Domenica 5 novembre in Sicilia si sono tenute le elezioni per il rinnovo del Presidente della Regione e dei 70 deputati all'Assemblea regionale. Nonostante gli exit poll indicassero un testa a testa tra Centro Destra e Movimento 5 Stelle, la vittoria di Nello Musumeci, appoggiato da FILega, Udc e Fratelli d’Italia, è arrivata con il 39,8% dei voti. Distaccato di oltre 5 punti, il candidato grillino Giancarlo Cancelleri che si è fermato al 34,7%. Molto indietro il candidato del Centro Sinistra Fabrizio Micari che è riuscito a strappare il 18,7% dei consensi; Claudio Fava della Sinistra ha ottenuto il 6,1% de voti, mentre l'indipendentista Roberto La Rosa lo 0,7%.

Dalle elezioni siciliane arrivano almeno tre messaggi in vista delle prossime elezioni politiche: il primo è che il Centro Destra unito è ancora attrattivo ed è capace di raccogliere un grande consenso, un fatto importante che avrà l’effetto di incentivare BerlusconiSalvini Meloni a trovare un accordo sulla leadership.

Il secondo è la crescita del Movimento 5 Stelle: il partito di Grillo è il primo della Sicilia, un fatto nuovo soprattutto per le dimensioni del risultato. Risultato che rafforza il ruolo di candidato premier di Luigi Di Maio ma che mette anche in risalto l’incapacità del movimento di rimobilitare i moltissimi astenuti.

La terza è il fallimento delle sinistre: la scelta di presentarsi divisi e con due candidati, Micari Fava, ha di fatto condannato tutta l’area a una sonora sconfitta. Ora gli occhi sono puntati sul Pd e sulla direzione nazionale di lunedì prossimo. Un appuntamento importante che potrebbe segnare un cambio di rotta del partito e magari, come richiesto delle correnti, una virata verso gli altri partiti della sinistra.

L'epilogo delle regionali siciliane per il Movimento 5 Stelle segna l'inizio della campagna elettorale. A evidenziare il passaggio è stato Luigi Di Maio che ha parlato di un onda che porterà il movimento al 40%. L'avversario da battere per il M5S ora non è più il Pd ma l'astensionismo. Un cambio di registro che spiega la scelta di disertare il confronto televisivo con Renzi su La7.

Dopo la vittoria, il Centro Destra inizia fare i primi passi. Stop alle polemiche sulla leadership. Berlusconi e Salvini per la prima volta sono d'accordo su una cosa: il candidato premier si deciderà la sera delle elezioni, a scrutinio chiuso, e sarà una battaglia fino all'ultimo voto. Per Lega Nord, FI e Fratelli d’Italia, l'obiettivo deve essere quello di mettere nero su bianco i punti in comune e raccogliere più consensi possibili soprattutto tra gli indecisi o scontenti che disertano le urne da anni.

Nonostante siano al lavoro sherpa eccellenti, come Veltroni, Franceschini e Orlando, il Partito Democratico e Mdp rimangono ancora profondamente distanti. Il nodo sembra uno e uno soltanto: la guida di Matteo Renzi. Intanto a sinistra del PD continuano le manovre per dare vita al nuovo soggetto comune. Nel centenario della Rivoluzione d’ottobre, Mdp scioglie le riserve e si dice pronto alla creazione di una lista unitaria di sinistra. L’ufficialità arriva dalla Direzione nazionale che martedì ha adottato all’unanimità il documento in cui si fissa l’obiettivo di un’alleanza civica e di sinistra con Possibile e Sinistra italiana. A guidare il partito potrebbe essere l’attuale Presidente del Senato Piero Grasso.

I Sondaggi della Settimana 4-10 novembre 2017

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Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto EMG, il Pd arresta la sua caduta. Rispetto alla settimana scorsa è aumentato dello 0,1%, attestandosi al 26,5%. Al contrario il Movimento 5 Stelle arresta la sua crescita. Cala dello 0,2% e nelle intenzioni di voto raggiunge il 28,6%. Il partito di Grillo e Di Maio è stabilmente il primo partito del Paese e la distanza dal Partito Democratico è del 2,1%.

Cala il partito di Alfano, Alternativa Popolare, che è dato al 1.8%. Nell’area delle sinistre, guadagna un leggerissimo consenso il Movimento Democratici Progressisti, dato al 3,1%, mentre è stabile Sinistra Italiana che raccoglie il 2% delle intenzioni di voto. Cresce, forse per l’effetto della discesa in campo di Laura Boldrini, il movimento guidato da Pisapia, Campo Progressista, che è stimato allo 1%.

Nel Centro Destra, Fratelli d’Italia è al 5%, mentre cresce dello 0,1% Forza Italia. Il partito di Berlusconi oggi è dato al 13,3%. Dopo settimane di calo torna crescere, sebbene solo dello 0,1%, la Lega Nord di Matteo Salvini. Ad oggi il Carroccio si attesta al 13,7%, solamente 0.4 punti percentuali sopra al partito del Cavaliere.

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Nel complesso, l’area di Governo raccoglie il 28,6% delle preferenze. Ad oggi se l’area di Centro Destra si presentasse unita potrebbe raccoglie il 33,5%, mentre il Centro Sinistra il 34,5%. Distaccato di diversi punti, il Movimento 5 Stelle è dato al 28,6%.

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Settimana Politica 4 - 10 novembre 2017



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