Draghi annuncia un intervento sulle bollette da 5-7 miliardi

Mario Draghi sceglie per la sua prima uscita pubblica, dopo la partita Quirinale, Genova e annuncia il nuovo decreto contro il caro bollette. Il provvedimento dovrebbe arrivare in Cdm la prossima settimana e, se resta escluso un nuovo scostamento di bilancio, si lavora per reperire ulteriori risorse tra le pieghe del bilancio; fin qui sarebbero stati recuperati circa 5 miliardi, ma l'obiettivo sarebbe andare oltre: sono in arrivo “tra 5 e 7 miliardi”, annuncia la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra. I tecnici sono sì al lavoro per un intervento che faccia fronte all'emergenza, con un’attenzione particolare alle imprese, ma anche per una strategia “di sistema” che porti nel lungo periodo a non subire simili variazioni, anche speculative, del costo dell'energia. “È bastato che trenta navi statunitensi cariche di gas naturale liquefatto facessero rotta nel Mediterraneo invece che verso Oriente per far scendere i prezzi di molto”, viene fatto notare. Il lavoro, comunque, va avanti su tutti i fronti, a partire da prezzo, stoccaggio e produzione del gas. 

In ogni caso le forze politiche restano in pressing e plaudono alla decisione del premier. Esulta Matteo Salvini: “Dopo due mesi di proposte, richieste e insistenze della Lega, finalmente ci siamo. C'è chi parla e c'è chi fa. Avanti così”, scrive sui social. Deciso anche Enrico Letta: “Il tempismo è tutto. Lo si è capito da tante lezioni imparate nelle passate crisi quando gli interventi furono tardivi. Intervenire ora, subito, è fondamentale per evitare che si blocchi la ripresa, chiudano aziende e si indebitino le famiglie”, cinguetta il segretario Pd. “Fratelli d'Italia valuterà nel merito e con molta attenzione le misure che adotterà l'esecutivo, è pronta a dare il suo contributo e a fare le sue proposte in Parlamento, ma non intendiamo fare sconti” mette in guardia invece Giorgia Meloni. In attesa delle misure contro il caro bollette, il Governo prova ad avanzare su giustizia e balneari: tra oggi e domani Draghi dovrebbe riunire la cabina di regia per serrare i ranghi prima del passaggio in Cdm degli emendamenti Cartabia sulla riforma del Csm, attesi alla Camera già il prossimo 16 febbraio. 

Chiesto il rinvio a giudizio per Renzi sul caso Open. Lui attacca e denuncia i Pm

I pm di Firenze che indagano sulla fondazione Open hanno chiesto il processo per Matteo Renzi e per altre dieci persone, tra cui i parlamentari Maria Elena Boschi e Luca Lotti e l'imprenditore Marco Carrai. Non si è fatta attendere la risposta del leader di Italia Viva che, ricevuta la notifica della richiesta di rinvio a giudizio, ha risposto a stretto giro firmando una formale denuncia a carico del procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo e dei due magistrati titolari delle inchiesta, l'aggiunto Luca Turco e il sostituto Antonino Nastasi: secondo il senatore avrebbero violato l'articolo 68 della Costituzione sulle prerogative dei parlamentari, una legge relativa a questo articolo e commesso abuso d'ufficio. I magistrati che hanno passato al setaccio i flussi di denaro finiti nella fondazione, nata per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi, contestano, a vario titolo, i reati di finanziamento illecito ai partititraffico di influenzecorruzioneautoriciclaggio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. L'accusa è che Openavrebbe agito come una vera e propria articolazione di partito, e in particolare della corrente del Pd legata a Matteo Renzi; nelle sue casse dal 2014 al 2018 sarebbero arrivati 3,5 milioni di euro in violazione delle norme sul finanziamento ai partiti

Il leader di Iv, considerato dai pm direttore di fatto di Open, è accusato di finanziamento illecito ai partiti in concorso con l'ex presidente Alberto Bianchi, con i componenti del cda (Carrai, Lotti e Boschi) e con l'imprenditore Patrizio Donnini. Contestazioni senza fondamento per il leader di Italia Viva: “Io non ho commesso reati, spero che i magistrati fiorentini possano in coscienza dire lo stesso”, afferma, aggiungendo che si tratta di “un processo sulla politica” e annunciando che il 5 aprile pubblicherà un libro “con tutti i tentativi di dossieraggio, per esempio dei servizi, contro di me”. Subito dopo la richiesta di rinvio a giudizio Renzi ha denunciato i tre magistrati inquirenti alla procura di Genova, competente ad indagare sulle toghe toscane. A suo avviso “non sono credibili” e “hanno violato tre leggi”, ha aggiunto, ricordando il procedimento disciplinare del Csm contro Creazzo per abusi sessuali e l'accusa a Nastasi di aver inquinato la scena del crimine della stanza di David Rossi; di Turco, l'ufficio stampa del leader di IV ricorda che fu lui a volere l'arresto dei genitori di Renzi poi annullato. Comunque sia, l'udienza preliminare davanti al Gup di Firenze è fissata per il 4 aprile 2022. 

Oggi Grillo arriva a Roma per un vertice con i big del Movimento

Ricostituire il comitato di garanzia del M5S: potrebbe essere questo il primo passo della strategia con cui Beppe Grillo intende risolvere lo stallo del Movimento, dopo che il Tribunale di Napoli ne ha congelato statuto e vertici. Il garante è atteso in queste ore a Roma, dove dovrebbe confrontarsi con Giuseppe Conte, il presidente sospeso, Luigi Di Maio, l'altra anima del Movimento, e vari big pentastellati. Il suo obiettivo è tentare di trovare una strada condivisa per superare questa complessa situazione e mettere al riparo chi in futuro dovrà prendere le decisioni. Un anno fa Grillo si presentava all'hotel Forum con in testa un casco anti-Covid simile a quello di un astronauta. Allora il vertice del M5S doveva decidere i futuri assetti del partito, oggi si trova catapultato sette mesi indietro. Nei piani di Conte questo doveva essere l’occasione per approfondire lo scenario del campo progressista e valutare le liste per le amministrative, invece il nuovo corso si è già arenato con lo spettro di scissioni. Da ultima, arriva la picconata contenuta nelle motivazioni con cui il Collegio di garanzia di Palazzo Madama ha annullato il 22 dicembre l'espulsione dal gruppo M5S di 6 senatori, rei di non aver votato la fiducia al governo Draghi: le regole del M5S, si legge nel provvedimento, “sembrano di dubbia compatibilità con i regolamenti parlamentari e con la Costituzione, e in grado di minare la democrazia in seno al movimento e al gruppo di riferimento”. 

Il ritorno del garante è stato anticipato da un messaggio social in cui innanzitutto frena l'idea di Conte di procedere rapidamente a un nuovo voto sullo statuto. In quel post Grillo evidenziava anche la necessità di “non prendere decisioni avventate” e di un confronto, invitando tutti al silenzio. Conte lo ha rotto dopo ventiquattro ore, per confermare che un confronto ci sarà: “Stiamo studiando anche con i legali le varie soluzioni. La vita e l'azione di una forza politica non può interrompersi ovviamente per un procedimento giudiziario cautelare e provvisorio e quindi stiamo cercando soluzioni per procedere ancora più forti”. La strategia che sta valutando Grillo punterebbe alla ricostituzione del comitato di garanzia, anche nel giro di giorni: si tratta di un organismo composto da 3 membri eletti mediante consultazione in Rete, fra una rosa di almeno 6 nomi proposti dal garante. In assenza del capo politico, questo organismo è considerato essenziale per portare al voto le modifiche dello statuto o per procedere all'elezione del comitato direttivo. 

L’Aula del Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame del decreto per la proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Bilancio sul decreto sostegni ter ascolterà i rappresentati di: Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani, Cna, Ance, Confedilizia, Confagricoltura, Cia-Agricoltori italiani, Coldiretti, Copagri, Alleanza delle Cooperative italiane, Confapi, Confimi Industria, Conflavoro Pmi, Anpit, Federdistribuzione, Agenzia delle entrate e Guardia di finanza. La Agricoltura proseguirà le audizioni sull’affare assegnato relativo alla problematica inerente alla flavescenza dorata della vite.

La Industria ascolterà l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) sull’Atto europeo per l’efficace risposta all'aumento dei prezzi dell'energia e successivamente proseguirà il ciclo di audizioni sulla legge annuale per la concorrenza; nello specifico a partire dalle 13.30 ascolterà i rappresentanti di Anigas, Utilitalia, Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori (Anav), Federazione italiana venditori ambulanti (Fiva) e Associazione nazionale imprese trasporto viaggiatori (Anitrav). La Territorioesaminerà il disegno di legge sulla rigenerazione urbana. La Politiche dell’Ue tornerà ad esaminare la legge di delegazione europea 2021.

L’Aula della Camera

Dopo che ieri ha approvato la proposta di legge per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera non si riunirà. I lavori dell’Aula di palazzo Montecitorio riprenderanno domani alle 9.30 con la discussione delle interpellanze urgenti.

Le Commissioni della Camera

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, con la Bilancio, dibatterà sul decreto mille proroghe. La Difesa si confronterà sulla risoluzione relativa alle iniziative da adottare per la semplificazione della procedura di autorizzazione alla sottoscrizione di contratti di sponsorizzazione per gli atleti militari. La Bilancio si confronterà sull’Atto europeo relativo all’economia dell'UE dopo la COVID-19. La Trasporti ascolterà l'ingegner Vincenzo Macello, responsabile direzione investimenti di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) sullo stato di realizzazione delle opere commissariate. La Lavoro riprenderà la discussione sulle pdl relative al lavoro agile e di lavoro a distanza. La Affari Sociali esaminerà il decreto per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore e sul medesimo tema ascolterà il Garante per la protezione dei dati personali Pasquale Stanzione.



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