Al termine di un estenuante tour de force durato tre giorni, con 375 voti favorevoli e 215 contrari, il Rosatellum 2.0 è stato approvato in prima lettura della Camera. La battaglia si è svolta in contemporanea su più terreni: in Aula, con tre fiducie e un voto segreto finale, e in piazza, dove il Movimento 5 Stelle ha organizzato una tre-giorni parallela di protesta ma dove si sono anche fatte sentire le sinistre, da Mdp a Campo Progressista.

Il Rosatellum è praticamente un Mattarellum rivisto e corretto; per sommi capi, il nuovo sistema prevede che il 36% dei parlamentari sia eletto in collegi uninominali e il restante 64% sia eletto con un sistema proporzionale costituito da liste bloccate di massimo 8 candidati. La soglia di sbarramento per tutti i partiti è al 3%, mentre per quelli coalizzati è al 10%. Contrariamente ai precedenti sistemi non sono state previste le preferenze.

Per non correre rischi la maggioranza e il Governo prevedono di ricorre alla fiducia anche in Senato. Anche a palazzo Madama, infatti, esiste la possibilità di dover votare alcuni emendamenti a scrutinio segreto e l'idea della fiducia permetterebbe di fare in fretta e inciampare in incidenti di percorso. Il Rosatellum 2.0 dovrebbe arrivare in Aula già a partire dal prossimo 24 ottobre.

In casa del Centro Destra c’è grandissima tensione. Giorgia Meloni è tornata ad attaccare gli alleati, chiedendo di spiegare il sì di Forza Italia e Lega al Rosatellum 2.0. La leader di Fratelli d’Italia è tornata a invocare la necessità di un incontro con Berlusconi e Salvini per chiarire “il senso del loro sostegno a una legge elettorale che, matematicamente, non consentirà di formare una maggioranza certa e un Governo che difenda gli interessi degli italiani”.

Al momento l’ipotesi di un vertice a tre, fortemente atteso da settembre, non sembra ipotizzabile. Gli impegni del Cavaliere e del leader del Carroccio sono troppi. Ma agenda a parte, il Centro Destra vive una spaccatura pesante e su più fronti: oltre alla legge elettorale, i tre attori non sono sulla stessa lunghezza d'onda anche su altri temi, come Europa e migranti, oltre al Referendum in Lombardia e Veneto, sulle autonomie del 22 ottobre.

A sinistra del Pd è ormai certo che il matrimonio tra Campo Progressista e Mdp non si farà. Dopo le fortissime tensioni della scorsa settimana la rottura tra Pisapia e gli ex Pd guidati da D’Alema e Bersani è arrivata. Alle affermazioni di Speranza, che ha sancito il divorzio con un’intervista al Corriere della Sera, Pisapia ha risposto immediatamente “Non c’è problema. Buon viaggio a Speranza. Io continuo in quello che ho sempre detto. Non credo nella necessità di un partitino del 3%, credo in un movimento molto più ampio e soprattutto capace di unire, non di dividere”.

I Sondaggi della Settimana 7-13 ottobre 2017

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Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto EMG, il Partito Democratico anche questa settimana si conferma essere il primo partito. Rispetto alla settimana scorsa è calato dello 0,4%, attestandosi al 27,7%. Dopo il tonfo della settimana scorsa il Movimento 5 Stelle, complice le fortissime polemiche sull’approvazione del Rosatellum 2.0, torna a crescere dello 0,3%, e nelle intenzioni di voto raggiunge il 27,3%. Ora la distanza tra il partito di Renzi e quello di Grillo si è ridotta considerevolmente ed è stimata all’0,4%.

Stabile il partito di Alfano, Alternativa Popolare, che è dato al 2,2%. Nell’area delle sinistre, continua a perdere consenso il Movimento Democratici Progressisti, dato al 2,2%, mentre è stabile Sinistra Italiana che raccoglie il 2% delle intenzioni di voto. Il movimento guidato da Pisapia, Campo Progressista, è invece stimato all’1%.

Nel Centro Destra, Fratelli d’Italia è al 5%; torna a calare dello 0,7% Forza Italia. Il partito di Berlusconi oggi è dato al 12,8%. Dopo settimane di calo torna a crescere la Lega Nord. Il partito di Matteo Salvini sale dello 0,6% e si attesta al 14,6%.

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Nel complesso, l’area di Governo raccoglie il 29,9% delle preferenze. Ad oggi l’area di Centro Destra raccoglie il 32,3%, mentre il Centro Sinistra il 33%. Distaccato di diversi punti, il Movimento 5 Stelle è dato al 27,3%.

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Settimana Politica 7 - 13 ottobre 2017



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