Draghi prepara il meccanismo sulle riaperture, ma c’è tensione

Il rapporto dell'Istituto superiore di sanità sulla diffusione delle varianti del Coronavirus piomba nel bel mezzo di un braccio di ferro tra i Ministri sul nuovo decreto Covid. I dati, osservano i ministri più rigoristi, restano preoccupanti: è la realtà a imporre la linea dura. L'attenzione resta altissima, tanto che Mario Draghi decide di dare un segnale concordando con il Ministro della Salute Roberto Speranza un'ordinanza che dispone la quarantena per chi a Pasqua vada all'estero e niente zone gialle per tutto aprile, solo arancioni e rosse. Ma il premier concede uno spiraglio agli aperturisti, Lega e Fi in testa, che da giorni sono in pressing: dà il via libera allo studio di un meccanismo (non automatico) che preveda la possibilità, in una data intorno alla metà di aprile, per le Regioni con dati bassi di fare parziali allentamenti delle misure. Ma la sola ipotesi allo studio agita i Ministri: le loro divisioni rischiano di arrivare al tavolo del Cdm previsto alle 17.30, che potrebbe essere preceduto da una riunione politica. Draghi ai suoi uffici ha dato disposizione di studiare una norma in grado di soddisfare le esigenze contrapposte emerse a valle della discussione sul nuovo decreto Covid: tenere una linea dura, ma insieme dare il segnale che il Governo inizia a programmare la riapertura, avendo come bussola i dati. 

Gli esperti del Cts hanno spiegato che le misure da zona gialla non sembrano in grado di frenare i contagi, soprattutto in relazione alle varianti Covid; ecco il perché della scelta di prevedere fino al 30 aprile che l'Italia possa essere solo arancione o rossa. Il segnale di apertura è quello che arriva sulla scuola, con il ritorno in classe fino alla prima media, che potrebbe essere accompagnato da una norma che vieti ai governatori di andare in senso contrario. L'altro segnale è il meccanismo che dovrebbe consentire un tagliando intorno alla metà del mese (tra il 15 e il 20), per consentire alle Regioni particolarmente virtuose di aprire. Il meccanismo in via di definizione prevedrebbe dati molto bassi e aperture limitate, come quelle di bar e ristoranti (ma c’è chi ipotizza anche cinema e teatri). I ministri più rigoristi, Roberto Speranza, Dario Franceschini del Pd e Stefano Patuanelli del M5S, sarebbero molto dubbiosi su un meccanismo del genere. L'ala aperturista, guidata da Giancarlo Giorgetti per la Lega e Maria Stella Gelmini per FI, confida di incassare il via libera alla norma. 

Via libera del Senato all'assegno unico per i figli, si parte da luglio

L'assegno universale per i figli diventa lo strumento unico per il sostegno della natalità e delle famiglie: con 227 voti favorevoli, nessun contrario e 4 astenuti il Senato ha dato l'ultimo via libera al ddl delega e ora manca solo l'ultimo miglio, i decreti attuativi, per far scattare l'assegno fino a 250 euro al mese per figlio dal primo luglio. “È un passo storico” e il Governo “conferma l'impegno ad attuare la delega” in tempi strettissimi, dice in Aula il Ministro della Famiglia Elena Bonetti. Il provvedimento, ricorda il ministro di Italia Viva, si completerà con il Family Act e apre la strada a una serie di misure per combattere il calo demografico “che ha raggiunto livelli drammatici” e anche per rilanciare “la dignità del lavoro delle donne”. Il Family Act, all'esame della Commissione Affari sociali della Camera, prevede anche la riforma dei congedi parentali che saranno “paritari tra uomo e donna”, e poi incentivi al lavoro femminile e sviluppo dei servizi educativi a partire dalla prima infanzia. Intanto si parte con l'assegno unico che diventa un aiuto universale per le famiglie perché arriverà anche ad autonomi e incapienti, a oggi esclusi dai principali sostegni ai nuclei familiari. 

Scatterà al settimo mese di gravidanza e sarà corrisposto sotto forma di assegno o di credito d'imposta e modulato in base all'Isee: a stabilire i dettagli, a partire dall’entità dell'assegno (che Mario Draghi ha quantificato in media a 250 euro al mese) saranno i decreti attuativi, su cui il Ministero della Famiglia, insieme al Mef, è già al lavoro. La delega impone comunque che venga diviso in parti uguali tra i genitori, e di prevedere una maggiorazione a partire dal secondo figlio e un aumento tra il 30% e il 50% in caso di disabili. Per finanziare questa riforma la legge di Bilancio ha stanziato i primi 3 miliardi per il 2021 (tra 5 e 6 a regime a partire dal 2022), che si sommano ai circa 15 miliardi attualmente dedicati ad altri 8 strumenti che andranno gradualmente in soffitta. 

Salvini verso l’accordo con Orban. La Lega non entrerà nel Ppe 

La Lega di Matteo Salvini resta fuori dal Partito popolare europeo e guarda a Viktor Orban per rifondare l'Europa del post Covid. Giovedì vola per questo a Budapest, dove incontrerà il leader sovranista di Fidesz oltre che premier ungherese, e quello polacco Mateusz Morawiecki. È con loro che tenterà l'accordo per riposizionarsi a Strasburgo e magari trovare casa all'Unione civica ungherese di Orban sospesa dal Ppe nel 2019. La missione a quel punto è ripensare insieme il Vecchio continente dopo gli errori fatti sulla gestione della pandemia, in nome della comune identità cristiana e dei valori di lavoro, famiglia e benessere. Obiettivo: “Creare una carta condivisa di valori, libertà, diritti e traguardi futuri fondati sui temi su cui l'Europa è nata”, annuncia alla stampa estera che incontra a Roma per un'ora e mezza; e sentenzia: l'ingresso della Lega nel Ppe "non è all'ordine del giorno” e “non interessa né al partito né a 60 milioni d’italiani”. È la risposta all'appello lanciato da Enrico Letta, reduce dall'incontro con il numero due di Forza Italia Antonio Tajani: il neosegretario Dem ha sollecitato Salvini ad avvicinarsi al Ppe e a sostenere il Governo nelle riforme europee

La chiusura pare non sorprendere troppo gli alleati di centrodestra. Il partito di Silvio Berlusconi, che avrebbe potuto contribuire all'ingresso nei Popolari, non ha mai creduto troppo all'ipotesi. Non a caso Salvini nella conferenza stampa traccia il perimetro: “Mi auguro che il prossimo sia un governo di centrodestra guidato dalla Lega”, scandisce sicuro. Al di là di quando davvero si andrà al voto, Forza Italia ribadisce il proprio sostegno all'esecutivo ma non nasconde una possibile deadline: “Durerà certamente almeno fino all'elezione del presidente della Repubblica”, ammette il coordinatore nazionale Antonio Tajani incontrando i deputati a Montecitorio. Di certo in molti interpretano l'avvicinamento della Lega ai sovranisti come un tentativo di non farsi schiacciare da Giorgia Meloni, che da meno di un anno guida il Partito dei conservatori e dei riformisti europei (Ecr party). L'ex vicepremier, insomma, cerca di farsi strada in Europa con un’identità che sia ora a metà tra l'euroscettismo del passato e la condivisione delle battaglie europee che rappresenta nell’attuale Governo.  

La Serracchiani è il nuovo capogruppo Pd alla Camera. Letta vede Meloni

Enrico Letta esulta per il risultato raggiunto. Debora Serracchiani è stata eletta capogruppo Pd alla Camera: 66 i voti in suo favore, contro i 24 ottenuti dalla sfidante Marianna Madia. Dopo l'elezione di Simona Malpezzi alla guida dei senatori, il segretario dem è soddisfatto, ora ci sono “due donne, brave e competenti, alla testa dei gruppi. Saremo un'ottima squadra”. Dopo le scintille dei giorni scorsi, l'ultimo scambio di lettere indirizzato ai deputati è di poche ore prima del voto; il confronto è stato franco, nessuna unanimità, ma nemmeno “nessun putiferio” rimarca Letta, “Due uomini avrebbero discusso allo stesso modo. Non è che volano stracci perché sono donne”. La Serracchiani condivide: “Che ci sia stata una competizione nel gruppo è una novità ma anche un fatto positivo. Ora il gruppo sarà compatto”, dice ringraziando il segretario per aver dato “la scossa” giusta; Madia augura buon lavoro alla rivale. Per il leader dem è solo un primo passo, ma assolutamente necessario: “La situazione del Pd che ho trovato è una situazione così incrostata di maschilismo che servivano gesti forti. C'è bisogno di una cura choc, i prossimi passaggi andranno in questa direzione”, assicura. In questo senso, toccasse ancora a lui ricoprire i panni del segretario nel momento fatidico di mettere nero su bianco le liste elettorali, l'impegno è quello di “non fare giochini per aggirare la legge” e diminuire la presenza delle donne. Di più. Letta rivendica il suo essere un “fiero oppositore” delle liste bloccate e un sostenitore della libera scelta dei cittadini. 

Il cantiere delle riforme il segretario l’ha appena aperto. Dopo aver parlato delle possibili modifiche dei regolamenti parlamentari e della possibile introduzione della sfiducia costruttiva con Antonio Tajani, Letta affronta il dossier anche in un incontro con Giorgia Meloni. Il clima, riferiscono dal Nazareno, è “positivo e cordiale, ferme restando le differenze che esistono in natura tra forze politiche alternative”. Comune è l'impegno sui temi concreti e sulle risposte da dare contro l'emergenza Covid, specie alle categorie più colpite dalle chiusure. I due affrontano anche il dossier che ha a che fare con il funzionamento della democrazia: a confronto ci sono uno dei leader più rappresentativi e “che più incide nel Governo e nella maggioranza” e la quasi unica voce dell'opposizione. La regolare dialettica, fanno notare da FdI, parte anche dal rispetto della legge che assegna all’opposizione la presidenza del Copasir e degli altri istituti di garanzia; il segretario dem esprime sensibilità e si dice intenzionato a sottoporre la questione agli altri interlocutori della maggioranza. C'è poi il capitolo riforme: Letta, raccontano da FdI, mette sul tavolo anche quella della legge elettorale; “Non è una priorità”, ribatte Meloni, che però si dice “coerentemente e tradizionalmente” a favore del sistema maggioritario che determini un Governo stabile; Letta concorda.

L’Aula del Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi domani alle 9.30 per l’esame del decreto per l’abilitazione all'esercizio della professione di avvocato durante l'emergenza COVID-19 e, dalle 16.00, della relazione delle Commissioni Bilancio e Politiche UE sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza. 

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il decreto relativo alle consultazioni elettorali del 2021, il disegno di legge per l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla diffusione d’informazioni false e il sul ddl costituzionale sul vincolo per il legislatore di rispettare la volontà popolare espressa con referendum abrogativo. Alle 14.00 la Commissione Esteri, con la rispettiva della Camera, ascolterà le comunicazioni del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio sulle linee programmatiche del suo dicastero. La Difesa dibatterà sull’affare assegnato relativo ai profili della sicurezza cibernetica attinenti alla difesa nazionale. La Bilancio, in sede riunita con la Finanze, avvierà il confronto sul cosiddetto decreto sostegni. La Istruzione si confronterà sull’affare assegnato su volontariato e professioni nei beni culturali. 

La Agricoltura esaminerà il ddl per la valorizzazione della filiera produttiva del latte d’asina italiano e il ddl relativo all’agricoltura con metodo biologico; dibatterà poi su diversi affari assegnati, come quello sui danni causati all'agricoltura dall'eccessiva presenza della fauna selvatica, sulle problematiche del settore dell'apicoltura e del settore agrumicolo in Italia. Infine riprenderà il ciclo di audizioni sulla disciplina del settore florovivaistico e sulle problematiche inerenti alla crisi delle filiere agricole causate dall’emergenza da COVID-19. L’Industria si confronterà sull’affare assegnato relativo ai sistemi di sostegno e di promozione dei servizi turistici e delle filiere produttive associate alla valorizzazione del territorio. La Lavoro svolgerà le audizioni sull’affare assegnato riguardante la salute e la sicurezza del personale del comparto ferroviario. La Salute esaminerà il disegno di legge per la trasparenza in sanità e il ddl sulla sanità pubblica veterinaria. La Territorio esaminerà il ddl per la rigenerazione urbana. 

L’Aula della Camera

L’Aula della Camera tornerà a riunirsi alle 9.00 per l’esame della relazione delle Commissioni Bilancio e Politiche UE sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza e alle 15.00, come di consueto, svolgerà le interrogazioni a risposta immediata. A seguire esaminerà la Legge di delegazione europea 2019-2020,  le mozioni per l’individuazione del deposito nazionale per il combustibile nucleare irraggiato e i rifiuti radioattivi, la legge europea 2019-2020, la mozione per la definizione del Piano nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, le mozioni sul ruolo del Ministero dell'economia e finanze nell'ambito del processo di vendita della società Borsa Italiana e le mozioni sulle iniziative a favore dell'occupazione, della formazione e dell'emancipazione giovanile

Le Commissioni della Camera

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il decreto per il riordino delle attribuzioni dei Ministeri e a seguire si confronterà sulle pdl sull’ordinamento e poteri della città di Roma capitale. La Giustizia riprenderà le audizioni sulla riforma dell'ordinamento giudiziario e per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del CSM. La Cultura si confronterà sulla pdl per la riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e sulla proposta di legge sulla soppressione del divieto di contemporanea iscrizione a più università o corsi di studio universitari. La Ambiente, con la Attività Produttive, ascolterà i rappresentanti di Sogin sulla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ai fini della realizzazione del deposito nazionale per il combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi. Successivamente esaminerà la pdl di modifica del codice del Terzo settore per quanto riguarda la compatibilità urbanistica dell'uso delle sedi e dei locali impiegati dalle associazioni di promozione sociale per le loro attività e la pdl sulle disposizioni in favore dei familiari delle persone decedute a seguito degli eventi sismici che hanno interessato il centro Italia. 

La Trasporti audirà Marco Troncone, amministratore delegato di ADR-Aeroporti di Roma Spa, sulla sperimentazione dei voli Covid tested ed esaminerà la proposta di legge quadro sugli interporti e si confronterà sull’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro della nave Moby Prince. La Lavoro ascolterà i rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e UGL sulle disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro e con la Affari Sociali, si confronterà sul decreto per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e gli interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena. La Affari Sociali svolgerà delle audizioni sulla pdl per l’introduzione sperimentale del metodo del budget di salute per la realizzazione di progetti terapeutici riabilitativi individualizzati. La Agricoltura esaminerà le pdl in materia di agricoltura contadina, la proposta di delega al Governo per la disciplina dell'agricoltura multifunzionale e per la promozione dell'imprenditoria e del lavoro femminile nel settore agricolo e la pdl per la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti amministrativi nelle materie dell'agricoltura e della pesca nonché di delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di pesca e acquacoltura. Infine si confronterà, in sede di comitato ristretto, sulla pdl per favorire interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia dei castagneti.

 



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