L'Europa riconosce Guaidò, Mattarella richiama l'Italia

Scaduto l'ultimatum a Nicolas Maduro, gran parte dell'Europa ha riconosciuto Juan Guaidò Presidente ad interim del Venezuela, incaricato di indire nuove elezioni, libere e democratiche, nel Paese. Sono finora 19 i Paesi europei che hanno legittimato le rivendicazioni del Presidente dell'Assemblea nazionale venezuelana. L'Italia non c’è: anzi, il Governo italiano ha bloccato nuovamente il tentativo europeo di arrivare a una dichiarazione comune dei 28. Sulla vicenda è intervenuto Sergio Mattarella chiedendo che l'Italia non abbia nessuna “incertezza né esitazione nella scelta tra la volontà popolare e la richiesta di autentica democrazia da un lato, e dall'altro la violenza della forza”, Il Governo però resta ancora diviso con la Lega che ha già condannato Maduro e i Cinquestelle che insistono sul “coraggio di restare neutrali”.

Reddito di cittadinanza, on line il sito internet

Dopo settimane di annunci è stato dato il via al reddito di cittadinanza. Nell’auditorium Enel a Roma sono stati presentati il sito e la prima di tre milioni di card. “Una rivoluzione per il mondo del lavoro” è il sottotitolo del sito che però, almeno per il momento, sarà puramente informativo. In sostanza per fare domanda bisognerà aspettare il 6 marzo. Nel frattempo chi spera di ottenere il reddito di cittadinanza potrà leggere quali sono requisiti da rispettare. Grande soddisfazione è stata espressa dal premier Giuseppe Conte e dal vicepremier Luigi Di Maio nell'esibire la misura bandiera del M5S che trova finalmente attuazione, anche se deve essere ratificata dal Parlamento che ancora non ha dato il via libero definitivo al decreto approvato qualche settimana fa dal Governo.

Scontro Francia-Italia: Parigi richiama ambasciatore dopo le provocazioni del M5S

Emmanuel Macron ha giudicato inaccettabile l’incontro tra Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista con i rappresentanti dei Gilet gialli e del partito di opposizione Ric, tanto da richiamare l'ambasciatore in Italia. Dall’Eliseo fanno sapere: “Le ultime ingerenze costituiscono una provocazione inaccettabile. Da vari mesi siamo oggetto di accuse ripetute, attacchi senza fondamento, dichiarazioni oltraggiose e questo non ha precedenti dalla fine della guerra”. Il Governo colto di sorpresa sta cercando di correre ai ripari: Matteo Salvini si è detto disponibile a incontrare Macron e anche il Premier Conte ha fatto numerose dichiarazioni distensive. Rimane sulle barricate Luigi Di Maio che ha rivendicato la necessità di dialogare con altre forze politiche.

Ultimatum Ue sulla Tav. Tensione tra Lega e M5S

L'Unione Europea non sembra intenzionata ad attendere ancora a lungo le decisioni dell'Italia sulla Tav. Le risorse “verranno immediatamente ridistribuite” è l'ultimatum della commissaria Ue ai Trasporti Violeta Bulc di fronte allo stallo nel Governo italiano, diviso tra l'intenzione di andare avanti della Lega e lo stop convinto del Movimento 5 Stelle. “Decideremo collegialmente, in modo trasparente e nell'interesse collettivo”, ha assicurato il premier Giuseppe Conte. Fatto sta che la tensione nel Governo è altissima. Nei giorni scorsi l’analisi costi e benefici, senza che ne venisse informato Matteo Salvini, è stata consegnata a Francia e Unione Europea. Il testo però rimane ancora top secret, forse in attesa del voto per elezioni regionali in Abruzzo o forse per cercare di prendere tempo.

La Commissione conferma: Italia fanalino di coda europeo. Crescita allo 0.2%

Era dal 2012 che la Commissione dell’Unione Europea non rivedeva le stime di crescita in maniera così drastica: 0,2% per il 2019, un taglio netto dell'1% rispetto all'autunno scorso e molto lontano dall'1% previsto dal Governo. Lo stop italiano lascia il Paese ultimo in classifica e unico con un Pil sotto il punto percentuale. Bruxelles spiega che la revisione è dovuta a “un rallentamento peggiore del previsto nel 2018, incertezza di policy globale e domestica e a una prospettiva degli investimenti molto meno favorevole”. Il commissario agli affari economici Pierre Moscovici non usa molte parole: “I fatti parlano. Non sembra che l'espansione keynesiana prevista si stia materializzando in modo forte, malgrado un miglioramento della situazione finanziaria e dello spread. E credo che su questo si dovrebbe riflettere”.

I Sondaggi della Settimana 2-9 febbraio 2019

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Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto SWG, dopo diverse settimane di calo, la Lega di Matteo Salvini torna a crescere a gran ritmo. Guadagna lo 2,3% e si porta al 33,8% dei consensi. Insegue ancora il Movimento 5 Stelle che perde lo 0,9% dimostrando di non riuscire ad arrestare il calo degli ultimi mesi. Il partito guidato da Luigi Di Maio si attesta al 24%. Nonostante il lancio del reddito di cittadinanza e la linea dura sulla Tav, i pentastellati, rimangono in difficoltà e non riescono a recupere lo svantaggio accumulato rispetto all’alleato leghista. Il partito guidato da Matteo Salvini è stabilmente il primo partito del Paese e la distanza dal M5S è di 9,8 punti percentuali.

Nell’area delle sinistre, gli ex di Liberi e Uguali, formati da Mdp e Sinistra Italiana, raggiungono il 2,9%, mentre in quella di centro, il partito di Più Europa, fresco di congresso, è dato al 3,1%. Torna a calare il Partito Democratico. I dem, fortemente provati dalle polemiche interne sul congresso per l’elezione del nuovo segretario e dalla mancanza di una linea comune, si attestano al 16,9% nelle intenzioni di voto perdendo lo 0,4% rispetto alla settimana scorsa.

Nel centro destra, cresce di poco Fratelli d’Italia che si attesta al 4,3% mentre consolida la sua posizione Forza Italia. Il partito di Berlusconi oggi è dato all’8,3%.

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Ad oggi, l’area di Governo raccoglie il 57,8% delle preferenze di voto. Quella di centro destra il 46,4%, quella di centro sinistra il 22,8%. Il Movimento 5 Stelle è dato al 24%.

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Settimana Politica 2-9 febbraio 2019



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