Oggi al Senato

Dopo che nella giornata di ieri sono stati approvati la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2017 e la relazione sul piano di rientro verso l'obiettivo di medio periodo, l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi a partire dalle 9.30 per esaminare il ddl di ratifica dell’accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine concernente i locali del Centro situati in Italia. A seguire si confronterà, per la sua approvazione definitiva, sulla Legge europea 2017. Infine alle 16 è previsto lo svolgimento delle interpellanze urgenti.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari Costituzionali proseguirà il ciclo di audizioni sulla proposta di legge, già approvata dalla Camera, per l’abolizione dei vitalizi. La Commissione Giustizia si confronterà sul disegno di legge relativo al reato di diffamazione. La Commissione Finanze proseguirà l'esame del disegno di legge sulla riforma delle Agenzie Fiscali e la discussione sull’affare assegnato in tema di gestione dei crediti deteriorati da parte delle banche italiane.

La Commissione Lavori Pubblici sentirà i vertici di ENAC sui disagi derivanti dalla recente cancellazione dei voli della compagnia Ryanair. La Commissione Sanità esaminerà il ddl sul fine vita e quello sui disturbi alimentari. La Commissione Territorio proseguirà il ciclo di audizioni sul ddl relativo alla cartografia geologica d'Italia e alla microzonazione sismica.

Oggi alla Camera

Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento, nella giornata di oggi l’Assemblea non si riunirà. Nella seduta di ieri sono state discusse e approvate le mozioni sulla candidatura di Milano quale sede dell'Agenzia europea per i medicinali. Successivamente l’Aula di Montecitorio ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2017 e la relazione sul piano di rientro verso l'obiettivo di medio periodo.

Quanto ai lavori delle Commissioni, la Affari Costituzionali, con l’obiettivo di concluderne l’esame entra la fine di questa settimana, proseguirà il delicato confronto sulla legge elettorale. La Commissione Trasporto esaminerà la pdl per la promozione dell'uso condiviso di veicoli privati. La Commissione Attività produttive si confronterà sulla risoluzione relativa alla cooperazione rafforzata tra Stati membri dell'Unione europea nel settore della sicurezza di alcuni prodotti di consumo e sulla pdl, già approvata dal Senato, sul coordinamento della politica spaziale e aerospaziale e le disposizioni concernenti l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia spaziale italiana.

La Commissione Lavoro esaminerà le risoluzioni per la revisione della normativa che prevede l'innalzamento dell'età pensionabile in relazione all'incremento dell'aspettativa di vita. La Affari sociali esaminerà il cosiddetto dl Lorenzin sulla sperimentazione clinica dei medicinali, l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, il riordino delle professioni sanitarie e della dirigenza sanitaria del Ministero della salute, e si confronterà, in sede di comitato ristretto, sulle proposte di legge sulla prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza da gioco d'azzardo patologico.

Legge elettorale avanti tutta

Si è conclusa con ben quattro scrutini la seconda giornata di votazioni in Commissione Affari costituzionali della Camera sulla legge elettorale. Al momento i lavori procedono a rilento visto e considerato che su 300 emendamenti ne sono stati votati solamente 7. Il dato politico però è che il patto tra Partito Democratico, Forza Italia, Lega Nord e Alternativa Popolare regge ed è stato anche in grado di respingere la richiesta, proposta dal Movimento 5 Stelle e appoggiata da Mdp e Sinistra Italiana, di ritornare al Fianum il modello naufragato la scorsa estate in Aula.

Nella seduta di ieri sono stati respinti anche l’introduzione di un premio di maggioranza, richiesto da Fratelli d'Italia, e due emendamenti (di M5S e Si) che prevedevano la soppressione delle coalizioni. Oggi la Commissione riprenderà i lavori con una seduta fiume fino a sera: l'obiettivo è votare il mandato al relatore e quindi dare l'ok finale alla legge entro sabato mattina e andare in aula, come da calendario, il 10 ottobre.

Per il momento nel Partito Democratico e in Forza Italia c’è grande fiducia per l’ennesimo tentativo di riforma della legge elettorale. A preoccupare, visto il recente passato, i franchi tiratori. Al momento non sembra ci sia l’intenzione di porre la questione di fiducia anche se nei corridoi di Montecitorio l’ipotesi non sembra ancora del tutto scartata. Oggi intanto la Commissione dovrebbe iniziare ad affrontare i moltissimi nodi rimasti e i moltissimi emendamenti accantonati.

Sul tavolo, principalmente, il tema del voto disgiunto (chiesto da M5S, Mdp e Sinistra italiana) e le soglie di sbarramento. Sul primo il Pd non ha intenzione di cedere; contatti sono in corso, invece, per quel che riguarda la soglia del 3%, che Ap (contraria FI) vorrebbe diventasse al Senato da nazionale a regionale. Pd e Fi sembrano, invece, vicini a una quadra su quel che riguarda il numero e le dimensioni dei collegi plurinominali che potrebbero passare dagli attuali 70 a 65.

Pisapia: D’Alema faccia un passo indietro

Intanto, a sinistra del Partito Democratico Giuliano Pisapia, più volte criticato da un’ala di Mdp, dice la sua su Massimo D'Alema, che solo pochi giorni fa gli aveva rimproverato di avere “poco coraggio”. “Sa perfettamente che io sono a disposizione di un progetto unitario e invece lui continua a fare dichiarazione che dividono. Sono dell'idea che chi non ha obiettivi personali potrebbe fare un passo di fianco, bisogna esser in grado di unire. E vale per lui come per me”. La parole del leader di Campo progressista arrivano in un momento non facile, con Mdp e i parlamentari pisapiani alle prese con l’effetto delle posizioni sul Def e la conseguente uscita dalla maggioranza. E' una scelta che, almeno in queste ore, appare più divisiva che altro. D’altronde l’intenzione di Mdp è chiara: rendere più dura possibile la vita del Partito Democratico in questo fine legislatura; quasi l’opposto Campo Progressista sembra forse più interessato a non logorare i rapporti con il partito di Renzi.

Solo Di Maio da Mattarella

A due settimane dalla sua elezione a candidato premier e capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio compie i primi passi. L’obiettivo prioritario è quello di ricompattare il Movimento dopo i fortissimi attriti con gli ortodossi capitanati da Roberto Fico. Al contempo Di Maio è intenzionato a rilanciare il M5S nelle sedi istituzionali. Ieri infatti il vicepresidente della Camera ha incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: l’esponente grillino ha rappresentato le forti preoccupazioni sulla legge elettorale attualmente in discussione e ha potuto presentare se stesso e il Movimento alla luce dei cambiamenti portati dalla sua elezione. Di Maio è salito al Colle accompagnato solamente dal capo della comunicazione: un fatto inedito che potrebbe segnare un’ulteriore spaccatura interna.



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social