Alle amministrative siciliane crolla il M5S e la Lega non sfonda

Nel fine settimana si sono svolte le elezioni amministrative in Sicilia: alle urne complessivamente 34 Comuni, l'affluenza si è attestata al 58,42%. La Lega è cresciuta in Sicilia, ma non come ci si aspettava dopo le piazze piene di Matteo Salvini; resta il fatto che il Carroccio andrà al ballottaggio a Gela e Mazara del Vallo ed elegge un sindaco nel Catanese, a Motta Sant'Anastasia. Giù il M5S che perde i sindaci a Gela e Bagheria, andando comunque al ballottaggio a Caltanissetta e Castelvetrano. Matteo Salvini guarda al risultato della Lega alle amministrative in Sicilia dicendo che “solo parlare di una scelta del genere, qualche anno fa sarebbe stato fantascienza”.

Il Governo mette da parte le tensioni per il 1° maggio

Il governo giallo-verde celebra la sua prima festa dei lavoratori sull'onda dei numeri positivi diffusi dall'Istat dopo due trimestri con il segno meno. Il premier Giuseppe Conte su Twitter sottolinea che “il lavoro degli italiani è in cima ai nostri pensieri”, rilanciando anche lui le cifre dell'Istat. A marzo 2019 ci sono stati 114mila occupati in più rispetto al 2018, la disoccupazione si è abbassata al 10,2% e quella giovanile è scesa ai minimi rispetto al 2011, attestandosi al 30,2%. Questi numeri vengono salutati anche dal capo dello Stato Sergio Mattarella durante la cerimonia al Quirinale con i nuovi Maestri del Lavoro del Lazio: il presidente della Repubblica, comunque, sottolinea che il tasso di occupazione, pur se in ascesa, rimane a un livello non soddisfacente.

Conte porterà il caso Siri alla prossima riunione del Cdm

È guerra totale tra M5S e Lega sul caso Armando Siri. Le nuove tensioni sulla sorte del sottosegretario leghista, indagato per corruzione, esplode mentre Matteo Salvini è a Budapest in visita a Viktor Orban. Giuseppe Conte decide di convocare una conferenza stampa per annunciare la decisione che ha maturato: è per le dimissioni di Siri. Ne informa in mattinata il diretto interessato e anche il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti. Ancora non è chiaro come reagiranno i leghisti anche se Salvini ha messo in chiaro che la vicenda non fermerà il Governo. C’è chi parla di una diserzione collettiva e simbolica dei Ministri del Carroccio dalla riunione del Cdm ma nessuno avrebbe intenzione di far cadere il Governo. Alla fine comunque il premier Conte ha annunciato che porterà la revoca dell'incarico a Siri nella prossima riunione del Consiglio dei ministri.

Alta tensione sulle Province, Di Maio sfida la Lega

Tra Lega e M5S resta alta la tensione anche sul tema delle Province. È stato Luigi Di Maio a ribadire la linea di netta contrarietà del Movimento: “Sono uno spreco, ed è inutile ammalarsi di amarcord pensando di farle tornare”, ha affermato il vice premier che ha poi lanciato un avviso alla Lega: “Chi vuole ricostituirle, si può trovare un altro alleato di governo. Per M5S le Province si aboliscono, non si ripristinano”. Il leader della Lega ha lasciato cadere queste parole. “Non ho tempo da perdere in polemiche. Mi occupo di sicurezza ed Europa. Io lavoro”, ha risposto Matteo Salvini da Budapest, dove ha incontrato il primo ministro ungherese Viktor Orban.

FI rilancia l’alleanza con la Lega. Ma alle europee sarà battaglia

FI continua a lanciare appelli alla Lega affinché torni a far parte, come suggerisce Antonio Tajani, di un “governo di centrodestra omogeneo che deve avere tra i primi obiettivi economici la riduzione delle tasse per favorire la crescita”. La prospettiva di un ritorno alla vecchia alleanza potrebbe affacciarsi dopo le Europee, quando gli equilibri fra i partiti saranno aggiornati e si capirà se all’interno di FI prevarranno le spinte moderate o quelle sovraniste. Intanto i gruppi parlamentari di FI hanno incontrato le associazioni di categoria, con il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Per Tajani “Senza mercati e senza impresa non si può creare benessere per i cittadini, per questo siamo dalla parte degli imprenditori”. Poi le accuse al governo giallo-verde: “Una crescita dello 0,2 per cento del pil è nulla. Di fatto l'Italia è ferma”. Insomma, malgrado gli inviti a nozze alla Lega, in campagna elettorale per le Europee gli azzurri useranno i punti deboli del Governo per cercare di mettere il partito di Matteo Salvini in difficoltà.

 I Sondaggi della Settimana 27 aprile - 3 maggio 2019

Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto SWG, la Lega di Matteo Salvini frena la sua corsa e perde terreno attestandosi al 32,3% delle intenzioni di voto degli italiani. Stessa sorte per il Movimento 5 Stelle che rallenta vistosamente e torna sotto il Partito democratico. Il partito guidato da Luigi Di Maio si attesta al 21,8% nelle intenzioni di voto degli italiani. La Lega di Matteo Salvini si conferma stabilmente il primo partito del Paese e la distanza dal secondo partito si attesta a 9,1 punti percentuali.

Nell’area delle sinistre, Sinistra Italiana e Rifondazione comunista rimangono stabili rispetto alla settimana scorsa al 3,1%, mentre Europa verde, alleanza elettorale tra i Verdi e Possibile, viene stimata all’1,5%. Nell’area centrista, +Europa, alleata con Italia in Comune, il movimento civico del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, rallenta e scende sotto il 3%. In decisa risalita il Partito Democratico. I dem questa settimana vincono la corsa per il secondo posto con il Movimento 5 Stelle, raggiungendo il 22,5%. Nel centrodestra, Fratelli d’Italia sale fino al 5%, mentre Forza Italia rimane stabile all’8,8% nelle intenzioni di voto.

Ad oggi, l’area di Governo raccoglie il 53,4% delle preferenze di voto. Quella di centro destra il 45,4%, quella di centro sinistra il 25,4%. Il Movimento 5 Stelle è dato al 21,8%.

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Settimana Politica 27 aprile - 3 maggio 2019



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