Rimborsopoli M55: un buco da oltre un milione di euro

I casi dei parlamentari e candidati Andrea Cecconi e Carlo Martelli sono, probabilmente, la punta di un iceberg contro cui la campagna del Movimento 5 Stelle rischia di sbattere a un passo dal rush finale. Il caso rimborsopoli sugli ammanchi nelle restituzioni dei parlamentari si allarga a macchia d'olio e potrebbe superare il milione di euro.

La questione irrompe nella tappa elettorale del candidato premier e leader del pentastellato Luigi Di Maio nella sua Campania, che vede, tra l'altro, il ritorno in campo di Beppe Grillo. Il caso è preso molto seriamente dai vertici che reagiscono in maniera durissima.: “Le mele marce le trovo e le caccio, nessuno inficerà il nome del M5S”, è la promessa del capo.

La questione, secondo il servizio delle Iene andato in onda qualche sera fa, riguarda almeno una decina di parlamentari e non solo Cecconi e Martelli. Dalle prime verifiche i vertici del Movimento ammettono come il buco sulle restituzioni per il fondo per il microcredito sia più grande degli oltre 200mila euro preventivati dai media.

Alla cifra di 226 mila euro di ammanco, che ha fatto scattare l'allarme, va infatti aggiunta quella versata al fondo dagli eurodeputati del M5S pari a 606mila euro, come certificato dallo stesso blog giorni fa. E a questa si somma il totale dei rimborsi arrivati dalle Regioni: le stime sono approssimative ma si parla di oltre 500mila euro.

Il tutto fa quindi aumentare la forbice tra quanto dichiarato dai parlamentari sul sito tirendiconto.it e quanto arrivato in concreto via bonifico. Al momento sembra quindi che manchi oltre un milione di euro. Presto, nel Movimento si saprà chi ha violato una delle regole "auree" pentastellate. In serata annuncia l'autosospensione anche il senatore Maurizio Buccarella, finito nel mirino delle Iene.

Durissime le reazioni degli altri partiti. Matteo Renzi del Partito Democratico ha dichiarato che “Si sono trasformati in arca di Noè: scrocconi, truffatori e riciclati di altri partiti. Querelatemi se dico il falso” e ha paragonato Di Maio a Craxi: “Ricorda Bettino Craxi che aveva definito Mario Chiesa un mariuolo”.

Centro destra: Berlusconi, Salvini e Meloni divisi nel rush finale

Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni progettano il rush finale di questa campagna elettorale per lo più giocata in televisione e sui social. Ma com’era immaginabile, viste le continue tensioni interne, sarà difficile che alla fine i tre leader del centro destra si ritrovino insieme sullo stesso palco.

Gli appuntamenti sono tanti, la scaletta è frenetica con Salvinie Meloni in giro per l'Italia a raccogliere consensi. Per il leader di Forza Italia invece la campagna viaggerà su binari differenti dai due alleati: Berlusconi sta puntando tutto sugli interventi televisivi, social e radio, un vero e proprio tamtam intervallato da interviste a quotidiani nazionali e locali. Tutto questo fino all'ultima settimana prima del voto che, secondo quanto si apprende da fonti azzurre, dovrebbe prevedere almeno due se non tre comizi pubblici, due sicuramente a Milano e Roma e forse anche uno a Napoli.

La grande manifestazione nel capoluogo lombardo dovrebbe essere organizzata da Maria Stella Gelmini. Per la capitale si parla di un intervento all'evento di chiusura della campagna elettorale di Stefano Parisi, candidato alla presidenza della Regione Lazio e sostenuto dall'intera coalizione di centrodestra. La scelta di Berlusconi è quasi obbligata e soprattutto consigliata dagli stessi medici che lo seguono: lo stress e le pressioni lo hanno molto abbattuto nelle settimane dedicate alla compilazione delle liste, quindi meglio interventi mirati in regioni chiave dell'elettorato di Forza Italia.



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