Con la presentazione degli emendamenti, possiamo dire che si è entrati nel vivo dell’esame della Legge di Bilancio 2022 (A.S. 2448). Oltre ai contenuti della manovra, è importante conoscere nel dettaglio il funzionamento, gli equilibri politici e le prerogative dei componenti della Commissione Bilancio del Senato che sta esaminando in prima lettura la manovra. Secondo il Regolamento del Senato, la Commissione Bilancio è attualmente composta da 25 membri, in rappresentanza proporzionale di tutti i Gruppi presenti a Palazzo Madama. speciale commissione ldb 1Come è noto, la quasi totalità dei partiti presenti in Parlamento sostiene il Governo di Mario Draghi e questo vale anche per la Commissione. Tra maggioranza e opposizione i rapporti sono molto sbilanciati: 22 a 3. 

Nello specifico sono 22 i senatori che in Commissione Bilancio appoggiano il Governo Draghi con ben nove membri in più del limite richiesto per giungere alla maggioranza assoluta (13 senatori). Di questi, 6 sono del M5S, 5 della Lega, 4 di FI, 3 del PD, 1 di IV, 1 delle Autonomie e 2 del Gruppo Misto (Vasco Errani per LeU e Raffaele Fantetti per Cambiamo!). 

All’opposizione troviamo, invece, 3 senatori: due di Fratelli d’Italia e l’ex grillina della prima ora Barbara Lezzi che fa parte del gruppo misto.

La natura eterogenea della maggioranza, la ridotta dotazione del fondo destinato a finanziare le modifiche parlamentari (circa 600 milioni di euro) e il mancato accordo politico antecedente alle votazioni, potrebbe dar vita a maggioranze alternative ed estemporanee intorno a emendamenti particolarmente divisivi. 

Su alcuni temi come caro bollettesuperbonusreddito di cittadinanzascuola e aree terremotate, potrebbero emergere sensibilità diametralmente opposte all’interno della maggioranza che potrebbero portare a delle spaccature. A tutto ciò bisogna aggiungere il comportamento di voto del gruppo Autonomie che si caratterizza per una spiccata tendenza filo-governativa e attenzione alle tematiche locali ma ciò non è sempre detto.

A titolo d’esempio, di seguito riportiamo alcuni scenari di maggioranze alternative e relativi voti in Commissione.

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Per prevenire fibrillazioni e procedere ad un esame quanto più ordinato della manovra, il Governo punta a sciogliere i nodi tra i partiti in continue riunioni di maggioranza in cui accordarsi, di volta in volta, su pacchetti di emendamenti da votare. L’obiettivo è evitare di “andare alla conta” emendamento per emendamento ripetendo quanto accaduto nel DL Capienze, quando il Governo andò sotto al Senato a causa dell’accordo tra centrodestra e Italia Viva su bus turistici e personale Covid. 

Dopo le tensioni politiche relative alla nomina dei relatori alla legge di bilancio, l’accordo è stato trovato sul Presidente della Commissione Bilancio Daniele Pesco(M5S) e sui due vicepresidenti

Vasco Errani (Misto-LeU) e Erica Rivolta (Lega). Decisione che è stata fortemente contestata da FI.

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In questo contesto, e a maggior ragione nella discussione della manovra, i relatori svolgeranno un ruolo chiave per la gestione dell’andamento della discussione, per la possibilità di poter presentare emendamenti in ogni momento e per la possibilità di partecipare da protagonisti alle riunioni di maggioranza insieme ai capigruppo in Commissione e ad esponenti del Governo.

Arrivati dunque alla definizione degli emendamenti segnalati dai gruppi (si tratta di 690 proposte prioritarie su circa 6200 emendamenti presentati), e quindi all’entrata nel vivo della discussione della manovra in Commissione Bilancio, è opportuno tenere presente che:

 

  • il regolamento del Senato, a differenza della Camera, lascia molta più libertà ai senatori su firma, formulazione e segnalazione degli emendamenti;
  • al Senato è sempre possibile riformulare il testo di un emendamento;
  • tutti i componenti del Senato hanno la possibilità di presentare un emendamento alla Legge di Bilancio;
  • al momento della votazione dell’emendamento deve essere presente il presentatore o il cofirmatario penala decadenza della proposta di modifica; 
  • per evitare la decadenza dell’emendamento, è prassi che ogni emendamento ritenuto “importante” venga cofirmato da un componente della Commissione Bilancio per garantire una presenza al momento del voto;
  • i gruppi possono indicare dei propri componenti in sostituzione di quelli della Commissione Bilancio per seguire determinate materie (es. il capogruppo in Sanità del PD può sostituire durante la discussione degli articoli di interesse un senatore dello stesso gruppo);
  • la sostituzione deve essere notificata previa comunicazione alla presidenza della Commissione e non può in alcun modo alterare la rappresentanza proporzionale della Commissione;
  • un emendamento viene approvato se raccoglie la maggioranza dei votanti;
  • in caso di pareggio, l’emendamento viene respinto;
  • al Senato, contrariamente alla Camera, il presidente della Commissione molto spesso vota.

Componenti della Commissione Bilancio del Senato

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Scarica lo Speciale sulla Commissione Bilancio del Senato nella Manovra 2022

Commissione Bilancio LdB 2022 - 7 dicembre 2021



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