Trovato l’accordo sulla manovra tra Governo e Bruxelles

Dopo la lunga trattativa con l'Europa sulla manovra economica, il traguardo è stato raggiunto. Il Governo e la Commissione Europea hanno siglato l’accordo per la revisione della manovra e quindi per evitare l’avviato della procedura d’infrazione per debito eccessivo. La retromarcia compiuta dal Governo, che ha ridotto il deficit/pil nominale dal 2,4% al 2,04%, non sembrava sufficiente a soddisfare le richieste europee. Bruxelles ha sempre insistito su una riduzione del disavanzo strutturale e per giorni la trattativa è andata avanti, passando dal livello tecnico al livello politico. Alla fine, l’accordo è stato trovato e il Governo ha presentato al Senato gli emendamenti di correzione della manovra. Nelle prossime ore, Palazzo Madama approverà in seconda lettura la legge di bilancio. Un’approvazione che avverrà fra polemiche delle opposizioni che denunciano come il Parlamento non abbia potuto esaminare la manovra. In Commissione Bilancio del Senato, complice la trattativa con Bruxelles, non è stato votato nemmeno un emendamento. Una volta approvata dal Senato, la manovra passerà alla Camera per l’approvazione definitiva. Una volta approvato, il premier Conte potrà tenere la consueta conferenza stampa di fine anno.

Di Maio-Salvini blindano le misure simbolo in vista delle Europee

Blindare il reddito di cittadinanza, rilanciare i temi securitari come la legittima difesa o cari all'elettorato del Nord come l’autonomia. Sulla legge di bilancio, i punti di accordo tra M5S e Lega non sono ancora tutti messi nero su bianco: il lavoro sul maxiemendamento procede a singhiozzo e il ritardo, rispetto al calendario, è evidente. Ma su una cosa, tuttavia, i due vicepremier sembrano in sintonia: difendere la manovra e respingere al mittente qualsiasi accusa di essersi genuflessi a Bruxelles. Luigi Di Maio afferma con nettezza di non rinnegare la festa M5S sul balcone di Palazzo Chigi e, poco dopo, arriva a elencare, con tanto di carta e penna, tutte le cose promesse e fatte in manovra: dal reddito di cittadinanza al taglio alle pensioni d'oro, dallo stop all'aumento dell'Iva all'ecobonus. “È solo l'inizio, il 2019 sarà l'anno del cambiamento”.

Di Battista e l'azienda di famiglia: non paga debiti e lavoratori

Dopo le vicende dei papà di Boschi, Renzi e Di Maio, ora arriva la storia dell'azienda Di.BTecsrl, società della famiglia Di Battista. L'azienda sarebbe fortemente indebitata verso le banche (150mila euro), verso i fornitori (135mila euro) ma anche verso i propri dipendenti. Durissima la replica di Alessandro Di Battista via Facebook: “Grazie. Pensate di indebolirmi ma ottenete il contrario. Oggi, grazie a voi, ogni piccolo imprenditore italiano sa che un ex parlamentare, quando era in Parlamento, non si è occupato dell'azienda di famiglia”.

Il PD fra l’opposizione al Governo giallo verde e il congresso

Per qualche giorno, il Congresso non è il tema principale nel PD. Prima c'è da fare opposizione al governo Lega-M5S. Le grandi manovre però non sono del tutto ferme perché ognuno dei candidati alla segreteria continua a muoversi, chi per recuperare terreno, come Maurizio Martina (che in settimana ha ottenuto l’appoggio dei rezinani), Francesco Boccia e Roberto Giachetti, chi invece per allungare in maniera definitiva la volata verso la segreteria nazionale, cioè Nicola Zingaretti. Chi invece continua a tacere è Matteo Renzi, ormai totalmente dedito alla battaglia politica con Luigi Di Maio e Matteo Salvini anche se Carlo Calenda ha provato ancora a tirarlo nel dibattito interno anche per evitare una sua possibile fuoriuscita dal partito.

Tav: costi-benefici negativa, ma Toninelli smentisce

La Torino-Lionenon s'ha da fare”. Secondo l'agenzia Bloomberg, che cita fonti vicine alla Commissione voluta da Tonineli, a stabilire che la discussa opera non è economicamente sostenibile sarebbe l'analisi costi-benefici. Una grossa vittoria per il M5S da sempre contraria alla linea ferroviaria, ricorda l'agenzia, precisando però che la decisione definitiva è attesa più avanti, dopo la valutazione dei costi amministrativi dello stop. Immediata la smentita del ministro dei trasporti Toninelli che ha invitato alla prudenza; ma ciò nonostante le polemiche non si placano.

I Sondaggi della Settimana 15 - 21 dicembre 2018

Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto SWG, vola la Lega di Matteo Salvini che raggiunge il suo massimo storico arrivando, grazie ad un salto dell’1%, al 33% dei consensi. Insegue ancora il Movimento 5 Stelle che con il +0,3% torna a guadagnare consenso dopo alcune settimane di difficoltà. Il partito guidato da Luigi Di Maio si attesta al 26,5%. I pentastellati non riescono comunque a recupere lo svantaggio accumulato rispetto all’alleato leghista. Il partito guidato da Matteo Salvini è stabilmente il primo partito del Paese e la distanza dal M5S è di 6,5 punti percentuali.

Nell’area delle sinistre, Liberi e Uguali, segnata dal durissimo dibattito interno, raggiunge il 2,3%, mentre in quella di centro, il partito della Bonino, Più Europa, è dato al 2,8%. Torna a calare il Partito Democratico. I dem, che sono alle prese con il congresso per il nuovo segretario, perdono lo 0,7% e si attestano al 16,8% delle intenzioni di voto.

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Nel centro destra, cresce Fratelli d’Italia che si attesta al 4%, mentre torna a cara, dopo diverse settimane di crescita, Forza Italia. Il partito di Berlusconi oggi è dato all’8%.

Ad oggi, l’area di Governo Raccoglie il 59,5% delle preferenze di voto. Quella di centro destra il 45%, quella di centro sinistra il 21,9%. Il Movimento 5 Stelle è dato al 26,5%.

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Scarica la settimana politica

Settimana Politica 15- 21 dicembre 2018



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