Salvini e Di Maio cercano un accordo sulla premiership

Il Movimento 5 Stelle e la Lega sono ad un passo dall'intesa sul programma ma la carta della premiership per ora resta coperta. Al termine di una giornata che ha visto le due delegazioni ancora riunite per lavorare alla stesura del contratto di governo, Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno chiamato il Quirinale e informato di essere pronti a riferire oggi pomeriggio sull'esito del confronto.

I leader di M5S e Lega non avrebbero però indicato nomi. Del possibile nuovo presidente del Consiglio si conosce per ora solo l'identikit: “Sempre politico, mai tecnico” ha assicurato in più occasioni Luigi Di Maio dopo l'incontro con Matteo Salvini. In serata, quando i due leader si sono ritrovati per cercare di fare progressi, è spuntato il ticket Riccardo Fraccaro - Giancarlo Giorgetti, con quest'ultimo che, con il passare delle ore, aumenta le sue chance di andare a Palazzo Chigi. Ma spunta anche un'altra ipotesi, quella, iniziale, della staffetta tra Di Maio e Salvini, che però avrebbe visto la contrarietà della Lega.

Alla fine è un nulla di fatto: si resta lì, sulla sfida tra un leghista e un pentastellato, con l'opzione di una figura terza che non si può, al momento, ancora escludere e che leverebbe dall'impaccio M5S e Lega ma avrebbe l'effetto collaterale della scelta tecnica. Ora la palla passa al Capo dello Stato Sergio Mattarella, il quale valuterà se avviare tra il pomeriggio di oggi e quello di martedì un nuovo rapido giro di consultazioni o se incontrare solo le delegazioni di M5S e Lega. Il nome, comunque, sarà fatto oggi al Quirinale dai due leader, anche se al momento la decisione non sarebbe stata ancora presa.

Proseguono i lavori per il contratto di Governo

Dal superamento della legge Fornero alla “quota 100 per le pensioni”, dal reddito di cittadinanza alla flat tax: il contratto di governo del M5S-Lega prende, sia pur lentamente, forma al termine della due giorni di riunioni al Pirellone. Al di là dell'ottimismo che i membri delle due delegazioni tendono a ostentare, i nodi da sciogliere non sono pochi. Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno partecipato solo in parte, poi è toccato alle delegazioni due partiti trovare la quadra. 

Nel secondo giro di tavolo, il M5S ottiene l'inserimento del reddito di cittadinanza nel contratto così come il Movimento lo aveva pensato e senza che la misura abbia una scadenza anche se il provvedimento sarà varato solo dopo la riforma dei centri per l'impiego. Ed ecco aggiungersi, tra i punti del programma, quello dei tagli agli sprechi. Alcuni nodi restano aperti a cominciare da quello sull'immigrazione dove le visioni di M5S e Lega collidono. Oggi gli sherpa delle due forze politiche torneranno a vedersi per chiudere il capitolo Contratto di Governo: l'appuntamento è fissato per le 14.30 negli uffici della Lega alla Camera.

Dopo la riabilitazione, Berlusconi punta al ritorno in Parlamento

Ovviamente qualsiasi indicazione sulla premiership comporta un ragionamento a cascata sul governo, i cui contorni si starebbe delineando in queste ore. A complicare una partita già di per sé estremamente complessa nelle ultime ore pesa anche il fatto che Silvio Berlusconi, grazie a una decisione del Tribunale di Milano, è tornato prima del tempo di nuovo candidabile e sarebbe pronto a far pesare a maggior ragione il proprio ruolo all'interno della coalizione di centrodestra cui Salvini resta ancorato. Per l’ex Cavaliere si parla già di una sua partecipazione alle prossime elezioni suppletive e quindi di un suo ritorno in Parlamento. 

Al via il Toto Ministri: Salvini all’interno, Di Maio agli esteri

Intanto tiene banco il toto-ministri. Fonti interne ai due schieramenti spiegano che Di Maio e Salvini “avranno un ruolo fondamentale, indipendentemente dalla loro presenza nell'esecutivo". I dicasteri di Giustizia, Economia, Esteri e Difesa potrebbero andare ai pentastellati. Non è un mistero, invece, l'interesse nutrito dalla Lega per ministeri come Interno, Sviluppo economico, Agricoltura e Welfare.

Non è escluso che i membri delle due delegazioni che hanno partecipato al tavolo possano trovare posto nel nuovo esecutivo: il capogruppo al Senato Gian Marco Centinaio, l'economista Stefano Borghi, l'ideologo della flat tax Armando Siri, Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli, Nicola Molteni per la Lega; Danilo Toninelli, Vincenzo Spadafora, Laura Castelli, Alfonso Bonafede per il M5S.

Per Giorgetti si parla del ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, anche se nel corso della giornata qualcuno continua a spendere il suo nome come premier. Salvini sta valutando l'opportunità di accettare un ministero come l'Interno o la Difesa, dove sarebbe in campo anche il nome di Giacomo Stucchi, ex numero uno del Copasir. Luigi Di Maio sembra invece lanciato verso il ministero degli Esteri. 

Da monitorare anche i profili di Alberto Bagnai al Ministero dell'Istruzione, Giulia Bongiorno o Alfonso Bonafede alla Giustizia, Barbara Saltamartini all’Agricoltura, Raffaele Volpi ai rapporti con il Parlamento, ruolo quest’ultimo che il M5S vorrebbe affidare a Riccardo Fraccaro, fedelissimo del leader Di Maio. Infine il leghista antieuropeista Alberto Bagani potrebbe finire al ministero per le politiche Europee, anche se su di lui peserà, quasi certamente, il giudizio del Quirinale.

Proseguono i lavori delle Commissioni speciali di Camera e Senato

Anche questa settimana le Commissioni Speciali per l'esame di Atti del Governo torneranno a riunirsi. Nello specifico, martedì mattina a partire dalle 11 proseguirà il ciclo di audizioni sul Documento di economia e finanza 2018 (DEF): i primi a essere ascoltati saranno i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome; a seguire saranno auditi i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL e UGL, di Confapi e dell'Alleanza delle cooperative italiane, di Confindustria, di R.ETE Imprese Italia, di ANCE, di Confedilizia e di Confprofessioni.

Per quanto riguarda il Senato, la Commissione speciale avvierà un’indagine conoscitiva sul decreto legge Alitalia. Inizierà l’esame del decreto legge per assicurare la continuità delle funzioni dell'Autorità per la regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) e si confronterà sugli schemi di decreto legislativo sulla mobilità dei lavoratori tra Stati membri, sulla revisione della disciplina in materia di impresa sociale, sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale dello Stato Maggiore della Difesa e inizierà il confronto sul Def.

La Commissione speciale della Camera, invece, esaminerà il Documento di economia e finanza 2018 (DEF); l’obiettivo è quello di terminarne l’esame entro la fine di questa settimana per poi andare in Aula, dove saranno presentate le relative risoluzioni. 



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