Meloni attacca in Parlamento: scontro con Schlein e Conte in aula
Sostegno a Kiev “fermo e determinato” fino al raggiungimento di una pace “giusta” ma nessun soldato italiano sul territorio ucraino. Maggiore pressione sulla Russia, con il diciannovesimo pacchetto di sanzioni, ma cautela sugli asset russi congelati, nel “rispetto del diritto internazionale e della stabilità delle economie Ue”. Sì al riconoscimento dello Stato palestinese, ma solo quando Hamas sarà disarmata ed esclusa da ruoli di governo. Nelle comunicazioni alla Camere alla vigilia del Consiglio europeo di oggi e in vista del vertice dei Volenterosi in programma per domani la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ribadisce e fissa la linea del Governo. In Aula, ricorda i tre anni compiuti dal suo esecutivo e rivendica: “L'Italia è forte di un ritrovato protagonismo internazionale”. Poi snocciola le questioni al centro del tavolo europeo, dalle crisi internazionali agli investimenti in difesa, fino agli interventi sul clima sui cui la premier non risparmia critiche e riserva anche un no all'Europa.
Prima al Senato e poi alla Camera non si sottrae al duello con le opposizioni, che attacca sia sulle piazze pro-Pal che sulle scelte economiche del passato. In particolare, a Montecitorio, è serrato il botta e risposta con i leader dei principali partiti di opposizione, Giuseppe Conte ed Elly Schlein: al primo ricorda che “le banche hanno accumulato crediti fiscali per effetto del superbonus e della famosa potenza di fuoco con cui avete consentito che gli istituti di credito rinegoziassero i crediti concessi alle famiglie alle imprese. Quindi hanno collezionato profitti grazie al M5S”; alla seconda ricorda di aver “detto che in Italia sono a rischio la libertà e la democrazia a causa di un Governo di estrema destra, e subdolamente l’ha accostato all'attentato al giornalista Sigfrido Ranucci. Sono dichiarazioni gravissime, non perché il problema sia criticare il Governo all'estero, ma perché questo vuol dire gettare fango e ombre sull'Italia”, che “l'Italia rischia di pagare”.
Le repliche non si fanno attendere. “Presidente Meloni, lei con l'economia proprio ci litiga: oggi si è fatta spiegare male come le banche accumulano mega utili. Glielo spiego io: se la Bce aumenta i tassi d’interesse il sistema bancario li scarica su famiglie e imprese. Lei doveva prelevare da lì per redistribuire agli italiani in sofferenza”, afferma Giuseppe Conte che consegna alla premier il libro “Governo Meloni: 3 anni di tasse”, preparato dal M5S. Elly Schlein attacca: “So dove mi aspetta, ma non decide lei cosa dice opposizione”, risponde, aggiungendo che “ai lavoratori del ceto medio state dando meno di quanto togliete con il drenaggio fiscale, fate due conti”; “lei da tre anni racconta un film a colori mentre l'Italia vive in bianco e nero”. Meloni poi ha attaccato su Gaza: “La maggioranza dei cittadini sa ancora distinguere tra il cinismo sbandierato a favore di telecamera e la solidarietà vera e silenziosa” e “Vi siete rifiutati di sostenere il piano di pace degli Stati Uniti poi sottoscritto anche da Hamas. Quindi siete stati più fondamentalisti di Hamas” e incassare la risposta ancora di Giuseppe Conte: “Ci risparmi queste ignobili lezioni, perché lei è stata complice, nel silenzio, di un governo genocida”.
Le opposizioni si dividono, la maggioranza approva la sua risoluzione sulle comunicazioni di Meloni
La triade Pd-M5S-Avs, che era riuscita ad allearsi su Gaza, torna a dividersi sulle politiche europee. Le comunicazioni della premier Giorgia Meloni prima del Consiglio europeo fotografano, prima al Senato e poi alla Camera, la spaccatura delle opposizioni, che si presentano in Aula ognuna con una sua risoluzione, mentre la maggioranza fa asse con Carlo Calenda. La risoluzione di Azione viene accolta dal Governo con alcune modifiche e ottiene il via libera del centrodestra, che incassa l'ok dei calendiani al suo testo. Tra i punti qualificanti, il sostegno all'Ucraina, la ricostruzione della Striscia di Gaza, l'impegno per il progressivo innalzamento della spesa per la difesa e la sicurezza fino al 5% del Pil entro il 2035. I tre alleati del fronte progressista, invece, si dividono in particolare sul riarmo e sul sostegno militare all'Ucraina, punti su cui si registrano voti contrari incrociati.
Il M5S presenta una risoluzione centrata sulla necessità della pace, il no al riarmo europeo, il riconoscimento della Palestina e l'immediata interruzione della “fornitura di materiali d'armamento alle autorità governative ucraine”. Il Pd, invece, ribadisce il “no al riarmo degli eserciti nazionali privo di coordinamento” e la “ferma contrarietà all'utilizzo dei fondi di coesione europei e del Next generation Eu per il finanziamento e l'aumento delle spese militari”. Sull'Ucraina i dem mettono nero su bianco la volontà di “continuare a garantire pieno sostegno e solidarietà al popolo e alle istituzioni ucraine, mediante tutte le forme di assistenza necessarie”. Quanto ad Avs la richiesta su Kiev è di “prospettare la fine della fornitura nazionale di equipaggiamento militare all'Ucraina” nell'ottica di una conferenza multilaterale per la pace; sul MO inseriscono un passaggio sulla “liberazione di Marwan Barghouti”.
La maggioranza riesce a elaborare una risoluzione unica che passa prima a Palazzo Madama e poi alla Camera. Impegna il Governo a “continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel sostegno alla realizzazione del piano di pace del presidente Trump” e ad “agire in coordinamento con i partner internazionali affinché l'Iran riprenda la cooperazione con l'Aiea e rispetti gli obblighi derivanti dal regime di non-proliferazione”. Sul conflitto Mosca-Kiev sottolinea “le esigenze urgenti di assistenza finanziaria e di ricostruzione dell'Ucraina, con il coinvolgimento dell'industria europea”. E, sulle politiche della difesa, sposa la linea di “contribuire, in linea con l'obiettivo di costruire un solido pilastro europeo all'interno della Nato, che riguardi i confini dell'Europa a 360 gradi, non solo quelli orientali, in cui le decisioni ricevano l'assenso degli Stati membri nei formati istituzionali formalmente deputati”.
La manovra arriva in Senato con qualche modifica
Cambia, di poco, la tassa sugli affitti brevi, con la cedolare secca al 21% solo se non ci si affida a portali online. È confermato l'intervento su banche e assicurazioni, così come la rottamazione con gli interessi al 4% per chi rateizza. Sulle pensioni l'aumento di 12 euro delle minime riguarderà 1,1 milioni di beneficiari, non solo gli over 70; viene prorogata l'Ape sociale, ma non Opzione donne e Quota 103. Ci sono meno tagli per il cinema, 150 e non 190 milioni come previsto inizialmente. Ieri dopo giorni di revisioni la manovra è stata bollinata dalla Ragioneria di Stato e poi è toccato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella firmare la legge di bilancio per poi trasmetterla al Senato. Nel complesso si compone di 154 articoli in totale che confermano l'impianto, con (pochi) ritocchi alle norme più discusse. Nel nuovo testo, rispetto alle bozze dei giorni scorsi, sono stati aggiunti i capitoli relativi ai ministeri: la nuova spending review si aggira intorno ai 7 miliardi in 3 anni. Della manovra la premier Giorgia Meloni, parlando alla Camera, si dice “fiera” perché il Governo “avendo poche risorse a disposizione, ha stabilito una strategia e l'ha perseguita senza tentennamenti”.
Nel testo bollinato arriva l'attesa correzione sulla cedolare secca sugli affitti brevi: la tassa resta al 21% se si affitta un solo immobile, ma a patto che non ci si affidi alle piattaforme online, in caso contrario sale al 26%: dall’aumento il Governo si attende a regime 102,4 milioni ma in maggioranza nessuno vuole intestarsi la norma; sulla questione la partita si sposta in Parlamento. A Forza Italia la tassa continua a non piacere: “Non faremo mai cassa sulla casa degli italiani” resta la linea, e chiede che la norma sia cassata del tutto. Ma il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è stato chiaro: la crescita affitti brevi ha reso più difficile trovare casa, soprattutto nelle grandi città e “proprio per questo si è ritenuto di inserire nel disegno di legge di bilancio un'apposita disciplina in materia fiscale”.
Giorgetti ha rivendicato che “sono state redistribuite risorse per 8,1 mld nel 2023, 16,3 mld nel 2024, 18 miliardi a partire dal 2025. In questa stessa ottica, la legge di bilancio per il 2026 proseguirà nella riduzione del prelievo fiscale sulle famiglie, estendendo i benefici ai contribuenti a redditi medi”. Il taglio dell'Irpef di due punti dal 35% al 33%, si legge nella relazione tecnica che accompagna la Manovra, riguarderà 13,6 milioni di persone, con un minore incasso per lo Stato di 2,9 miliardi. Viene confermato l'impianto dell'intervento su banche e assicurazioni, con l'aumento di 2 punti dell'Irap, l'aliquota agevolata che punta a svincolare le riserve, e l'anticipo sui crediti d'imposta. Quanto alle pensioni, per le minime, ha spiegato Giorgetti rispondendo al question time Camera appena prima di avvicendarsi in Aula con la premier, l'intervento riguarda i pensionati in condizioni di disagio effettivo e non solo i pensionati con più di 70 anni”.
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Alla Camera
Dopo che ieri ha tenuto le Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni in vista della riunione del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre 2025, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera non si riunirà. L’aula di Palazzo Montecitorio tornerà a riunirsi domani elle 9.30 per la discussione delle interpellanze urgenti.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Esteri ascolterà Masashi Ieshima, rappresentante della Confederazione Giapponese delle Organizzazioni delle Vittime della Bomba Atomica e delle Bombe a Idrogeno Nihon Hidankyo-Premio Nobel per la Pace 2024, e Florian Eblenkamp, Advocacy Officer della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN)-Premio Nobel per la Pace 2017. Tutte le altre Commissioni, invece, torneranno a riunirsi la settimana prossima.
Al Senato
Dopo che ieri ha approvato in prima lettura il la legge annuale per le piccole e medie imprese, nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per lo svolgimento delle Interrogazioni e alle 15.00 per le interrogazioni a risposta immediata.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sul ddl costituzionale per la separazione delle carriere nella magistratura. Proseguirà l’esame del ddl per l’elezione del sindaco nei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, del ddl sulla Modifica allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige/Südtirol, del ddl sulla Giornata della Memoria delle vittime dei Vigili del fuoco e dei ddl sulla modifica dell’intesa dell’Unione Induista italiana e della Chiesa apostolica in Italia.
La Giustizia svolgerà audizioni sul ddl sulla tutela anticipatoria della crisi da sovraindebitamento. Proseguirà l’esame del ddl sulle disposizioni sanzionatorie a tutela dei prodotti alimentari italiani, dello schema di decreto legislativo sull’individuazione delle Autorità competenti in materia di conservazione e produzione di prove elettroniche nei procedimenti penali, del ddl sulla comunicazione delle variazioni di reddito rilevanti ai fini dell'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, del ddl in materia di oralità del rito civile ordinario di cognizione, del ddl sulle indagini informatiche, del ddl in materia di furto d'auto e del ddl per l’introduzione della figura dello psicologo forense e altre risorse per il contrasto alla violenza contro le donne. Infine, si confronterà sullo schema di decreto legislativo sulla definizione dei reati e delle sanzioni per la violazione delle misure restrittive dell'Unione. Con la Sanità e Lavoro, proseguirà l’esame sui ddl relativi alla morte medicalmente assistita.
La Politiche dell’Ue esaminerà la relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2025, la relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l’anno 2024 e l’Atto Ue sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell'Unione europea. La Finanze, con la Giustizia, dibatterà sullo Schema di decreto legislativo per prevenire l'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo. Esaminerà lo schema di decreto legislativo in materia di requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili, lo schema di decreto legislativo riguardante i contratti di servizi finanziari conclusi a distanza, lo schema di decreto legislativo in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale e lo schema di decreto legislativo relativo alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale.
La Sanità e Lavoro dibatterà sui ddl in materia di tutela della salute mentale e sui disturbi del comportamento alimentare. Proseguirà l’esame dello schema di decreto legislativo per quanto riguarda i requisiti per gli stabilimenti e per la cura e la sistemazione degli animali e i metodi di soppressione, e dello schema di Decreto del Presidente della Repubblica di modifica al regolamento di organizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro della salute. Infine, esaminerà lo schema di decreto legislativo per l’attuazione della direttiva sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro, sullo schema di decreto ministeriale relativo al riparto del Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza a favore delle città riservatarie per l'anno 2025 e sull’Atto UE sull'aggiunta di sostanze e la fissazione di valori limite.

