L’Aula del Senato

Nella giornata e per tutto il resto della settimana l’Assemblea del Senato non si riunirà. L’Aula di palazzo Madama tornerà a riunirsi mercoledì 24 marzo alle 9.00 per le Comunicazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi in vista del Consiglio europeo del 25 e del 26 marzo 2021.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl per l’istituzione della giornata nazionale delle vittime da COVID-19, lo schema di dpcm in materia d’incidenti aventi impatto su reti, sistemi informativi e servizi informatici e misure per garantire elevati livelli di sicurezza, e il Piano nazionale di ripresa e resilienza. A seguire si confronterà sul decreto relativo alle consultazioni elettorali del 2021, sul disegno di legge per l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla diffusione d’informazioni false, sul disegno di legge costituzionale per la tutela costituzionale dell'ambiente e sul ddl relativo al quorum di validità delle elezioni comunali. La Giustizia esaminerà il Recovery plan e il ddl per la riforma del processo civile. Giovedì alle 10.00 ascolterà le Comunicazioni del Ministro della giustizia Marta Cartabia sulle linee programmatiche del suo Dicastero. La Difesa dibatterà sull’affare assegnato relativo ai profili della sicurezza cibernetica attinenti alla difesa nazionale e sulla relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza, relativa all'anno 2020.

La Bilancio, con la Politiche dell’Ue e le rispettive della Camera, alle 11.00 di oggi ascolterà sulla proposta di Piano nazionale di ripresa il Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti e alle 11.00 di domani il Ministro per il Sud e la coesione territoriale Maria Rosaria Carfagna. Sul medesimo tema giovedì alle 14.00, con la Lavori Pubblici e la Politiche dell’Ue e con le rispettive della Camera, ascolterà il Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao. La Finanze, in sede congiunta con la rispettiva della Camera, svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla riforma dell'Irpef. A seguire esaminerà il ddl per l'istituzione delle zone franche montane in Sicilia e lo schema di decreto legislativo in materia di imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni. La Istruzione, domani alle 12.00 e con la rispettiva della Camera, ascolterà il Ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi sui contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Mercoledì alle 9.00 sarà la volta del Ministro dell'università e della ricerca Maria Cristina Messa sulle linee programmatiche del suo Dicastero, anche in relazione ai contenuti della proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza e alle 13.30 del Ministro della cultura Dario Franceschini sulle linee programmatiche del suo Dicastero e Pnrr.

La Agricoltura si confronterà sull’affare assegnato relativo al fenomeno della cosiddetta moria del kiwi, su quello relativo ai danni causati all'agricoltura dall'eccessiva presenza della fauna selvatica, sul ddl per la valorizzazione della filiera produttiva del latte d’asina italiano e sul ddl per il riconoscimento dell’agricoltore come custode dell'ambiente e del territorio. A seguire svolgerà diverse audizioni sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, svolgerà delle audizioni sul ddl per la disciplina del settore florovivaistico. L’Industria, con la Politiche Ue e le rispettive della Camera, domani ascolterà alle 10.00 il Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani sulle linee programmatiche del suo Dicastero e alle 14.00 il Ministro del turismo Massimo Garavaglia sulle linee programmatiche del suo Dicastero. A seguire si confronterà sul Recovery plan. La Lavoro esaminerà il Pnrr e la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a salari minimi adeguati nell'Unione europea. La Salute, con la rispettiva della Camera, mercoledì alle 8.00 ascolterà le comunicazioni del Ministro della salute Roberto Speranza sulle linee programmatiche del suo dicastero. A seguire esaminerà l’affare assegnato sulla terapia del dolore e cure palliative e il Piano nazionale di ripresa e resilienza. 

La Territorio svolgerà diverse audizioni sul Recovery plan e si confronterà sul ddl per la rigenerazione urbana. La Politiche dell’Ue con la Bilancio svolgerà diverse audizioni sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza: nello specifico oggi alle 14.30 ascolterà il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando; martedì i rappresentanti di Invitalia e il prof. Gianfranco Viest, e alle 14.00 il Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani. Mercoledì alle 15.30 sarà la volta del Ministro del turismo Massimo Garavaglia e a seguire dei rappresentanti di Assogasmetano, Federmetano, Federcongressi&eventi, Agenzia Spaziale Italiana e AGroDiPAB. Infine con l’Esteri ascolterà il Capo Unità investimenti e proprietà intellettuale della Commissione europea Carlo Pettinato sull'Accordo quadro per gli investimenti UE-Cina. 

L’Aula della Camera

Nell’arco di questa settimana l’Aula della Camera non esaminerà nessun provvedimento ma, come di consueto, martedì alle 11.0 svolgerà le interpellanze e interrogazioni, mercoledì alle 15.00 le interrogazioni a risposta immediata e venerdì alle 9.30 le interpellanze urgenti.

Le Commissioni della Camera

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà e svolgerà delle audizioni sul decreto per il riordino delle attribuzioni dei Ministeri; con la Difesa esaminerà la pdl per l’istituzione della Polizia forestale, ambientale e agroalimentare nell'ambito dell'Amministrazione della pubblica sicurezza e a seguire si confronterà sulle pdl sull’ordinamento e poteri della città di Roma capitale. La Giustizia oggi alle 15.00 ascolterà il Ministro della Giustizia Marta Cartabia sulle linee programmatiche del dicastero, anche in relazione al contenuto del Piano nazionale di ripresa e di resilienza e svolgerà poi delle audizioni sulla pdl per l'individuazione delle prestazioni funzionali alle operazioni di intercettazione e per la determinazione delle relative tariffe. La Esteri dibatterà sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. La Difesa proseguirà il ciclo di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla pianificazione dei sistemi di difesa e sulle prospettive della ricerca tecnologica, della produzione e degli investimenti funzionali alle esigenze del comparto difesa. La Finanze si confronterà sullo schema di decreto legislativo in materia d’imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni, e ascolterà i rappresentanti della Banca d'Italia sulle tematiche relative allo squilibrio della struttura finanziaria delle imprese italiane che rischia di essere determinato dalla pandemia da Covid-19. 

La Cultura si confronterà sul decreto sull’organizzazione e funzionamento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e sulla pdl per la riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore. La Trasporti, con la Lavoro, domani alle 14.00 ascolterà il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini sulle linee programmatiche del suo dicastero, anche in relazione ai contenuti della proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza. Mercoledì audirà il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti alle 9.00 sul Pnrr e alle 10.00 sullo schema di piano industriale della società Italia Trasporto Aereo Spa. Domani alle 16.30 la Commissione Attività produttive ascolterà il Ministro dell'Università e della ricerca Maria Cristina Messa sulle linee programmatiche del suo dicastero relativamente ai profili della ricerca scientifica applicata, anche in relazione ai contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Mercoledì alle 13.30, invece, sarà il turno del Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti

La Lavoro, con la Affari Sociali, domani alle 16.30, ascolterà il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando sulle linee programmatiche del suo dicastero, anche in relazione ai contenuti della proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza. La Affari Sociali mercoledì alle 12.30 ascolterà sulle linee programmatiche della Ministra per le disabilità Erika Stefani anche in relazione ai contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e alle 15.00 la Ministra per le politiche giovanili Fabiana Dadone anche in relazione ai contenuti della Pnrr. La Agricoltura domani alle 14.30 ascolterà il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli sulle linee programmatiche del suo dicastero, anche in relazione ai contenuti del Pnrr. Infine la Politiche dell’Ue delibererà sull’istituzione di un’indagine conoscitiva sugli strumenti per la prevenzione e la riduzione delle procedure d’infrazione a carico dell'Italia.

Enrico Letta è il nuovo segretario del Partito Democratico

Enrico Letta è il nuovo segretario del Pd: si candida a plasmare un “nuovo partito” non votato solo al potere, che sappia aprirsi anche a chi vive fuori dalle Ztl, dia spazio alle donne, piaccia ai giovani, e che vinca, sulle orme dell'Ulivo di Romano Prodi, con una coalizione di centrosinistra “espansa” da Roberto Speranza a Matteo Renzi, pronta ad allearsi con “il M5S di Giuseppe Conte”. Letta archivia la proposta zingarettiana del proporzionale e prova a rilanciare il Mattarellum; l'orizzonte è il 2023: battere Giorgia Meloni e Matteo Salvini, sfidandoli fin da ora su temi come lo ius soli, il voto ai 16enni, il superamento del trasformismo. Ma il primo ostacolo da superare è quello interno: “Ho trovato un Pd più piccolo, sconfitto e molto diviso”, osserva a sera. La sfida è trasformare il plebiscito delle correnti, che in Assemblea Nazionale gli tributano 860 voti a favore, 2 contrari e 4 astenuti. Per Letta il Pd di domani dovrà essere un soggetto che sia “progressista nei valori, riformista nel metodo e radicale nei comportamenti tra di noi”. L'ex premier ci prova: discussione nei circoli e verifica nei gruppi parlamentari sono il primo atto. Letta non esclude di candidarsi alla Camera alle suppletive d'autunno a Siena, anche perché torna al Pd da “uomo libero” senza più alcuno stipendio. Colloca Romano Prodi, Jacques Delors e Nino Andreatta nel suo pantheon, cita il Papa e Mattarella e ringrazia Nicola Zingaretti per averlo “chiamato”. “Scelgo il partito”, dice quasi come fosse un atto di fede. Poi impugna “anima e cacciavite” per cambiarlo, perché “se diventiamo il partito del potere moriamo, dobbiamo vincere le elezioni e non aver paura dell'opposizione”. 

Letta rimette piede al Nazareno a sette anni dalla cacciata da Palazzo Chigi e dopo il lungo esilio parigino. Non sono anni passati invano: “Sono stato uomo di corrente, ma ora non mi ci oriento neanche io, così non funziona”, dice ai capicorrente e delegati, giù la maschera, chiede citando Pirandello. Il governo Draghi “è il nostro, ne siamo il motore”, rivendica Letta, che ha sentito il premier in settimana. Dal Recovery plan strutturale alla sostenibilità ai diritti coniuga il suo europeismo; parla di “economia di condivisione”, progressività fiscale e partecipazione dei lavoratori ai profitti di azienda, di povertà e giustizia; chiede il voto per i sedicenni e sfida Matteo Salvini sul terreno dello ius soli. L'ex premier propone ed elenca tre riforme per curare una “democrazia malata”: una proposta per limitare il trasformismo, la sfiducia costruttiva e la legge sui partiti. Il nuovo segretario propone, superando la stagione zingarettiana, di archiviare l'idea del proporzionale e rilanciare il Mattarellum e lo schema di coalizione. Sono proposte che Letta dettaglierà nel vademecum che invierà ai circoli per una discussione di due settimane, che precederà una nuova assemblea. Intanto il segretario avvierà una verifica sulla linea nei gruppi parlamentari di Camera, Senato ed europarlamento; perciò circola l'ipotesi che i capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio si dimettano, come fatto dopo l'elezione di Zingaretti, per venire magari rieletti. 

Declina, a modo suo, la vocazione maggioritaria, come coalizione che vinca alle comunali e poi nel 2023: “Parlerò con Speranza, con Bonino, con Calenda, con Renzi, con Bonelli, Fratoianni, con la società”, dice; assicura che parlerà con le Sardine e annuncia un incontro con il M5S di Conte, per confrontarsi “con rispetto e ambizione”, senza subalternità. I potenziali alleati danno la disponibilità al dialogo: “Assolutamente necessario il confronto e il comune impegno per il bene del Paese”, scrive Conte su Twitter, mentre Beppe Grillo torna a indicare la prospettiva del 2050; “Insieme abbiamo obiettivi importanti”, dice Luigi Di Maio; Matteo Renzi non interviene ma Ettore Rosato da Iv dice: “Possiamo e dobbiamo lavorare insieme”. Possibile tenere tutti insieme? “Scelga tra noi e il M5S”, dice da Azione Carlo Calenda. Quanto al Pd, tutte le correnti salutano con maggiore o minore entusiasmo il nuovo segretario, che hanno votato.  



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