Giorgetti accusa Conte di non essere imparziale

Non è la prima volta che dalla Lega si leva un certo malumore nei confronti di Giuseppe Conte. A dare il via alla querelle è un'intervista del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti a La Stampa in cui accusa il premier di non essere una persona imparziale, ma “espressione dei Cinque Stelle” per cui “è chiamato alla coerenza di appartenenza”. Giuseppe Conte va su tutte le furie: in undici mesi e mezzo di Governo, dice ai suoi, ha sempre cercato di mantenere l'equilibrio tra Lega e M5S, avocando a sé i dossier più delicati per evitare che divampassero gli scontri. E sin da quando è iniziata la competizione elettorale non si è mai lasciato coinvolgere.  

Scontro Conte-Salvini. Rinviato il decreto sicurezza bis

Tutto rinviato a dopo le europee: Giuseppe Conte, forte di un lungo colloquio con il Presidente della Repubblica, prova a sminare il terreno di scontro tra Lega e M5S e posticipa a dopo il voto la convocazione del Consiglio dei ministri che dovrà vagliare il decreto sicurezza bis e quello sulla famiglia. Dopo il faccia a faccia tra Mattarella e il premier, a sorpresa è salito al Colle anche il vicepremier Matteo Salvini ed è probabile che nel corso del colloquio con il Capo dello Stato sia stato affrontato il tema del decreto sicurezza e delle criticità rilevate dal Quirinale

Se la Lega stravince Salvini punterà a diventare Premier

Conteranno le percentuali ma conterà di più il distacco tra M5S e Lega nella partita interna al governo che si aprirà dopo le europee. Se Matteo Salvini riuscirà a mettere un ampio margine, di sette-otto punti, tra sé e Luigi Di Maio, andrà all'incasso; anche se va ripetendo che non chiederà rimpasti e non aprirà la crisi, il M5S si prepara a ogni scenario: il bersaglio dei leghisti sarebbe il premier Giuseppe Conte. Nella Lega serpeggerebbe un atteggiamento molto critico nei confronti del premier e starebbe crescendo l'idea che debba essere Matteo Salvini a prendere le redini del governo. Ma, al netto della volontà del leader di arrivare a Palazzo Chigi senza passare dalle elezioni, di sicuro Sergio Mattarella non potrebbe avallare un'operazione prescindendo da un passaggio parlamentare

Meloni e Toti insieme per un nuovo soggetto politico

Da una parte il braccio di ferro tra M5S e Lega, dall'altra lo scontro tra FdI e FI. Giorgia Meloni ha rilanciato la necessità di voltare pagina, senza perà escludere FI, sottolineando però che il partito di Berlusconi è basato su uno schema vecchio, punta sul PPE e soprattutto ad una prospettiva che vedrebbe bene un governo guidato da Mario Draghi. “Noi siamo per il no ad un nuovo governo delle banche”. Fratelli d'Italia sembra puntare a lanciare dopo le Europee un'Opa su FI. Il piano è pronto da tempo: Meloni, insieme al governatore della Liguria Giovanni Toti, punta ad un nuovo contenitore, una sorta di nuovo Pdl, che da una posizione di maggiore forza dialoghi con Matteo Salvini per sostituirsi al Movimento 5 stelle. Un progetto che passa attraverso le elezioni però. 

Segnali di intesa per un nuovo centro sinistra tra Renzi e Zingaretti

Nicola Zingaretti e Matteo Renzi si scambiano segnali di intesa sul futuro del Pd. Da una parte l'ex segretario ha ribadito la propria lealtà, dall'altra ha detto che a suo giudizio il centrosinistra può vincere se guarda al centro e non a sinistra. In risposta Zingaretti ha rassicurato Renzi di star lavorando a una coalizione che parli anche ai moderati e che dialoghi con movimenti che dal basso stanno sorgendo contro il governo giallo-verde. 

Berlusconi rilancia il centrodestra. Per l’antimafia rimane un impresentabile

Un governo del centrodestra, in Italia e in Piemonte: è l'obiettivo cui guarda Silvio Berlusconi in una giornata di campagna elettorale che si chiude con una doccia fredda, c'è anche lui tra i 5 candidati alle europee risultati non conformi al Codice di autoregolamentazione della Commissione Antimafia perché rinviati a giudizio o con dibattimento in corso. Gli altri quattro sono esponenti di Forza Italia e uno di CasaPound. “Io impresentabile? Ho avuto più di 200 milioni di voti da quando sono in politica e altrettanti ne avrò domenica”, ha commentato Berlusconi. 

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Settimana Politica 18 - 24 maggio 2019



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