voti favorevoli, un voto contrario e 94 astenuti. Il provvedimento, che ora torna all'esame del Senato, colloca le materie relative alla partecipazione alle missioni internazionali in un quadro di norme definite. A oggi infatti nel nostro ordinamento giuridico non esiste una normativa di carattere generale riguardante le missioni; questa proposta di legge dunque pone fine alla prassi dei decreti semestrali di proroga, definendo una procedura precisa per l'approvazione o la proroga della partecipazione italiana alle missioni internazionali da parte del Parlamento.

Le fibrillazioni di qualche senatore dissidente di Ncd non si trasformeranno in una valanga capace di travolgere il governo. E' questa la convinzione del presidente del Consiglio Matteo Renzi e degli uomini che per lui stanno tenendo i rapporti con gli alleati, in vista del delicato voto sulla legge di riforma del bilancio degli enti locali in programma la prossima settimana in Senato. La convinzione sarebbe stata manifestata dal premier al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso di un incontro al Quirinale. Il colloquio ha avuto al centro il vertice Nato di Varsavia, che impegnerà il premier oggi e domani. Ma l’occasione sarebbe stata utile anche per fare il punto sui delicatissimi scenari dei prossimi mesi, a partire dal referendum costituzionale, vero spartiacque della legislatura. Renzi sembra estremamente determinato a non lasciare spazio a nessun gioco di palazzo: se il referendum verrà bocciato, il governo si dimetterà e lui, da segretario del Pd, non potrà che dirsi convinto che ne debba trarre le conseguenze anche il Parlamento e che non ci siano alternative al voto.

A questa ipotesi il Presidente Mattarella avrebbe messo un paletto chiaro: se la riforma della Costituzione venisse bocciata dagli elettori si aprirebbe un problema sulla legge elettorale, perché i due rami del Parlamento verrebbero eletti con due sistemi profondamente diversi, antitetici, che potrebbero solo creare instabilità. Dunque, se Renzi decidesse di restare comunque in carica, bene, ma in caso contrario il problema di ritoccare la legge elettorale ci sarebbe comunque e, quindi, un governo di scopo non si potrebbe escludere.

Nella giornata di ieri Silvio Berlusconi ha presieduto ad Arcore la prima riunione di partito con i capigruppo azzurri Renato Brunetta e Paolo Romani, presenti Gianni Letta, Sestino Giacomoni, Niccolò Ghedini e Valentino Valentini, la cosiddetta vecchia guardia tornata in primo piano per la gestione di Forza Italia durante la riabilitazione dell'ex premier dopo l'operazione al cuore. Durante il vertice, durato più di tre ore, l'ex Cav avrebbe chiesto la massima mobilitazione di Fi in vista del referendum costituzionale di ottobre, grazie soprattutto alla creazione dei Comitati per il 'no' sul territorio. La prossima settimana a Villa San Martino dovrebbero essere ricevuti i coordinatori regionali azzurri. Non ci sarà, almeno per il momento, un vertice allargato, perché in questo momento, riferiscono fonti interne al partito, vanno evitate occasioni di tensioni per il leader azzurro.

Nella giornata di ieri e dopo diverse settimane di altissima tensione al Comune di Roma è iniziata l'era del Movimento 5 Stelle. Si è infatti riunito per la prima volta il Consiglio comunale a maggioranza pentastellata e Virginia Raggi ha presentato la sua giunta. E ha avvertito: "E' questa la nostra grande occasione per cambiare le cose, un'occasione per Roma e M5S. Ce la faremo". Il Direttorio del Movimento, tutto schierato nell'Aula Giulio Cesare, sa benissimo che dal Campidoglio l'onda potrebbe arrivare a Palazzo Chigi. L'inquilina del Campidoglio promette di essere il sindaco "di tutti" e si dice "orgogliosa di essere la prima donna" alla guida della Capitale. "Ricordiamoci sempre da dove siamo partiti - avverte alla fine - siamo cittadini e tra i cittadini dobbiamo rimanere, girando per la città, parlando ai romani, riavvicinando finalmente la politica alle persone". Insomma la Roma in macerie può diventare la vera scommessa da vincere su cui M5S tenta il salto di qualità: lo sanno Alessandro Di Battista, Paola Taverna e Carla Ruocco in prima fila perché' oggi "è una giornata storica".



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