L’Aula della Camera ha concluso il 20 settembre la discussione delle mozioni concernenti iniziative in materia di sicurezza sul lavoro (1-00080 (ulteriore nuova formulazione) Dario Carotenuto - M5S, 1-00179 Francesco Mari – AVS, 1-00180 Chiara Gribaudo – PD, 1-00181Aboubakar Soumahoro – Misto e Manfred Schullian – Misto-Min. Ling., 1-00182 Antonio D’Alessio - Az-IV e 1-00183 Walter Rizzetto - FdI, Andrea Giaccone – Lega, Chiara Tenerini – FI e Calogero Pisano – NM-MAIE). 

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L’Aula ha approvato, almeno in parte, tutte le mozioni, modificate nel corso della seduta su richiesta del sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali Claudio Durigon, ad eccezione di quella di maggioranza che è stata approvata nel testo originario.

La mozione del M5S impegna il Governo a:

  • adottare le opportune iniziative normative volte all'introduzione, nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado del sistema educativo di istruzione e formazione, dell'insegnamento della cultura della sicurezza, finalizzato a rendere consapevoli gli studenti delle diverse fasce di età dei potenziali rischi conseguenti a comportamenti errati nei luoghi di lavoro e nella vita domestica e scolastica, nonché a fornire loro la conoscenza e l'addestramento adeguati a riconoscere situazioni di pericolo;
  • valutare l'adozione di ogni iniziativa di competenza volta a definire procedure di qualificazione delle imprese (patente a punti) in ordine al costante soddisfacimento dei requisiti minimi in materia della normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro, tenendo conto della specificità dei singoli settori merceologici.

La mozione di AVS impegna il Governo a:

  • favorire il potenziamento degli organici e delle professionalità degli enti preposti ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro;
  • valutare l'opportunità di adottare iniziative anche di carattere normativo volte a inserire il settore della manutenzione ferroviaria nella categoria dei lavori usuranti di cui al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;
  • adottare iniziative volte a introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e a rafforzare le misure sanzionatorie per le imprese che si rendono responsabili di violazioni in tema di sicurezza;
  • adottare iniziative di competenza volte a procedere alla celere implementazione del fascicolo elettronico di ogni singolo lavoratore per la sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché a prevedere percorsi formativi premiali in punto di sicurezza del lavoro, tarati sulle caratteristiche peculiari dei singoli lavoratori;
  • individuare, per quanto concerne le condizioni di fragilità che aumentano il rischio infortunistico e la morbilità professionale, le best practice in materia di sicurezza del lavoro, con particolare riguardo ai principi di differenziazione e adeguatezza rispetto alla dimensione aziendale e al tipo di attività produttiva;
  • favorire l'avvio di un'attività conoscitiva sulla transizione digitale e sulle nuove tecnologie e sul loro potenziale utilizzo ai fini di prevenzione generale e speciale degli infortuni sul lavoro;
  • individuare nuove tecniche di monitoraggio e aggiornamento, in sinergia con l'Inail, sui dati di rilievo per gli infortuni sui luoghi di lavoro, con l'obiettivo di raggiungere un rafforzamento delle tecniche e degli istituti di prevenzione e migliorare l'adeguatezza degli interventi correttivi rispetto alla tipologia di infortunio;
  • valutare l'opportunità di adottare iniziative di competenza volte a favorire l'interoperabilità e la piena condivisione, tra l'Ispettorato nazionale del lavoro e l'Inail, delle banche dati rilevanti ai fini delle attività di controllo, nel rispetto della disciplina relativa alla protezione dei dati personali;
  • effettuare una valutazione analitica della possibile relazione causale tra gli istituti del decentramento produttivo, tra cui la subfornitura, il subappalto e il distacco, da una parte, e l'eventuale abbassamento della soglia delle condizioni di sicurezzasui luoghi di lavoro, dall'altra;
  • effettuare un costante monitoraggio e verifica dell'attuazione e della realizzazione delle misure e dei progetti relativi alla sicurezza del lavoro previsti e finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, valutando, altresì, in sede di eventuali proposte di modifica da presentare alla Commissione europea, di aumentare le risorse finanziarie da destinare alle misure e ai progetti relativi alla sicurezza e alla prevenzione degli incidenti e degli infortuni sui luoghi di lavoro;
  • promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro in riferimento ad ogni livello di istruzione e formazione, adottando iniziative di competenza volte a prevedere altresì il coinvolgimento, con apposite attività formative, delle classi docenti e l'eventuale introduzione di un insegnamento ad hoc.

La mozione PD impegna il Governo a:

  • adottare iniziative volte a favorire il potenziamento degli organici e delle professionalità degli enti preposti ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro;
  • valutare l'opportunità di adottare iniziative anche di carattere normativo volte a inserire il settore della manutenzione ferroviaria nella categoria dei lavori usuranti di cui al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;
  • adottare iniziative di competenza volte a introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e a rafforzare le misure sospensive e sanzionatorie per le imprese che si rendono responsabili di violazioni in tema di sicurezza;
  • individuare, per quanto concerne le condizioni di fragilità che aumentano il rischio infortunistico e la morbilità professionale, le best practice in materia di sicurezza del lavoro, con particolare riguardo ai principi di differenziazione e adeguatezza rispetto alla dimensione aziendale e al tipo di attività produttiva;
  • promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro in riferimento ad ogni livello di istruzione e formazione, adottando iniziative di competenza volte a prevedere altresì il coinvolgimento, con apposite attività formative, delle classi docenti e l'eventuale introduzione di un insegnamento ad hoc, nonché verificando, d'intesa con le regioni, l'efficacia dei sistemi di accreditamento dei soggetti che operano nel campo della formazione sulla sicurezza e sulla prevenzione nei luoghi di lavoro;
  • favorire, per quanto di competenza, l'approvazione di norme finalizzate all'istituzione della comunicazione annuale alle Camere sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro da predisporre a cura del Ministro del lavoro e delle politiche sociali;
  • valutare l'opportunità di inserire, nel dibattito sulla revisione del Patto di stabilità e crescita, anche il tema della valutazione degli investimenti in sicurezza sul lavoro alla stregua di quelli ambientali;
  • prevedere le opportune misure per addivenire alla progressiva estensione della copertura Inail per quelle categorie di lavoratori attualmente esclusi, quali i vigili del fuoco o le forze di polizia.

La mozione del gruppo Misto impegna il Governo a:

  • adottare iniziative dirette ad aumentare l'organico di tutti gli enti preposti ai controlli in tema di sicurezza e prevenzione sul lavoro, in modo da rendere più costante e capillare il controllo nei luoghi di lavoro;
  • valutare l'adozione di ogni iniziativa di competenza volta a definire procedure di qualificazione delle imprese (patente a punti) in ordine al soddisfacimento dei requisiti minimi in materia di rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, tenendo conto della specificità dei singoli settori merceologici;
  • assicurare l'innalzamento dei livelli di formazione dei lavoratori da parte delle imprese, anche con la concessione dei benefici alle medesime imprese, con l'attivazione di continui corsi di aggiornamento che permettano una maggiore qualità ed efficienza della formazione;
  • introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurano ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;
  • adottare iniziative dirette nelle scuole per assicurare l'insegnamento della tutela e della sicurezza nei luoghi di lavoroaffinché anche i più giovani siano edotti sulla materia di prevenzione della sicurezza nei luoghi di lavoro, con l'obiettivo di contribuire a formare cittadini coscienti e consapevoli dei loro diritti e doveri;
  • favorire l'avvio di un'attività conoscitiva e di monitoraggio sui dati di rilievo in materia di salute sul lavoro; a favorire l'avvio di un'attività conoscitiva che permetta un'attenta analisi della normativa vigente in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro, anche in ragione della diffusione delle nuove tecnologie;
  • valutare l'opportunità di favorire l'interoperabilità e la piena cooperazione, tra l'ispettorato nazionale del lavoro e l'INAIL, delle banche dati rilevanti ai fini dell'attività di controllo, nel rispetto della disciplina relativa alla protezione dei dati personali.

La mozione Az-IV impegna il Governo a:

  • favorire il potenziamento degli organici e delle professionalità nonché una migliore organizzazione;
  • favorire il coordinamento delle attività ispettive tecniche in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro tra il personale delle ASL e quello delle INL;
  • valutare l'opportunità di adottare iniziative anche di carattere normativo volte a inserire il settore della manutenzione ferroviaria nella categoria dei lavori usuranti di cui al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;
  • adottare iniziative volte ad introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e a rafforzare le misure sanzionatorie per le imprese che si rendono responsabili di violazioni in tema di sicurezza;
  • adottare iniziative di competenza volte a procedere alla celere implementazione del fascicolo elettronico di ogni singolo lavoratore per la sicurezza sui luoghi di lavorononché a prevedere percorsi formativi premiali in punto di sicurezza del lavoro, tarati sulle caratteristiche peculiari dei singoli lavoratori;
  • individuare, per quanto concerne le condizioni di fragilità che aumentano il rischio infortunistico e la morbilità professionale, le best practice in materia di sicurezza del lavoro, con particolare riguardo ai principi di differenziazione ed adeguatezza rispetto alla dimensione aziendale e al tipo di attività produttiva;
  • favorire l'avvio di un'attività conoscitiva sulla transizione digitale e sulle nuove tecnologie e il loro potenziale utilizzo ai fini di prevenzione generale e speciale degli infortuni sul lavoro;
  • individuare nuove tecniche di monitoraggio e aggiornamento, in sinergia con l'Inail, sui dati di rilievo per gli infortuni sui luoghi di lavoro, con l'obiettivo di raggiungere un rafforzamento delle tecniche e degli istituti di prevenzione e migliorare l'adeguatezza degli interventi correttivi rispetto alla tipologia di infortunio;
  • valutare l'opportunità favorire l'interoperabilità e la piena condivisione, tra l'Ispettorato nazionale del lavoro e l'Inail, delle banche dati rilevanti ai fini delle attività di controllo, nel rispetto della disciplina relativa alla protezione dei dati personali;
  • effettuare una valutazione analitica della possibile relazione causale tra gli istituti del decentramento produttivo, tra cui la subfornitura, il subappalto, e il distacco, da una parte, e l'eventuale abbassamento della soglia delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, dall'altra;
  • promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro in riferimento ad ogni livello di istruzione e formazione, adottando iniziative di competenza volte a prevedere altresì il coinvolgimento, con apposite attività formative, delle classi docenti e l'eventuale l'introduzione di un insegnamento ad hoc.

La mozione di maggioranza impegna il Governo a:

  • integrare e rafforzare le iniziative finalizzate alla diffusione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro nelle istituzioni scolastiche, con azioni volte a sensibilizzare, responsabilizzare, informare e formare gli studenti sulle tematiche della salute e della sicurezza sul lavoro;
  • nell'ambito delle misure finalizzate alla diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, adottare iniziative che favoriscano – mediante la collaborazione con le associazioni di settore – il ricorso ai cosiddetti testimonial della sicurezza, ossia coloro che hanno subito infortuni sul lavoro o malattie professionali e che, dopo aver ricevuto una specifica formazione, intervengono in attività, progetti didattici ed ogni altra iniziativa formativa ed educativa nella qualità di testimoni delle gravi conseguenze che comportano le violazioni delle norme sulla salute e sulla sicurezza, allo scopo di diffondere la cultura della prevenzione;
  • adottare iniziative volte a potenziare e migliorare la formazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza – Rls – per ridurre il disequilibrio che si riscontra nella preparazione tecnica di tali categorie di soggetti rispetto alle altre figure aziendali impegnate nel sistema di prevenzione e protezione;
  • adottare iniziative volte a favorire il potenziamento degli organici e delle competenze dei soggetti preposti ai controlli in materia di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro;
  • potenziare il sostegno alle iniziative di prevenzione tramite la formazione, l'informazione e la consulenza implementando gli investimenti da parte dell'Inail rispetto a quelli che attualmente mette a disposizione del tessuto produttivo del Paese;
  • potenziare la cultura della prevenzione anche adottando iniziative di competenza volte a introdurre l'educazione alla sicurezza e salute dei lavoratori e nei luoghi di lavoro nell'ambito dell'insegnamento dell'educazione civica;
  • adottare le iniziative di competenza volte a incrementare le risorse per la ricerca scientifica «prevenzionale» su infortuni e rischi emergenti, tramite l'Inail, le università e gli altri enti di ricerca, assicurando che i risultati dei progetti completati vengano resi più agevolmente accessibili per il trasferimento al mondo produttivo e alle parti sociali;
  • adottare ogni iniziativa utile per promuovere nelle aziende l'implementazione di Mog-Sgsl – Sistemi di gestione della salute e sicurezza del lavoro;
  • favorire l'instaurarsi di procedure che rendano effettivo un rapporto di cooperazione e collaborazione tra gli organi di vigilanza e le aziende, affinché, in specifiche situazioni di rischio (es. avvio di cantieri con ponteggi), attraverso delle verifiche preventive, venga accertata la conformità dei luoghi di lavoro alle norme sulla sicurezza, mettendo nelle condizioni l'azienda di riparare tempestivamente alle eventuali difformità rilevate in un'ottica di prevenzione dei rischi sul lavoro;
  • adottare le iniziative di competenza volte a rafforzare le misure sanzionatorie nei confronti di ogni soggetto a cui la legge attribuisce obblighi in materia di sicurezza sul lavoro e che si renda artefice di gravi violazioni in materia;
  • adottare le iniziative di competenza volte ad introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino effettivamente le più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, compresa l'implementazione e l'adozione dei modelli organizzativi di cui al decreto legislativo n. 231 del 2001, la cui obbligatorietà andrebbe calibrata sulla gravità dei rischi;
  • adottare iniziative volte ad individuare modalità di defiscalizzazione dei costi di sicurezza sul lavoro al fine di incentivare la predisposizione dei dispositivi di protezione, soprattutto con riferimento alle piccole e medie imprese;
  • adottare ogni iniziativa volta a garantire l'implementazione, l'aggiornamento e la certificazione delle attività formative in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
  • avviare un'incisiva azione di monitoraggio e controllo nel settore della manutenzione ferroviaria rispetto alle procedure esistenti in termini di salute e sicurezza sul lavoro e alla loro effettiva attuazione e osservanza, allo scopo di assumere ogni utile iniziativa anche normativa, volta al rafforzamento delle misure di prevenzione e al contrasto di rischi sul lavoro nello specifico settore.

Testi integrali

La Camera,

   premesso che:

    1) come noto, lo scorso 30 agosto 2023 presso la stazione ferroviaria di Brandizzo (Torino) hanno perso tragicamente la vita cinque operai addetti alla manutenzione dei binari ferroviari, alle dipendenze dell'azienda Sigifer;

    2) tale drammatica vicenda si inserisce in uno scenario che vede, da gennaio a luglio 2023, 559 vittime sul lavoro, con una media di 80 decessi al mese, oltre a 344.897 denunce di infortunio, come riferiscono i dati pubblicati dall'Inail;

    3) il tema della sicurezza sul lavoro è prioritario per il Governo Meloni, difatti nei mesi sono stati molteplici gli interventi in tal senso, in particolare nell'ambito del decreto lavoro (decreto-legge n. 48 del 2023) che contiene importanti misure «in materia di rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni, nonché di aggiornamento del sistema di controlli ispettivi». E da ultimo, con le misure adottate in emergenza con l'approvazione del cosiddetto «Decreto Caldo» (decreto-legge n. 98 del 2023) a tutela di specifiche categorie di lavoratori particolarmente esposte agli eventi climatici estremi;

    4) ogni provvedimento sulla sicurezza è stato assunto attraverso il dialogo con le associazioni e gli Enti di categoria ascoltati nell'ambito di un tavolo tecnico sulla sicurezza presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la cui istituzione ha innanzitutto il fine di pervenire ad un'ampia riforma per modificare e aggiornare quelle norme in materia, a partire dal testo Unico sulla sicurezza, che non rispondono all'attuale ed effettivo bisogno emergente;

    5) sul punto, è indispensabile aggiornare la normativa sulla sicurezza anche per rispondere ai cambiamenti del mondo del lavoro determinati in particolare dai processi di transizione, soprattutto digitale, che hanno portato ad incisive trasformazioni rispetto agli spazi e all'organizzazione lavorativi nonché alle modalità di svolgere le prestazioni. Cambiamenti che richiedono una scrupolosa valutazione dei rischi, finalizzata all'implementazione delle attività formative di qualità rivolte a tutti i soggetti coinvolti: lavoratori, datori di lavoro, coloro che svolgono funzioni di vigilanza e controllo;

    6) in materia di sicurezza e salute, pur restando fondamentale anche l'apparato sanzionatorio in relazione alle violazioni della normativa di settore, questo va considerato sempre uno «strumento» secondario rispetto alle politiche di prevenzione, e in tale ottica è auspicabile offrire alle imprese ogni presidio utile per favorirne gli adempimenti verso i lavoratori;

    7) le statistiche relative ai dati infortunistici dimostrano che tra le misure di prevenzione è urgente avviare un importante processo di sensibilizzazione per diffondere la cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, a partire dalle istituzioni scolastiche; sin dalla scuola infatti bisogna acquisire la consapevolezza di quelle regole di base introdotte per garantire il diritto di ogni lavoratore ad eseguire la prestazione lavorativa in un ambiente sicuro e salubre e conoscere ogni elemento utile alla prevenzione e alla gestione integrata dei rischi professionali,

impegna il Governo:

1) a integrare e rafforzare le iniziative finalizzate alla diffusione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro nelle istituzioni scolastiche, con azioni volte a sensibilizzare, responsabilizzare, informare e formare gli studenti sulle tematiche della salute e della sicurezza sul lavoro;

2) nell'ambito delle misure finalizzate alla diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, ad adottare iniziative che favoriscano – mediante la collaborazione con le associazioni di settore – il ricorso ai cosiddetti testimonial della sicurezza, ossia coloro che hanno subito infortuni sul lavoro o malattie professionali e che, dopo aver ricevuto una specifica formazione, intervengono in attività, progetti didattici ed ogni altra iniziativa formativa ed educativa nella qualità di testimoni delle gravi conseguenze che comportano le violazioni delle norme sulla salute e sulla sicurezza, allo scopo di diffondere la cultura della prevenzione;

3) ad adottare iniziative volte a potenziare e migliorare la formazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza – Rls – per ridurre il disequilibrio che si riscontra nella preparazione tecnica di tali categorie di soggetti rispetto alle altre figure aziendali impegnate nel sistema di prevenzione e protezione;

4) ad adottare iniziative volte a favorire il potenziamento degli organici e delle competenze dei soggetti preposti ai controlli in materia di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro;

5) a potenziare il sostegno alle iniziative di prevenzione tramite la formazione, l'informazione e la consulenza implementando gli investimenti da parte dell'Inail rispetto a quelli che attualmente mette a disposizione del tessuto produttivo del Paese;

6) a potenziare la cultura della prevenzione anche adottando iniziative di competenza volte a introdurre l'educazione alla sicurezza e salute dei lavoratori e nei luoghi di lavoro nell'ambito dell'insegnamento dell'educazione civica;

7) ad adottare le iniziative di competenza volte a incrementare le risorse per la ricerca scientifica «prevenzionale» su infortuni e rischi emergenti, tramite l'Inail, le università e gli altri enti di ricerca, assicurando che i risultati dei progetti completati vengano resi più agevolmente accessibili per il trasferimento al mondo produttivo e alle parti sociali;

8) ad adottare ogni iniziativa utile per promuovere nelle aziende l'implementazione di Mog-Sgsl – Sistemi di gestione della salute e sicurezza del lavoro;

9) a favorire l'instaurarsi di procedure che rendano effettivo un rapporto di cooperazione e collaborazione tra gli organi di vigilanza e le aziende, affinché, in specifiche situazioni di rischio (es. avvio di cantieri con ponteggi), attraverso delle verifiche preventive, venga accertata la conformità dei luoghi di lavoro alle norme sulla sicurezza, mettendo nelle condizioni l'azienda di riparare tempestivamente alle eventuali difformità rilevate in un'ottica di prevenzione dei rischi sul lavoro;

10) ad adottare le iniziative di competenza volte a rafforzare le misure sanzionatorie nei confronti di ogni soggetto a cui la legge attribuisce obblighi in materia di sicurezza sul lavoro e che si renda artefice di gravi violazioni in materia;

11) ad adottare le iniziative di competenza volte ad introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino effettivamente le più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, compresa l'implementazione e l'adozione dei modelli organizzativi di cui al decreto legislativo n. 231 del 2001, la cui obbligatorietà andrebbe calibrata sulla gravità dei rischi;

12) ad adottare iniziative volte ad individuare modalità di defiscalizzazione dei costi di sicurezza sul lavoro al fine di incentivare la predisposizione dei dispositivi di protezione, soprattutto con riferimento alle piccole e medie imprese;

13) ad adottare ogni iniziativa volta a garantire l'implementazione, l'aggiornamento e la certificazione delle attività formative in materia di salute e sicurezza sul lavoro;

14) ad avviare un'incisiva azione di monitoraggio e controllo nel settore della manutenzione ferroviaria rispetto alle procedure esistenti in termini di salute e sicurezza sul lavoro e alla loro effettiva attuazione e osservanza, allo scopo di assumere ogni utile iniziativa anche normativa, volta al rafforzamento delle misure di prevenzione e al contrasto di rischi sul lavoro nello specifico settore.
(1-00183) «RizzettoGiacconeTeneriniPisanoSchifoneNisiniTassinariCoppoGiagoniGattaGiovineCaparviMarroccoMalagolaBellomoMascarettiVolpiZurzoloAmbrosiCerretoMaernaGaetana Russo».

 La Camera,

   premesso che:

    1) secondo i dati resi disponibili nella sezione «Open data» del Portale Inail, nel 2022 si sono rilevate complessivamente 697.773 denunce di infortunio, il 25,67 per cento in più rispetto al 2021. Dei 697.773 casi rilevati, 607.806 riguardano infortuni avvenuti in occasione di lavoro, 89.967 infortuni in itinere. Con riferimento al genere, l'aumento riguarda sia la componente femminile, le cui denunce sono passate da 200.557 a 286.522 (+42,86 per cento), sia la componente maschile, con 411.251 denunce, 56.572 in più rispetto al 2021 (+15,95 per cento);

    2) l'analisi territoriale delle denunce rilevate nel corso del 2022 evidenzia, rispetto al 2021, aumenti del 37,29 per cento per il Sud, del 33,15 per cento per le Isole, del 30,42 per cento per il Nord Ovest, del 29,36 per cento per il Centro e del 13,29 per cento per il Nord Est;

    3) il numero delle denunce è in aumento in tutte le regioni rispetto al 2021: incrementi maggiori si sono rilevati in Lombardia, con 27.869 denunce in più, nel Lazio (+16.737), in Veneto (+14.458), in Campania (+13.495), in Piemonte (+12.830), in Toscana (+9.906), in Liguria (+9.245), in Sicilia (+8.785), in Emilia-Romagna (+7.104), in Puglia (+4.868), in Abruzzo (+4.273), in Sardegna (+2.815), nelle Marche (+2.470), in Calabria (+2.332) e in Umbria (+1.725). Seguono, in ordine decrescente, il Friuli Venezia Giulia (+993), la provincia autonoma di Bolzano (+798), il Molise (+695), la provincia autonoma di Trento (+679), la Valle d'Aosta (+314) e la Basilicata (+146);

    4) con riferimento agli infortuni con esito mortale sono stati 1.090 casi, a fronte dei 1.221 rilevati nel 2021 (-10,73 per cento); l'analisi territoriale evidenzia diminuzioni per tutte le macroaree geografiche (-26,10 per cento per il Sud, -11,23 per cento per il Nord Est, -3,83 per cento per il Nord Ovest, -3,45 per cento per le isole, -0,88 per cento per il Centro). Con riferimento al genere, la diminuzione riguarda sia la componente femminile, con 120 denunce a fronte delle 126 rilevate nell'anno precedente (-4,76 per cento), sia la componente maschile, con 970 casi a fronte dei 1.095 rilevati nel 2021 (-11,42 per cento); ad aumentare sono soprattutto i casi avvenuti nel tragitto tra casa e azienda, crollati durante le fasi più acute della pandemia;

    5) colpisce anche il dato del sensibile aumento degli infortuni mortali fra i più giovani: sono 196 infortuni mortali fra i 25-39enni e 22 fra gli under 20;

    6) pur trattandosi di dati provvisori in quanto soggetti a consolidamento in esito alla definizione amministrativa dei singoli casi, l'Inail sottolinea che si è registrato un decremento nel 2022 rispetto al 2021 solo dei casi avvenuti in occasione di lavoro, scesi da 973 a 790 per il notevole minor peso delle morti COVID-19, mentre quelli in itinere sono passati da 248 a 300. Il calo ha riguardato soprattutto l'industria e servizi (da 1.040 a 936 denunce), seguita da conto Stato (da 53 a 36) e agricoltura (da 128 a 118);

    7) in aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 60.774 (+9,9 per cento);

    8) come evidenziato da Bruno Giordano, ex direttore dell'ispettorato nazionale del lavoro, si tratta di «Dati veri, ma non è tutto il vero: mancano gli incidenti che coinvolgono forze dell'ordine, forze armate, vigili del fuoco, e il numero oscuro degli incidenti, quelli non denunciati per nascondere un lavoro nero o per paura di perdere un lavoro precario» (La Repubblica del 3 febbraio 2023);

    9) dietro i numeri e le fredde statistiche ci sono storie di persone e famiglie che diventano il filo rosso di una «strage silenziosa» e il tragico evento di Brandizzo, di cui si contano addirittura 5 vittime, è solo il più recente di una ignobile serie;

    10) al di là dell'accertamento delle cause dell'accaduto da parte della magistratura, il problema delle morti bianche rappresenta un'emergenza che deve essere affrontata immediatamente da tutti gli attori istituzionali;

    11) questo preoccupante trend non è una fatalità, ma il risultato della diffusa abitudine a ritenere la riduzione del costo del lavoro elemento strategico per la competitività e la formazione professionale (quando presente) è finalizzata sempre più spesso al sostegno delle competenze necessarie per la produzione;

    12) ma il lavoro «uccide» in molti altri modi: il dilagare della precarietà, le trasformazioni dei rapporti di lavoro con il sempre più frequente cambiamento di mansioni, il ricorso al lavoro in appalto, poca innovazione e investimento nei sistemi di sicurezza dei macchinari nei processi produttivi, scarsa informazione e formazione dei datori di lavoro e dei lavoratori sulle misure di sicurezza e di prevenzione degli infortuni, lavoro nero, complessità di accesso agli incentivi per le imprese virtuose in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro, innalzamento dell'età pensionabile divenuta insopportabile soprattutto per determinati lavori, lacune normative come nei casi dei «rider» e dei giovani morti nei percorsi di percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (ex alternanza scuola-lavoro), pochi controlli da parte dei soggetti preposti anche a causa della insufficienza di personale (Ispettorato del lavoro, Asl, Inps, e altro);

    13) proprio in tema di controlli, precise indicazioni sulle criticità del sistema delle ispezioni sul lavoro e sulle possibili innovazioni da introdurre sono contenute nel documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sul riordino del sistema della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria a seguito delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, nella prospettiva di una maggiore efficacia delle azioni di contrasto al lavoro irregolare e all'evasione contributiva (Doc. XVII, n. 7), approvato nella XVIII legislatura dalla XI Commissione nella seduta del 2 dicembre 2020;

    14) nell'ambito della richiamata indagine conoscitiva si era, in particolare, sottolineato il progressivo assottigliamento delle risorse umane destinate ai controlli, evidenziando come l'Inail nel 2019 potesse contare, per lo svolgimento dei controlli di propria competenza, solamente su 269 ispettori, a fronte dei 284 in servizio nel 2018, dei 299 in servizio nel 2017 e dei 350 in servizio nel 2016;

    15) è altresì necessario adottare una modalità organizzativa maggiormente efficiente per il sistema dei controlli sul lavoro ovverosia istituire una procura nazionale del lavoro che, attraverso la distribuzione dei magistrati in pool specialistici, sia suscettibile di assicurare efficienti sinergie tra i diversi attori coinvolti e uniformità dell'intervento. La specializzazione è infatti un elemento fondamentale per il conseguimento di risultati positivi e, pertanto, la costituzione di un pool può indubbiamente produrre ottimi risultati, come si evince dall'esito dei processi Thyssen Krupp ed Eternit, nonché dal cosiddetto processo Pirelli, meno noto, ma di difficoltà e importanza analoga a quella degli altri due. Serve in tal senso una procura «esperta», specializzata nel fare fronte alle ipotesi di reato caratterizzate da maggiore complessità, ipotesi di reato di cui alcuni uffici non sono in grado di occuparsi, non per cattiva volontà, ma per difetto di competenza specifica e per mancanza di esperienza pregressa sul campo;

    16) una simile organizzazione giudiziaria innovativa nel campo della sicurezza del lavoro è suscettibile di garantire un'azione maggiormente efficiente anche a fronte della centralizzazione che una tale organizzazione comporta: ciò consentirebbe di affrontare con indagini incisive e rapide le grandi tragedie che continuano a verificarsi e garantire la presenza di pubblici ministeri esperti nei procedimenti penali. Similmente sarebbe possibile non limitarsi ad operare in seguito a tragedie già consumate, ma svolgere azioni sistematiche e organiche di prevenzione in ordine ai problemi che maggiormente insidiano la sicurezza del lavoro in violazione delle norme vigenti e penalmente sanzionate. Ancora, si adotterebbero metodologie di indagine innovative e più penetranti, non ferme all'accertamento della responsabilità dei livelli più bassi della gerarchia aziendale, ma volte a far chiarezza sui centri decisionali dove si definiscono le politiche anche per quanto riguarda la sicurezza, anche ponendo rimedio all'attuale fuorviante frammentazione delle indagini su situazioni analoghe, quando non identiche, che si verificano in diversi luoghi del territorio nazionale;

    17) occorre assicurare un sostegno alle imprese che investano nell'incremento degli standard di sicurezza sul lavoro: la sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo, da adempiere in conformità alle prescrizioni legislative, ma deve essere connotata anche come un'opportunità, che possa indurre le aziende, anche attraverso misure premiali, a elevare gli standard di sicurezza, incrementandoli anche in una misura maggiore rispetto ai livelli «minimi» previsti ex lege;

    18) in tale direzione è fondamentale sostenere l'azione dell'Inail per dare attuazione all'articolo 11 del decreto legislativo n. 81 del 2008, che prevede il finanziamento da parte dell'istituto di una serie di attività formative e di progetti di investimento in materia di salute e sicurezza effettuati dalle imprese; recentemente con il bando Isi 2022, l'Inail metterà a disposizione 333,3 milioni a fondo perduto, una dotazione di oltre 60 milioni in più rispetto all'anno scorso;

    19) un tema come quello della sicurezza, in particolare nei luoghi di lavoro, non può essere oggetto di soluzioni estemporanee o dettate dall'onda dell'emozione legata agli avvenimenti; si avverte sempre più forte la necessità di intervenire prima di tutto sullo sviluppo di una vera cultura della prevenzione, quella cultura che va promossa sin dai banchi di scuola e che può essere solo il frutto di azioni mirate e organiche di formazione, informazione e sensibilizzazione. In tal senso, l'auspicio è che possa proseguire speditamente l'iter legis relativo all'A.C. 373, a prima firma dell'onorevole Barzotti, che intende introdurre nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado l'insegnamento della disciplina denominata «cultura della sicurezza», in quanto è necessario partire dalla scuola per diffondere la cultura della sicurezza nei soggetti esposti a infortuni e a malattie correlati ai rischi presenti negli ambienti lavorativi, domestici e di vita;

    20) in tema di ampliamento delle tutele, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, a seguito dei gravi infortuni subiti da giovani studenti e stagisti, in data 26 gennaio 2023, ha annunciato un ampliamento della tutela infortunistica degli studenti, senza che però si registri alcun seguito a riguardo;

    21) prevenzione e formazione nei luoghi di lavoro, dunque, devono diventare una strategia e una scelta politica, con più risorse per mettere in sicurezza i processi produttivi e con più controlli e un coordinamento degli interventi; anche l'esigenza di semplificazione deve conciliarsi con quella di mantenere inalterati gli standard di tutela in ambito infortunistico;

    22) in Italia, ancora oggi, la sicurezza e la tutela della salute viene percepita, dalla maggior parte dei soggetti coinvolti a vario titolo, come un insieme di norme e procedure che non produce valore alcuno e, anzi, va a intralciare le normali attività produttive. Di conseguenza, nelle imprese, l'investimento in risorse umane e materiali è stato ed è, quasi sempre, discontinuo e dispersivo;

    23) se la nostra Carta costituzionale, all'articolo 41, stabilisce che l'iniziativa economica privata è libera, allo stesso tempo prevede che essa non possa «svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana» e che «la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali»;

    24) così, l'articolo 6, comma 8, lettera g), e l'articolo 27, del richiamato decreto legislativo n. 81 del 2008, concernono il sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, e richiedono l'elaborazione di criteri finalizzati alla definizione del relativo sistema, con riferimento alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro;

    25) sebbene siano trascorsi anni dall'entrata in vigore delle disposizioni citate, nulla è ancora stato fatto e, invero, sono state già da tempo avanzate proposte di istituzione della cosiddetta «patente a punti» per le imprese, ovverosia un meccanismo in base al quale, chiunque intenda avviare un'attività economica, debba soddisfare preventivamente una serie di requisiti minimi in materia di salute e sicurezza sul lavoro per accedere al mercato e il cui mantenimento costituisca, poi, condicio sine qua non, per rimanere nello stesso,

impegna il Governo:

1) ad adottare le opportune iniziative normative volte all'introduzione, nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado del sistema educativo di istruzione e formazione, dell'insegnamento della cultura della sicurezza, finalizzato a rendere consapevoli gli studenti delle diverse fasce di età dei potenziali rischi conseguenti a comportamenti errati nei luoghi di lavoro e nella vita domestica e scolastica, nonché a fornire loro la conoscenza e l'addestramento adeguati a riconoscere situazioni di pericolo;

2) a valutare l'adozione di ogni iniziativa di competenza volta a definire procedure di qualificazione delle imprese (patente a punti) in ordine al costante soddisfacimento dei requisiti minimi in materia della normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro, tenendo conto della specificità dei singoli settori merceologici;

3) ad adottare le opportune iniziative normative volte ad istituire una Procura nazionale del lavoro ovverosia una modalità organizzativa e di coordinamento delle indagini nei procedimenti per reati in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro maggiormente efficiente che, anche attraverso la distribuzione dei magistrati in pool specialistici, assicurando sinergie tra i diversi attori coinvolti, uniformità dell'intervento, specializzazione ed innovazione delle modalità di indagine;

4) ad adottare ogni iniziativa di competenza volta a incrementare l'ammontare delle risorse stanziate ai sensi dell'articolo 11, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, per i bandi Isi-Inail finalizzati a progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro rivolti in particolare alle piccole, medie e micro imprese, nonché dei progetti volti a sperimentare soluzioni innovative e strumenti di natura organizzativa e gestionale ispirati ai princìpi di responsabilità sociale delle imprese;

5) ad adottare un piano straordinario dedicato alla formazione continua dei lavoratori, nonché ogni iniziativa di competenza volta a prevedere agevolazioni fiscali sia per incrementare la formazione continua del personale, sia per favorire il rinnovo dei macchinari, molto spesso causa di incidenti perché troppo obsoleti;

6) ad adottare ogni iniziativa di competenza volta a sostenere gli investimenti a favore della sicurezza sul lavoro, nonché dell'ammodernamento delle imprese agricole ed edili e dei relativi metodi e strumenti di lavoro;

7) ad adottare ogni iniziativa di competenza volta a consolidare e rafforzare l'attività di controllo in materia di sicurezza sul lavoro, considerando in particolare la necessità di superare le disposizioni di cui all'articolo 7, comma 1, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, relative al ruolo a esaurimento del personale ispettivo dell'Inps e dell'Inail, nonché riportare in capo ai due istituti l'autonomia e le competenze con riferimento al relativo personale ispettivo, nel quadro del coordinamento assicurato dall'ispettorato nazionale del lavoro;

8) ad adottare ogni iniziativa di competenza volta ad assicurare l'interoperabilità e la piena condivisione tra Ispettorato nazionale del lavoro e Inail delle banche dati rilevanti ai fini delle attività di controllo, nel rispetto della normativa relativa alla protezione dei dati personali;

9) ad adottare ogni iniziativa di competenza volta a prevedere una nuova funzione di vigilanza collaborativa del personale sanitario Inail, anche al fine di garantire alle imprese il supporto formativo nell'attività di prevenzione dei rischi sui luoghi di lavoro;

10) ad adottare ogni iniziativa di competenza volta ad affinare, anche attraverso una loro migliore organizzazione e integrazione, le procedure ispettive di competenza delle aziende sanitarie, anche al fine di contrastare i fattori di rischio biologico, compreso il rischio epidemiologico da COVID-19;

11) ad adottare le opportune iniziative normative volte all'introduzione, nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado del sistema educativo di istruzione e formazione, dell'insegnamento della cultura della sicurezza, finalizzato a rendere consapevoli gli studenti delle diverse fasce di età dei potenziali rischi conseguenti a comportamenti errati nei luoghi di lavoro e nella vita domestica e scolastica, nonché a fornire loro la conoscenza e l'addestramento adeguati a riconoscere situazioni di pericolo;

12) ad adottare ogni iniziativa di competenza volta ad istituire la cosiddetta «patente a punti» per la qualificazione delle imprese, ovvero a prevedere un meccanismo in base al quale, chiunque intenda avviare un'attività economica, debba soddisfare preventivamente una serie di requisiti minimi in materia di salute e sicurezza sul lavoro per accedere e restare nel mercato di riferimento;

13) ad adottare ogni iniziativa di competenza volta a prevedere l'introduzione di strumenti e meccanismi premiali di tipo strutturale per le imprese, atti a favorire e selezionare le imprese più virtuose anche nell'accesso a specifici incentivi ed esoneri contributivi e ad appalti e commesse pubbliche;

14) ad avviare ogni iniziativa di competenza al fine di istituire un tavolo tecnico con il compito di proporre una revisione generale dei vigenti accordi Stato-regioni in tema di livelli della formazione sulla sicurezza sul lavoro, sui contenuti dei percorsi formativi e dell'aggiornamento, in modo da assicurare qualità ed efficacia alla formazione.

(1-00080)(Ulteriore nuova formulazione - testo modificato nel corso della seduta) «CarotenutoAielloTucciBarzottiQuartiniAmatoCaramielloAuriemma».

   La Camera,

   premesso che:

    1) l'incidente occorso il 30 agosto 2023 presso la stazione ferroviaria di Brandizzo, e la conseguente tragica morte di cinque lavoratori impiegati da un'impresa appaltatrice per la manutenzione del tratto ferroviario Milano-Torino, costituisce solo un episodio, pur particolarmente grave, di una serie sanguinosa di decessi e infortuni che si verificano con cadenza giornaliera in danno dei lavoratori sul territorio nazionale. I dati 2021-2022 sugli infortuni pubblicati dall'Inail ed elaborati dall'Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente evidenziano che, da gennaio a luglio 2023, il bilancio delle morti sul lavoro ammonta a 559 vittime, di cui 430 in occasione di lavoro e 129 in itinere, con una media di 80 decessi al mese;

    2) il dato, ricavabile dai rilievi Inail, mostra un sensibile aumento degli infortuni mortali fra i lavoratori più giovani, che ammontano a 196 sinistri, con esito fatale tra i 25 e i 39 anni, e 22 tra i minori di vent'anni;

    3) gli infortuni e i decessi sul luogo di lavoro o nel percorso per giungervi o allontanarsene riguardano la quasi totalità dei settori produttivi, ciascun tassello delle singole filiere volte alla commercializzazione e produzione di beni e servizi, e coinvolgono prestatori d'opera impiegati a vario titolo presso piccole e medie imprese, imprese familiari, cooperative, ma anche grandi sedi di distribuzione e produzione multinazionale;

    4) il Presidente della Repubblica nel messaggio del 12 settembre 2023 al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, in occasione dell'avvio del corso di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ha scritto: «I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza»;

    5) è, quindi, prioritario l'obiettivo dell'azzeramento del numero degli infortuni, in particolar modo di quelli mortali, nonché delle malattie professionali, da conseguire attraverso attività sinergiche e virtuose che attivino tutti gli strumenti disponibili (prevenzione, vigilanza, assistenza, repressione, incentivazione delle stesse buone pratiche preventive) fino all'emarginazione delle aziende che reiteratamente violino le norme di tutela della salute e sicurezza e, al contrario, alla valorizzazione delle imprese che assicurino una tutela rafforzata della sicurezza sul lavoro;

    6) è necessario individuare un nuovo approccio strategico alla prevenzione degli infortuni sul lavoro che si traduca in azioni sul piano normativo, organizzativo, disciplinare e culturale e che tenga conto, tra l'altro, da un lato, del principio di differenziazione delle attività economiche e, dall'altro, dell'evoluzione del mondo del lavoro;

    7) è necessario che in sede parlamentare sia svolta una valutazione analitica sull'organicità, esaustività e attualità della normativa di cui al testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla presenza di eventuali lacune normative da colmare in relazione a specifici settori produttivi;

    8) si rileva l'esigenza che la Camera dei deputati possa trarre soluzioni normative e prospettive di indirizzo politico ed amministrativo, fondate sulla valorizzazione delle acquisizioni, anche provvisorie, a cui perverrà la Commissione d'inchiesta, istituita ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione, sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati,

impegna il Governo:

1) a favorire il potenziamento degli organici e delle professionalità degli enti preposti ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro;

2) a valutare l'opportunità di adottare iniziative anche di carattere normativo volte a inserire il settore della manutenzione ferroviaria nella categoria dei lavori usuranti di cui al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;

3) ad adottare iniziative volte a introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e a rafforzare le misure sanzionatorie per le imprese che si rendono responsabili di violazioni in tema di sicurezza;

4) ad adottare iniziative di competenza volte a procedere alla celere implementazione del fascicolo elettronico di ogni singolo lavoratore per la sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché a prevedere percorsi formativi premiali in punto di sicurezza del lavoro, tarati sulle caratteristiche peculiari dei singoli lavoratori;

5) ad individuare, per quanto concerne le condizioni di fragilità che aumentano il rischio infortunistico e la morbilità professionale, le best practice in materia di sicurezza del lavoro, con particolare riguardo ai principi di differenziazione e adeguatezza rispetto alla dimensione aziendale e al tipo di attività produttiva;

6) a favorire l'avvio di un'attività conoscitiva sulla transizione digitale e sulle nuove tecnologie e sul loro potenziale utilizzo ai fini di prevenzione generale e speciale degli infortuni sul lavoro;

7) ad individuare nuove tecniche di monitoraggio e aggiornamento, in sinergia con l'Inail, sui dati di rilievo per gli infortuni sui luoghi di lavoro, con l'obiettivo di raggiungere un rafforzamento delle tecniche e degli istituti di prevenzione e migliorare l'adeguatezza degli interventi correttivi rispetto alla tipologia di infortunio;

8) a valutare l'opportunità di adottare iniziative di competenza volte a favorire l'interoperabilità e la piena condivisione, tra l'Ispettorato nazionale del lavoro e l'Inail, delle banche dati rilevanti ai fini delle attività di controllo, nel rispetto della disciplina relativa alla protezione dei dati personali;

9) ad effettuare una valutazione analitica della possibile relazione causale tra gli istituti del decentramento produttivo, tra cui la subfornitura, il subappalto e il distacco, da una parte, e l'eventuale abbassamento della soglia delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, dall'altra;

10) ad effettuare un costante monitoraggio e verifica dell'attuazione e della realizzazione delle misure e dei progetti relativi alla sicurezza del lavoro previsti e finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, valutando, altresì, in sede di eventuali proposte di modifica da presentare alla Commissione europea, di aumentare le risorse finanziarie da destinare alle misure e ai progetti relativi alla sicurezza e alla prevenzione degli incidenti e degli infortuni sui luoghi di lavoro;

11) a promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro in riferimento ad ogni livello di istruzione e formazione, adottando iniziative di competenza volte a prevedere altresì il coinvolgimento, con apposite attività formative, delle classi docenti e l'eventuale introduzione di un insegnamento ad hoc.
(1-00179)(Testo modificato nel corso della seduta) «MariZanellaBonelliBorrelliDoriEviFratoianniGhirraGrimaldiPiccolottiZaratti».

   La Camera,

   premesso che:

    1) la tragica morte dei cinque lavoratori impiegati da un'impresa appaltatrice di Rete ferroviaria italiana per la manutenzione del tratto ferroviario Milano-Torino nei pressi della stazione ferroviaria di Brandizzo (Torino), nonché gli infortuni anche mortali che si succedono ogni giorno sui luoghi di lavoro impongono l'attenzione nazionale sul tema della sicurezza del lavoro;

    2) da gennaio a luglio 2023, il bilancio delle morti sul lavoro ammonta a 559 vittime, di cui 430 sui luoghi di lavoro e 129 in itinere, con una media di 80 decessi al mese;

    3) nonostante i numerosi interventi normativi, ancora nel 2022 l'Inail ha registrato 1.090 incidenti mortali sul lavoro, una media di quasi tre morti al giorno, con una leggera flessione rispetto ai dati del 2021, dovuta non a meno infortuni mortali ma alla fine della pandemia. Sempre nel 2022 si è registrato un sensibile aumento degli infortuni mortali fra i più giovani, pari a 196 casi fra i 25-39enni e 22 fra gli under 20;

    4) già nel discorso di giuramento alle Camere per il suo secondo mandato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ebbe la sensibilità di ricordare che il concetto di dignità della persona nelle democrazie contemporanee si declina anche azzerando «le morti sul lavoro che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi, perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore riguarda il valore che attribuiamo alla vita» e, come ricordato recentemente, queste morti sono dunque un «oltraggio ai valori della convivenza»;

    5) il contrasto a questo grave fenomeno sociale passa dall'impegno congiunto di tutte le istituzioni del Paese, delle forze sociali ed economiche, delle organizzazioni sindacali e datoriali, dal rafforzamento delle strutture giudiziarie specializzate e da una diversa attenzione del sistema dell'informazione;

    6) sul piano parlamentare si è manifestato l'intento comune a tutte le forze politiche di dotarsi in entrambi i rami del Parlamento di apposite Commissioni speciali d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che possano indagare in maniera approfondita questo fenomeno e utilizzare gli strumenti ispettivi per verificare direttamente le condizioni di sicurezza e le cause degli incidenti sui luoghi di lavoro;

    7) occorre individuare un nuovo approccio strategico alla prevenzione degli infortuni sul lavoro che si traduca in azioni sul piano normativo, organizzativo, ispettivo e investigativo che tenga conto dell'emergenza creatasi, soprattutto, dopo la fine della pandemia;

    8) è necessario prevedere un nuovo strumento di analisi e discussione, quale una comunicazione annuale alle Camere sullo stato della prevenzione e dell'andamento degli infortuni nei luoghi di lavoro da predisporre a cura del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da cui emergano anche gli interventi da adottare per migliorare le condizioni della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e gli orientamenti e i programmi legislativi del Governo al riguardo per l'anno in corso. Uno strumento che consentirebbe di poter tenere una apposita sessione parlamentare annuale dedicata al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, volta a migliorare il quadro normativo e organizzativo delle diverse amministrazioni competenti, nonché per favorire un costante impegno e investimento da parte di tutti gli attori interessati per il rafforzamento della cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;

    9) un'apposita riflessione dovrà essere dedicata al tema dell'efficacia del sistema dei controlli, riservando una specifica considerazione alle indicazioni formulate con il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sul riordino del sistema della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria a seguito delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, nella prospettiva di una maggiore efficacia delle azioni di contrasto al lavoro irregolare e all'evasione contributiva (Doc. XVII, n. 7), approvato nella XVIII legislatura dalla XI Commissione nella seduta del 2 dicembre 2020, dal quale, in particolare, emerge il progressivo assottigliamento delle risorse umane destinate per tale indispensabile funzione;

    10) l'obiettivo dell'azzeramento del numero degli infortuni, in particolar modo di quelli mortali, nonché delle malattie professionali, va progressivamente perseguito attraverso attività sinergiche e virtuose che attivino tutti gli strumenti disponibili (prevenzione, vigilanza, assistenza, repressione, incentivazione delle stesse buone pratiche preventive) fino all'emarginazione delle aziende che reiteratamente violino le norme di tutela della salute e della sicurezza, mediante un ampliamento dei casi di sospensione dell'attività di impresa già prevista dall'articolo 14 del decreto legislativo n. 81 del 2008;

    11) nella definizione di una nuova strategia di miglioramento della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro, riveste una funzione centrale il tema della formazione continua, quale diritto universale ed esigibile da ciascun lavoratore, anche in considerazione dei costanti e travolgenti progressi della ricerca scientifica e tecnologica. A tal fine, andrà dedicata una specifica attenzione anche alla verifica dell'efficacia e dell'adeguatezza del sistema di accreditamento dei soggetti che svolgono attività formative in tale ambito, con particolare riguardo per le attività di formazione a distanza sincrona e asincrona, vigilando e sanzionando i casi di attività svolti da soggetti non accreditati;

    12) un lavoro sicuro non può essere un lavoro precario o regolato con contratti «pirata» firmati da organizzazioni sindacali non rappresentative, soprattutto in quei settori produttivi dove sono più alti i dati sugli infortuni, ed è dunque necessario approvare al più presto una legge sulla rappresentanza delle organizzazioni datoriali e sindacali;

    13) è necessaria un'attenta vigilanza sulle conseguenze negative che potranno determinarsi sulla condizione della sicurezza sul lavoro derivanti dalla facoltà di ricorrere al subappalto a cascata;

    14) è necessario un potenziamento degli uffici della procura della Repubblica, con la possibilità di avvalersi di personale specializzato, di un numero congruo di risorse, di un coordinamento a livello distrettuale e nazionale, al fine di rendere celeri le indagini nei casi di incidenti sul lavoro e per l'accertamento dei casi di malattie professionali, nonché di sezioni specializzate per i processi nella materia della sicurezza, anche al fine di scongiurare il troppo frequente decorso dei termini di prescrizione dei reati ipotizzati;

    15) ogni euro speso nella sicurezza dovrebbe essere considerato, anche dal punto di vista di contabilità pubblica, come un investimento per il miglioramento della condizione dei lavoratori e per l'ammodernamento del sistema produttivo italiano,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative volte a favorire il potenziamento degli organici e delle professionalità degli enti preposti ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro;

2) a valutare l'opportunità di adottare iniziative anche di carattere normativo volte a inserire il settore della manutenzione ferroviaria nella categoria dei lavori usuranti di cui al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;

3) ad adottare iniziative di competenza volte a introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e a rafforzare le misure sospensive e sanzionatorie per le imprese che si rendono responsabili di violazioni in tema di sicurezza;

4) ad individuare, per quanto concerne le condizioni di fragilità che aumentano il rischio infortunistico e la morbilità professionale, le best practice in materia di sicurezza del lavoro, con particolare riguardo ai principi di differenziazione e adeguatezza rispetto alla dimensione aziendale e al tipo di attività produttiva;

5) a promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro in riferimento ad ogni livello di istruzione e formazione, adottando iniziative di competenza volte a prevedere altresì il coinvolgimento, con apposite attività formative, delle classi docenti e l'eventuale introduzione di un insegnamento ad hoc, nonché verificando, d'intesa con le regioni, l'efficacia dei sistemi di accreditamento dei soggetti che operano nel campo della formazione sulla sicurezza e sulla prevenzione nei luoghi di lavoro;

6) a favorire, per quanto di competenza, l'approvazione di norme finalizzate all'istituzione della comunicazione annuale alle Camere sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro da predisporre a cura del Ministro del lavoro e delle politiche sociali;

7) a valutare l'opportunità di inserire, nel dibattito sulla revisione del Patto di stabilità e crescita, anche il tema della valutazione degli investimenti in sicurezza sul lavoro alla stregua di quelli ambientali;

8) a prevedere le opportune misure per addivenire alla progressiva estensione della copertura Inail per quelle categorie di lavoratori attualmente esclusi, quali i vigili del fuoco o le forze di polizia;
(1-00180)(Testo modificato nel corso della seduta) «GribaudoScottoFossiLausSarracinoIaconoGhioFerrariCasu».

  La Camera,

   premesso che:

    1) il grave problema delle morti sul lavoro rappresenta da tempo un'emergenza per il nostro Paese. Varie sono le cause che determinano gli infortuni e le morti sul lavoro. Le cause più frequenti negli incidenti mortali si devono, soprattutto, rintracciare nelle violazioni in materia di normativa sulla sicurezza sul lavoro e nella mancanza di una formazione adeguata e costante dei lavoratori, nonché nei controlli ancora insufficienti;

    2) il tema della sicurezza del lavoro è affrontato nella Costituzione della Repubblica che prevede, all'articolo 41, che la libertà di impresa non può svolgersi in contrasto anche con la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. La Costituzione prevede, quindi, che ai diritti dei lavoratori corrispondano precisi obblighi in capo al datore di lavoro che si ricollegano direttamente alla salute, allo sviluppo, alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana;

    3) l'incidente ferroviario di Brandizzo, dove hanno perso la vita cinque operai, costituisce solo un episodio, molto grave, dei numerosi casi che si verificano ogni giorno in Italia;

    4) i dati Inail riferiti all'anno 2021-2022 evidenziano un aumento delle morti sul lavoro anche in fasce d'età giovanili. In particolare, i dati Inail rilevano 559 morti nei primi sette mesi dell'anno con una media di 80 al mese (più o meno tre morti al giorno);

    5) questa crescita delle morti sul lavoro dimostra la necessità di un intervento da parte di tutte le forze politiche al fine di superare un'emergenza che deve essere affrontata da tutti gli attori istituzionali con urgenza e con spirito di collaborazione. Tutti, infatti, hanno un ruolo determinante nell'assumersi la responsabilità per migliorare la sicurezza sul lavoro. Le «morti bianche» costituiscono una grave ingiustizia e il loro contrasto deve essere un obbligo morale che grava sull'intera comunità;

    6) gli incidenti e i decessi sul lavoro non possono essere considerati un dato fisiologico dell'attività produttiva, ma sono, come accennato precedentemente, frutto di disapplicazione di norme o di mancati investimenti o di eccessiva compressione dei tempi o dei costi dell'organizzazione produttiva. Questa tematica dovrebbe essere oggetto di attenta valutazione per quanto riguarda l'affidamento dei lavori in subappalto da parte delle imprese. Infatti, l'esternalizzazione dei lavori per ridurre i costi e velocizzare le procedure dirette all'effettuazione dei medesimi lavori è una pratica che dovrebbe essere rivista con maggiori controlli e con misure adeguate che permettano di ridurre i rischi per i lavoratori. Infatti, risulta evidente che dove è maggiore il controllo minori sono i rischi e i pericoli. Il codice degli appalti recentemente approvato non sembra andare in questa direzione. Pertanto, appare necessaria una sua rivalutazione per permettere di superare proprio le criticità suddette che possono generare morti sul lavoro;

    7) un primo punto da rilevare per superare le gravi problematiche delle morti sul lavoro è quello della mancanza dei controlli. È evidente che il fenomeno dei mancati controlli attiene anche al numero di persone che sono destinate a tale compito. Recentemente sono stati assunti 800 ispettori. La loro presa in servizio ha un'importanza fondamentale. Un numero che comunque dovrà aumentare perché, proprio attraverso la preventiva verifica della messa a norma dei luoghi di lavoro, si possono prevenire incidenti e infortuni mortali;

    8) risulta necessario attivare una strategia che permetta una maggiore formazione dei lavoratori con agevolazioni fiscali per le imprese che investono in maniera rilevante in tale settore per aumentare le conoscenze dei lavoratori che sono impegnati nei processi produttivi, in modo da rendere più sicura la loro opera e in modo da garantire qualità ed efficacia nell'attività di formazione. Gli aggiornamenti per la formazione dei lavoratori devono essere mirati, in particolare sull'uso delle moderne tecnologie che controllano l'intero ciclo produttivo, rispetto al quale la diffusione di una cultura della sicurezza per mitigare e per ridurre gli infortuni e le «morti bianche» che ogni anno riguardano il nostro Paese risulta ancora insufficiente;

    9) è necessario, altresì, agevolare le imprese virtuose rispettose della cultura della prevenzione e della sicurezza con l'istituzione di una patente etica che permetta anche l'accesso a incentivi e ad appalti e commesse pubbliche. Infatti, lo sforzo ad investire in salute e sicurezza deve essere premiato, affinché siano rispettate le corrette dinamiche concorrenziali e l'attività sia svolta nel rispetto del dettato costituzionale, contribuendo alla crescita sociale della nazione;

    10) è poi fondamentale che i processi produttivi siano realizzati con macchinari nuovi, in modo da superare le criticità relative alla sicurezza sul lavoro dovuti ai macchinari troppo obsoleti. Ma risulta necessario anche valutare l'impatto delle nuove tecnologie sull'organizzazione e sulle condizioni di lavoro e di sicurezza, in modo da superare le criticità dovute ad un'organizzazione del lavoro in funzione della massimizzazione dei profitti. L'innovazione è, infatti, considerata uno strumento chiave per lo sviluppo e un obiettivo fondamentale per il nostro Paese. Infatti, innovazione, nuove tecnologie e nuovi processi influenzano il modo in cui si lavora e le condizioni in cui si opera. È importante, pertanto, indagare l'impatto delle nuove tecnologie, in tema di rischi e di opportunità, sull'organizzazione e sulle condizioni di lavoro, con l'obiettivo che la tecnologia sia messa al servizio del miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza. Il Parlamento europeo ha sottolineato come le piattaforme digitali monitorano e valutano le prestazioni dei propri lavoratori e questi ultimi non hanno accesso alle informazioni su come funzionano gli algoritmi, quali dati personali vengono utilizzati e in che modo il loro comportamento influisca sulle decisioni prese dai sistemi automatizzati. Il Parlamento europeo, quindi, dovrà legiferare affinché venga garantita la supervisione umana su tutti gli aspetti delle decisioni algoritmiche, in particolare su quelle decisioni che attengono in modo significativo sulle condizioni di lavoro;

    11) l'insegnamento della tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro dovrebbe costituire oggetto di studio, affinché fin dalla scuola si venga edotti sulle regole introdotte in attuazione dei diritti e dei doveri di tutte le parti coinvolte, con l'obiettivo di fornire ogni elemento utile alla prevenzione e alla gestione integrata dei rischi professionali. Ciò perché è necessario contribuire a formare cittadini coscienti e consapevoli dei diritti, dei doveri e delle tutele del lavoratore, in modo che divengano cittadini responsabili e attivi nel rispetto delle regole;

    12) risulta necessaria anche una valutazione sull'attualità della normativa oggi in vigore in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla presenza di lacune normative in relazione a specifici settori produttivi,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative dirette ad aumentare l'organico di tutti gli enti preposti ai controlli in tema di sicurezza e prevenzione sul lavoro, in modo da rendere più costante e capillare il controllo nei luoghi di lavoro;

2) a valutare l'adozione di ogni iniziativa di competenza volta a definire procedure di qualificazione delle imprese (patente a punti) in ordine al soddisfacimento dei requisiti minimi in materia di rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, tenendo conto della specificità dei singoli settori merceologici;

3) ad assicurare l'innalzamento dei livelli di formazione dei lavoratori da parte delle imprese, anche con la concessione dei benefici alle medesime imprese, con l'attivazione di continui corsi di aggiornamento che permettano una maggiore qualità ed efficienza della formazione;

4) a introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurano ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;

5) ad adottare iniziative dirette nelle scuole per assicurare l'insegnamento della tutela e della sicurezza nei luoghi di lavoro affinché anche i più giovani siano edotti sulla materia di prevenzione della sicurezza nei luoghi di lavoro, con l'obiettivo di contribuire a formare cittadini coscienti e consapevoli dei loro diritti e doveri;

6) a favorire l'avvio di un'attività conoscitiva e di monitoraggio sui dati di rilievo in materia di salute sul lavoro; a favorire l'avvio di un'attività conoscitiva che permetta un'attenta analisi della normativa vigente in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro, anche in ragione della diffusione delle nuove tecnologie;

7) a valutare l'opportunità di favorire l'interoperabilità e la piena cooperazione, tra l'ispettorato nazionale del lavoro e l'INAIL, delle banche dati rilevanti ai fini dell'attività di controllo, nel rispetto della disciplina relativa alla protezione dei dati personali.
(1-00181)(Testo modificato nel corso della seduta) «SoumahoroSchullian».

 La Camera,

   premesso che:

    1) l'incidente occorso alle ore 23 del giorno 30 agosto 2023 presso la stazione ferroviaria di Brandizzo (Torino) e la conseguente, tragica, morte di cinque lavoratori impiegati da un'impresa appaltatrice per la manutenzione del tratto ferroviario Milano-Torino costituisce solo un episodio, pur particolarmente grave, di una serie sanguinosa di decessi e infortuni che si verificano con cadenza giornaliera in danno dei lavoratori sul territorio nazionale, e a cui sono seguiti infatti altri tragici incidenti nelle ultime due settimane, tra i quali l'esplosione in una fabbrica in Abruzzo in cui hanno perso la vita tre operai, quelli che hanno causato la morte di numerosi lavoratori operanti di diversi settori e in diverse zone d'Italia (in provincia di Catanzaro, nel messinese, in provincia di Torino, a Bologna, a Napoli, a Salerno);

    2) al riguardo, i dati 2021-2022 sugli infortuni pubblicati dall'INAIL ed elaborati dall'Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente evidenziano che, da gennaio a luglio 2023, il bilancio delle morti sul lavoro ammonta a 559 vittime di cui 430 in occasione di lavoro e 129 in itinere, con una media di 80 decessi al mese;

    3) considerato il dato, ricavabile dai rilievi INAIL, del sensibile aumento degli infortuni mortali fra i lavoratori più giovani, che ammontano a 196 sinistri con esito fatale tra i 25 e i 39 anni e 22 tra i minori di vent'anni;

    4) gli infortuni e i decessi sul luogo di lavoro o nel percorso per giungervi o allontanarsene riguardano la quasi totalità dei settori produttivi, ciascun tassello delle singole filiere volte alla commercializzazione e produzione di beni e servizi, e coinvolgono prestatori d'opera impiegati a vario titolo presso piccole e medie imprese, imprese familiari, cooperative, ma anche grandi sedi di distribuzione e produzione multinazionale;

    5) è prioritario l'obiettivo dell'azzeramento del numero degli infortuni, in particolar modo di quelli mortali, nonché delle malattie professionali, da conseguire attraverso attività sinergiche e virtuose che attivino tutti gli strumenti disponibili (prevenzione, vigilanza, assistenza, repressione, incentivazione delle stesse buone pratiche preventive) fino all'emarginazione delle aziende che reiteratamente violino le norme di tutela della salute e sicurezza e, al contrario, alla valorizzazione delle imprese che assicurino una tutela rafforzata della sicurezza sul lavoro;

    6) in base ai dati disponibili dell'anno 2022, circa il 38 per cento degli ispettori dell'Ispettorato nazionale del lavoro (INL) è destinato allo svolgimento di attività diverse da quella di vigilanza a causa della carenza di personale amministrativo;

    7) è necessario individuare un nuovo approccio strategico alla prevenzione degli infortuni sul lavoro che si traduca in azioni sul piano normativo, organizzativo, disciplinare e culturale e che tenga conto, tra l'altro, da un lato, del principio di differenziazione delle attività economiche, e, dall'altro, dell'evoluzione del mondo del lavoro;

    8) è necessario che in sede parlamentare sia svolta una valutazione analitica sull'organicità, esaustività e attualità della normativa di cui al testo unico in materia da salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla presenza di eventuali lacune normative da colmare in relazione a specifici settori produttivi;

    9) il Parlamento può trarre soluzioni normative e prospettive di indirizzo politico ed amministrativo, fondate sulla valorizzazione delle acquisizioni, anche provvisorie, a cui perverranno le Commissioni parlamentari di inchiesta istituite presso entrambe le Camere in materia di condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro,

impegna il Governo:

1) a favorire il potenziamento degli organici e delle professionalità nonché una migliore organizzazione;

2) a favorire il coordinamento delle attività ispettive tecniche in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro tra il personale delle ASL e quello delle INL;

3) a valutare l'opportunità di adottare iniziative anche di carattere normativo volte a inserire il settore della manutenzione ferroviaria nella categoria dei lavori usuranti di cui al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;

4) ad adottare iniziative volte ad introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e a rafforzare le misure sanzionatorie per le imprese che si rendono responsabili di violazioni in tema di sicurezza;

5) ad adottare iniziative di competenza volte a procedere alla celere implementazione del fascicolo elettronico di ogni singolo lavoratore per la sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché a prevedere percorsi formativi premiali in punto di sicurezza del lavoro, tarati sulle caratteristiche peculiari del singoli lavoratori;

6) ad individuare, per quanto concerne le condizioni di fragilità che aumentano il rischio infortunistico e la morbilità professionale, le best practice in materia di sicurezza del lavoro, con particolare riguardo ai principi di differenziazione ed adeguatezza rispetto alla dimensione aziendale e al tipo di attività produttiva;

7) a favorire l'avvio di un'attività conoscitiva sulla transizione digitale e sulle nuove tecnologie e il loro potenziale utilizzo ai fini di prevenzione generale e speciale degli infortuni sul lavoro;

8) ad individuare nuove tecniche di monitoraggio e aggiornamento, in sinergia con l'Inail, sui dati di rilievo per gli infortuni sui luoghi di lavoro, con l'obiettivo di raggiungere un rafforzamento delle tecniche e degli istituti di prevenzione e migliorare l'adeguatezza degli interventi correttivi rispetto alla tipologia di infortunio;

9) a valutare l'opportunità favorire l'interoperabilità e la piena condivisione, tra l'Ispettorato nazionale del lavoro e l'Inail, delle banche dati rilevanti ai fini delle attività di controllo, nel rispetto della disciplina relativa alla protezione dei dati personali;

10) ad effettuare una valutazione analitica della possibile relazione causale tra gli istituti del decentramento produttivo, tra cui la subfornitura, il subappalto, e il distacco, da una parte, e l'eventuale abbassamento della soglia delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, dall'altra;

11) a promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro in riferimento ad ogni livello di istruzione e formazione, adottando iniziative di competenza volte a prevedere altresì il coinvolgimento, con apposite attività formative, delle classi docenti e l'eventuale l'introduzione di un insegnamento ad hoc.
(1-00182)(Testo modificato nel corso della seduta) «D'AlessioRichettiDel BarbaEnrico CostaGaddaGrippoMarattinSottanelliGruppioni». {/user_Group}



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