La Commissione Attività produttive della Camera ha iniziato il 4 novembre la discussione della risoluzione sulle iniziative di competenza per agevolare il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero dell'energia elettrica in vista dell'uscita dal regime di maggior tutela per microimprese e clienti domestici (n. 7-00554 Davide Crippa – M5S). 

Parte di questo testo è disponibile solo per gli abbonati. Clicca qui per chiedere informazioni
{user_group 10}

Il presentatore Davide Crippa (M5S) ha fatto presente come con il proprio atto di indirizzo egli abbia voluto rappresentare una problematica sulla quale anche l'Autorità di regolazione per l'energia e ambiente ha avuto modo di richiamare l'attenzione del Parlamento e del Governo: quella delle criticità ancora presenti nei mercati della vendita dell'energia elettrica e del gas naturale che rischiano di danneggiare seriamente i consumatori. Nella Relazione annuale del 2020 di Arera emerge che sul mercato libero i prezzi dell'energia elettrica per i clienti domestici continua ad essere maggiore di quello del regime tutelato di circa il 26%, motivo che cui esiste una concreta mancanza di interesse ad abbandonare il regime tutelato da parte dei consumatori. Questo a suo giudizio rappresenta un problema che la Commissione ha il dovere di affrontare per contribuire a determinare scenari futuri che realizzino le finalità di un libero mercato tutelando al contempo i contraenti deboli. La direttiva 2019/944/UE relativa alle norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica (la cui attuazione è contenuta nell’articolo 12 della legge di delegazione europea, approvata in prima lettura dal Senato la scorsa settimana), pur sancendo il principio di libertà dei fornitori di determinare liberamente il prezzo della fornitura di energia elettrica ai clienti, in una dinamica di mercato ed effettiva concorrenza, prevede che, in deroga, gli Stati membri possono adottare interventi pubblici di fissazione dei prezzi per un periodo transitorio a determinate condizioni. Si tratta di clienti domestici o cosiddetti fragili, compresi i molti clienti a partita Iva coinvolti, che difficilmente riescono a sottrarsi all'aggressività di alcuni operatori commerciali non propriamente leali. La Commissione pertanto ha il dovere di fare chiarezza considerati gli enormi flussi finanziari in questione generati dall'obbligatorietà del passaggio da un regime all'altro.


Crippa ha quindi manifestato l’opportunità di ascoltare in audizione, su specifici e determinati temi, l'Autorità di regolazione anche al fine di conoscere gli esiti della sua attività di indagine circa la percezione dei consumatori sulla tematica del passaggio al mercato libero, ricordando come nel 2021 saranno tenuti ad uscire dal regime tutelato molti consumatori con partita Iva. Ha quindi proposto di svolgere un breve ciclo di audizioni per approfondire le tematiche in esame oppure in alternativa acquisire documentazione riguardante i dati relativi ai consumatori, ai loro comportamenti e ai costi.

Dopo aver ricordato come l’oggetto della propria risoluzione con la quale si impegna il Governo ad adottare iniziative che prevedono l'istituzione di un meccanismo di fissazione mensile dei prezzi al Prezzo unico nazionale valido a partire dal 1 gennaio 2022 nonché a favorire iniziative di comunicazione istituzionale volte a fornire all'utenza informazioni imparziali e complete per accrescere la loro capacità di valutare le diverse proposte presenti sul mercato, risponda a un interesse generale, ha evidenziato come l’atto di indirizzo potrebbe e dovrebbe essere condiviso da tutte le forze politiche.

Luca Squeri (FI) ha ricordato di aver presentato una risoluzione sul tema (n. 7-00381), di fatto poi superata dall’approvazione del DL proroga termini (DL 162/2019) che ha prorogato la cessazione del mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas (proroga al 1° gennaio 2022 del termine di cessazione del regime di tutela del prezzo per i clienti finali di piccole dimensioni nel mercato del gas e proroga del termine di cessazione del regime di tutela del prezzo nel mercato dell’energia elettrica: per le piccole imprese al 1° gennaio 2021 e per le micro imprese e per i clienti domestici al 1° gennaio 2022). Tuttavia a suo giudizio bisognerebbe fare un passo avanti sul tema della differenziazione del mercato elettrico da quello del gas. Infatti se nel mercato elettrico l'obiettivo della competizione è sicuramente lontano da raggiungere, la situazione è ben diversa nel mercato del gas. Inoltre l'albo dei fornitori, non previsto attualmente nel mercato elettrico, esiste di fatto nel mercato del gas. Ha quindi preannunciato l'intenzione di ritirare la propria risoluzione, a suo tempo presentata per ripresentarne una nuova auspicando si possa convergere su un testo unificato che abbia il coraggio, come da lui già anticipato, di differenziare il mercato elettrico da quello del gas.

Riccardo Zucconi (FdI) ha dichiarato di apprezzare l'oggetto della risoluzione dichiarando la propria disponibilità a ragionare sia sulle tematiche trattate sia, più in generale, su altre questioni che dovrebbero essere affrontate quale ad esempio quella relativa alle criticità riscontrate nell'esercizio, da parte di Arera, delle sue potestà sui servizi idrici.

Gianluca Benamati (PD), dopo aver ricordato come simili problematiche esistano anche per i mercati del gas e dell'acqua, ha fatto presente come quello sollevato nella risoluzione sia un problema incombente. Inoltre la questione del passaggio al libero mercato non è stata determinata dall'Unione europea ma dalle decisioni prese da tre Governi precedenti che si sono orientati nell'ottica di realizzare il passaggio a un mercato concorrenziale tutelando però il contraente più debole. In questi anni alcune cose sono state fatte anche se ora l'emergenza sanitaria in corso amplifica le difficoltà del mercato. È dell'avviso che la risoluzione sia una buona idea qualora il suo obiettivo sia quello di fare il punto sulla questione oltre che raggiungere gli obiettivi richiesti. Anche per Benamati sarebbe utile effettuare un breve ciclo di audizioni a condizione che abbia ad oggetto un numero mirato di questioni, indichi con precisione ai soggetti auditi cosa effettivamente interessa conoscere e permetta al Parlamento di esercitare un ruolo di coordinamento in materia e di individuare precise proposte da fare al Governo. 

Pier Luigi Bersani (LeU) considerando lodevole l’iniziativa di Crippa, ha segnalato come la gente si stia attrezzando come può per rispondere adeguatamente all'aggressività di certi operatori commerciali, considerato che il regime di maggior tutela non ci sarebbe più se il suo prezzo non fosse inferiore a quello del libero mercato. Sul tema ha ricordato che la tariffa cosiddetta di maggior tutela non è un prezzo amministrato giacché si muove nell'ambito del mercato elettrico. È dell'avviso che il parlamento debba tutelare i consumatori e contemporaneamente cercare di far sviluppare al meglio il libero mercato, oliandone in un certo senso i meccanismi, ed evitando che si manifestino comportamenti predatori da parte di operatori con pochi scrupoli. Pertanto se la risoluzione spingerà a voler fermarsi un attimo per analizzare meglio la situazione sarà un fatto positivo. Per quanto riguarda il ciclo di audizioni, ha segnalato come i soggetti che verranno ascoltati probabilmente saranno proprio quelli che sono i più interessati a rendere possibile il passaggio da un mercato all'altro. 

I gruppi dovranno far pervenire le proprie proposte in merito ai soggetti da audire entro le 18.00 di oggi.

Testo della risoluzione 

La X Commissione,

premesso che:

nel nostro Paese il processo di apertura del mercato interno dell'energia elettrica e del gas ha preso l'avvio dalla metà degli anni ’90, data a partire dalla quale si sono assunte iniziative per attuare gli indirizzi comunitari nella consapevolezza che un'effettiva politica energetica europea potesse realizzarsi appieno solo in un contesto di regole armonizzate e, soprattutto, di eliminazione delle asimmetrie nei processi di apertura dei singoli mercati nazionali;

in particolare, le basi per la progressiva apertura dei mercati energetici sono state poste con l'adozione del decreto legislativo n. 79 del 1999 (per il settore elettrico, che ha recepito la direttiva 1996/92/UE) e del decreto legislativo n. 164 del 2000 (per il settore del gas, che ha recepito la direttiva 1998/30/UE), con l'obiettivo di promuovere il superamento, quand'anche con modalità e tempi tali da assicurare la necessaria gradualità dei processi, delle situazioni di monopolio pubblico che caratterizzavano gli assetti dei mercati energetici in Italia;

la legge 4 agosto 2017, n. 124 (cosiddetta legge annuale per il mercato e la concorrenza) ha stabilito, dal 1° luglio 2019, la fine della tutela di prezzo fornita dall'Autorità per i settori dell'energia elettrica (per i clienti domestici e le piccole imprese connesse in bassa tensione) e del gas naturale (per i clienti domestici), individuando a tal fine un percorso a beneficio dei clienti finali di piccole dimensioni. Tale scadenza è stata rinviata al 1° luglio 2020 in seguito all'approvazione della legge di conversione del decreto-legge n. 91 del 2018;

il decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8 (cosiddetto Milleproroghe) – da ultimo – ha previsto un ulteriore rinvio, rivedendo le tempistiche per il superamento del servizio di maggior tutela e disponendo rispettivamente l'uscita per le piccole imprese (di cui all'articolo 2 della direttiva (UE) 2019/944) a partire dal 1° gennaio 2021 e per le microimprese (di cui al medesimo articolo della direttiva europea) e per i clienti domestici a partire dal 1° gennaio 2022 (articolo 1, comma 60);

la ratio alla base del rinvio è stata quella di assicurare, dalle date di rimozione della tutela di prezzo, un servizio a tutele graduali per i clienti finali senza fornitore di energia elettrica, nonché specifiche misure per prevenire ingiustificati aumenti dei prezzi e alterazioni delle condizioni di fornitura a tutela di tali clienti;

con la segnalazione 515/2019/I/COM del 9 dicembre 2019, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) richiamava l'attenzione di Parlamento e Governo sulle criticità ancora presenti nei mercati della vendita dell'energia elettrica e del gas naturale, tra cui la persistenza nei mercati retail di dinamiche concorrenziali ed un effettivo grado di maturità per l'accesso al mercato conseguito dai clienti di piccole dimensioni ancora limitato, determinando una presenza di tali clienti riforniti sul libero mercato piuttosto insoddisfacente;

la direttiva (UE)2019/944 del 5 giugno 2019 relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica, di modifica della direttiva 2012/27/UE, mira a creare mercati elettrici nazionali efficienti e integrati, che consentono un accesso non discriminatorio a tutti i fornitori di risorse e ai clienti dell'energia elettrica, responsabilizzino i consumatori, assicurino la competitività sul mercato globale, la gestione della domanda, lo stoccaggio di energia e l'efficienza energetica;

la direttiva 2019/944/UE sancisce, inter alia, due fondamentali principi, quali la libertà di scelta del fornitore, la quale deve essere assicurata dagli Stati membri a tutti i clienti che devono essere liberi di avere più di un contratto di fornitura di energia elettrica, nonché la libertà dei fornitori di determinare liberamente il prezzo della fornitura di energia elettrica ai clienti, in una dinamica di mercato e di effettiva concorrenza;

in deroga a quest'ultimo principio, gli Stati membri possono adottare interventi pubblici di fissazione dei prezzi per un periodo transitorio volto a conseguire una concorrenza effettiva a favore di clienti civili e di microimprese non rientranti in dette condizioni, purché tesi verso un interesse economico generale non discriminatorio, trasparente, di concorrenza effettiva tra fornitori e senza costi aggiuntivi per i partecipanti al mercato;

nonostante il miglioramento e le misure assunte negli ultimi anni, l'Italia mantiene ancora un gap con gli altri Paesi europei per quanto riguarda il prezzo dell'energia elettrica, con diretto impatto sulla competitività delle aziende e del potere d'acquisto delle famiglie, specie quelle in condizioni di povertà energetica;

dalla Relazione annuale 2020 sullo stato dei servizi e sull'attività svolta dall'Arera e presentata al Parlamento e al Governo il 17 settembre 2020, emerge come, dal confronto tra mercato libero e regimi di tutela, i clienti non domestici possano beneficiare di prezzi più bassi acquistando l'energia elettrica sul mercato libero, mentre per i clienti domestici il prezzo medio del mercato libero continua ad essere maggiore di quello del regime tutelato (mediamente il 26 per cento in più sul mercato libero);

il 2019 è stato caratterizzato da un trend al rialzo per i prezzi al lordo delle imposte e degli oneri in tutta Europa, andamento che in Italia è stato influenzato anche da un aumento più marcato dei prezzi netti (energia e costi di trasporto);

il prezzo medio dell'energia elettrica (ponderato con le quantità vendute), al netto delle imposte, praticato dalle imprese di vendita ai clienti domestici, è stato pari a 21,50 c€/kWh nel servizio di maggior tutela e a 24,21 c€/kWh nel mercato libero. Il differenziale tra i due mercati, in parte spiegabile con ampie differenze nelle tipologie di contratti disponibili sui due mercati, è risultato quindi di 2,7 centesimi di euro, che scende a 2,6 centesimi se si guarda alla sola componente di costo per la materia energia (10,19 €cent/kWh nella tutela contro 12,81 €cent/kWh nel libero);

inoltre, sebbene in aumento rispetto al 2018 (46,4 per cento), nel 2019 solo il 49,4 per cento dei clienti domestici si è approvvigionato sul mercato libero e la limitata concorrenzialità del segmento «clienti domestici» è confermata ed in parte attribuibile alla permanente ridotta capacità che in media caratterizza questo segmento di utenti, ancora incapaci di orientarsi tra le offerte presenti nel libero mercato e coglierne compiutamente i benefici;

i clienti domestici che hanno già scelto il mercato libero e che potenzialmente avrebbero dovuto ottenere un risparmio in bolletta si sono ritrovati a pagare costi mediamente più elevati rispetto a chi è rimasto nella maggior tutela, complice la scarsa concorrenza e il perdurare di un alto livello di concentrazione del mercato: nonostante, infatti, nel 2019 il numero dei venditori sul mercato retail sia cresciuto in maniera decisa (+88 unità nel mercato libero, per un totale di 723 operatori), l'82,5 per cento del settore domestico è ancora servito da cinque operatori, a dimostrazione del fatto che il suddetto incremento è associato ad una frammentazione delle quote di mercato più che ad una loro crescita media;

gli elementi critici per la concorrenzialità del mercato della vendita ai clienti domestici (come i fenomeni di concentrazione, la presenza di barriere alla crescita e la minore dinamicità dei clienti) continuano pertanto a rimanere significativi, seppure con lievi segnali di miglioramento;

la citata Relazione annuale 2020 fotografa, pertanto, una situazione in cui, nonostante le misure adottate per agevolare il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero, la presenza di clienti finali nei servizi di tutela è ancora rilevante e permane una certa resistenza a passare al mercato libero nel quale persiste ancora un certo grado di concentrazione,

impegna il Governo:

ad adottare le iniziative di competenza, anche di carattere normativo, che prevedano l'istituzione di un meccanismo di fissazione mensile dei prezzi al Pun (Prezzo unico nazionale) valido a partire dal 1° gennaio 2022, data di uscita dal regime di maggior tutela per microimprese e clienti domestici, nei limiti e con i requisiti previsti dalla direttiva 2019/944/UE;

favorire iniziative di comunicazione istituzionale a carattere pubblicitario su mezzi di comunicazione di massa e non, in grado di fornire all'utenza informazioni imparziali ed esaustive ed accrescere la capacità dei consumatori di valutare le diverse proposte contrattuali e i venditori che meglio soddisfino le loro specifiche esigenze.
(7-00554) «Davide Crippa, Sut, Alemanno, Giarrizzo, Masi, Papiro, Paxia, Berardini, Perconti». {(user_group}


Concorrenza 2022

DOCUMENTI DISPONIBILI


Ci sono documenti disponibili per questo provvedimento. Effettua il LOGIN per visualizzarli

Sicurezza stradale e delega revisione codice della strada

DOCUMENTI DISPONIBILI


Ci sono documenti disponibili per questo provvedimento. Effettua il LOGIN per visualizzarli

Castanicoltura

DOCUMENTI DISPONIBILI


Ci sono documenti disponibili per questo provvedimento. Effettua il LOGIN per visualizzarli


Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social