L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi a partire dalle 11 per esaminare le mozioni relative ai tumori femminili. A partire dalle 16.30 dovrebbe poi iniziare la discussione sul decreto mille proroghe.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali proseguirà la discussione degli emendamenti al decreto mille proroghe con l’obiettivo di terminare l’esame del provvedimento nella seduta delle 14.00. La Commissione Giustizia esaminerà il ddl di delega al Governo recante disposizioni per l'efficienza del processo civile e la proposta di legge per la demolizione di opere abusive. La Commissione Bilancio inizierà il confronto sul decreto Mezzogiorno approvato dalla Camera la settimana scorsa. La Commissione Finanze proseguirà il dibattito sul decreto legislativo sul Collegio arbitrale per l'erogazione di prestazioni in favore degli investitori e su quello relativo alla comparabilità, trasferimento e accesso del conto di pagamento. Successivamente tratterà lo schema di decreto ministeriale per l'individuazione delle lotterie nazionali da effettuare nell'anno 2017 e proseguirà l’esame sul ddl per l’istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario.

La Commissione Istruzione svolgerà diverse audizioni sui profili attuativi della legge di riforma della scuola varata dal Governo Renzi. La Commissione Lavori pubblici ascolterà i rappresentanti di Assocall nell’ambito dell’esame del ddl sull’iscrizione al registro pubblico delle opposizioni, si confronterà sul ddl relativo alla fornitura di servizi di rete internet e ascolterà le comunicazioni del Sottosegretario per lo sviluppo economico Antonello Giacomelli sui contributi alle emittenti private e sullo stato di attuazione dei progetti per la rete a banda larga. La Commissione Agricoltura proseguirà l’esame e il ciclo di audizioni sul disegno di legge sulla disciplina dell'attività enoturistica. La Commissione Industria ascolterà i rappresentanti delle regioni di Umbria, Abruzzo e Lazio nell’ambito dell’affare assegnato sulle ricadute per le imprese e il sistema produttivo provocati dagli eventi sismici e delle calamità atmosferiche verificatisi in Centro Italia. Proseguirà poi l’esame dei ddl relativi agli sport invernali.

La Commissione Lavoro proseguirà l’esame del ddl per il contrasto alla povertà e il riordino delle prestazioni sociali, e si confronterà sull’Atto europeo relativo alla protezione dei lavoratori da rischi derivanti esposizione ad agenti cancerogeni e su quello sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. La Commissione Sanità ascolterà i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sul finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale. La Commissione Territorio si confronterà e ascolterà i rappresentanti di Federesco, Coordinamento Free, Legambiente, Aiget e Snam sull’affare assegnato relativo ai profili ambientali della strategia energetica nazionale – SEN. La Commissione Politiche dell’Unione Europea proseguirà l’audizione del Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti sulla programmazione 2014/2020 dei fondi strutturali, con particolare riferimento alle regioni del Mezzogiorno.

Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento, l’ Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 10 per esaminare il decreto per la tutela del risparmio nel settore creditizio. Successivamente si confronterà sulla pdl relativa all'elezione degli organi delle amministrazioni comunali, sulle disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita.

Passando ai lavori delle Commissioni, la Giustizia esaminerà la proposta d'indagine conoscitiva sui delitti di truffa e di circonvenzione di persona incapace commessi in danno di ultrasessantacinquenni. La Commissione Bilancio in sede riunita con la Finanze esaminerà il decreto salva banche approvato la settimana scorsa dal Senato. La Commissione Cultura svolgerà diverse audizioni sui profili attuativi della legge di riforma della scuola. La Commissione Ambiente esaminerà la proposta di legge, già approvata dal Senato, di delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale della protezione civile; in sede riunita con la Attività produttive si confronterà sul decreto legislativo relativo alla qualità della benzina e del combustibile diesel, e per la promozione dell'energia da fonti rinnovabili.

La Commissione Attività Produttive ascolterà i rappresentanti dell'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI) in merito agli effetti della riforma delle tariffe di rete elettrica per i clienti domestici e sulla regolazione dei sistemi di smartmetering di seconda generazione in bassa tensione fornita ai clienti finali. In sede riunita con la Lavoro svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell'esame delle risoluzioni per favorire l'acquisizione del capitale sociale delle imprese da parte dei loro dipendenti. La Commissione Lavoro proseguirà l’esame della pdl per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale, delle misure per favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato e della pdl relativa alla disciplina del lavoro accessorio. La Commissione Affari sociali esaminerà la pdl sul consenso informato e sulle dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari. La Commissione Agricoltura esaminerà la risoluzione sulle iniziative in favore degli agricoltori colpiti da calamità naturali.

Dopo una lunga settimana di attesa e di fortissima tensione politica fra le diverse correnti interne, finalmente ieri si è tenuta la Direzione del Partito Democratico in cui si è consumata la rottura ampiamente prevista tra maggioranza e minoranza. Hanno partecipato tutti i big del partito tra cui il premier Paolo Gentiloni, che sedeva sul palco al fianco di Renzi, e molti ministri, tra i quali Pier Carlo Padoan invitato dopo la polemica sulla manovra. Ma erano presenti anche Massimo D'Alema che però, a differenza di Bersani, Emiliano, Speranza e Rossi non ha preso la parola.

Matteo Renzi al termine di un lungo intervento ha sciolto ogni riserva e virato direttamente verso le richieste della minoranza che volevano l’apertura della fase congressuale. Ma anche su questo non è stato trovato un accordo tra le diverse anime del partito. La proposta della minoranza, che non è stata messa ai voti, era quella di attendere che il Parlamento approvasse una nuova legge elettorale e solo successivamente di tenere un congresso con tempi più dilatati (c’è chi ha parlato di 5-6 mesi) ribadendo intanto il pieno sostegno al Governo guidato da Paolo Gentiloni sino allafine della legislatura. Diversa la linea della maggioranza, approvata con 107 voti favorevoli, 12 contrari e 5 astenuti, che di fatto prevede l’indizione del congresso con le stesse regole del 2013 e quindi con una durata di quasi tre mesi. La soluzione darebbe legittimazione al nuovo segretario (“È ora di mettere un punto, facciamo il congresso e poi chi perde il giorno dopo dà una mano" ha tuonato il segretario) e comunque permetterebbe di tenere aperta l’ipotesi delle elezioni anticipate fortemente auspicate da Matto Renzi.

La linea approvata è stata fortemente criticata da tutta la minoranza a partire da Pierluigi Bersani che non ha fatto nessun passo indietro rispetto alla possibilità di scissione lanciata nelle scorse settimane. Dello stesso avviso anche Roberto Speranza e Michele Emiliano, possibile competitor alla guida della segreteria del Partito Democratico. Ma anche dalla maggioranza arrivano le critiche alla decisione di Renzi: il ministro Andrea Orlando dei Giovani Turchi ha sostenuto la necessità di tenere una vera e propria conferenza programmatica, non ha partecipato al voto ed ha annunciato che riproporrà la questione davanti all’Assemblea Nazionale del partito.

Per il momento la strada sembra chiara. Questo fine settimana l'Assemblea Nazionale darà il via al congresso immediato dopo che il segretario formalizzerà le sue dimissioni necessarie per l'anticipo della sfida interna. Poi tutto dipenderà da quando Renzi deciderà di andare a elezioni. Se volesse spingere per l'11 o il 25 giugno allora si dovrebbero tenere le primarie entro la metà di aprile. Ma al momento l'orientamento è quello di arrivare alla fine del mese o anche alla prima settimana di maggio, anche se sembra difficile al momento che si possa fare un congresso a Camere sciolte e in piena campagna elettorale. C’è che parla della possibilità di andare al voto a fine settembre, prima dell’arrivo della legge di Bilancio ma anche se questa ipotesi, rilanciata dallo stesso Renzi qualche settimana fa, sembra ancora molto improbabile. I tempi sembrano quindi allungarsi anche se bisognerà attendere ancora per capire quella che sarà la vera direzione che il Partito Democratico vorrà dare alla legislatura e ai propri equilibri interni.

 



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