Vertice al Quirinale in vista della firma del memorandum con la Cina

In vista dell'imminente visita in Italia del presidente Xi Jinping, Il via libera all'accordo con la Cina viene da una colazione al Quirinale: il premier Giuseppe Conte, i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio con Enzo Moavero e diversi Ministri, pur con posizioni non coincidenti, sdoganano il dossier via della seta nei saloni del Colle sotto l'attenta regia del presidente Sergio Mattarella. Il presidente del Consiglio aveva anticipato la strada con un’intervista già molto chiara: “Operiamo per un futuro di crescita e sviluppo e il memorandum con la Cina offre preziose opportunità per le nostre imprese”. La linea è stata confermata a Mattarella e il premier la ribadirà martedì prossimo alle Camere durante la sua informativa per il Consiglio europeo .

Al di là dell'allarme Brexit il vertice al Quirinale convocato in vista del prossimo consiglio europeo ha affrontato in profondità il nodo dell'accordo quadro con la Cina che gli Stati Uniti vedono con estrema preoccupazione, tanto che in serata è arrivato l'ennesimo warningdel Dipartimento di Stato Usa: anche l'Italia valuti rigorosamente i rischi di fornitori soggetti a governi stranieri prima di prendere qualsiasi decisione su infrastrutture critiche come la rete 5G. Giustissimo, si replica sia al Quirinale che a palazzo Chigi e si ricorda che il memorandum d'intesa con la Cina è molto meno pregnante di tanti altri accordi siglati bilateralmente da altri Paesi europei.

A facilitare le cose è giunta anche una dichiarazione da Bruxelles dove si precisa che “gli Stati membri non possono negoziare accordi in contraddizione con la legislazione europea” e per questo non c’è preoccupazione. La Commissione ha infatti già verificato i 13 accordi siglati da altrettanti Paesi europei con la Cina e tutti si sono dimostrati in linea con il diritto europeo, contenendo proprio riferimenti diretti alle norme Ue. Massima attenzione quindi alle sensibilità dell'alleato americano, ma la necessità di esplorare nuove vie commercialiè un’esigenza fortemente sentita dal premier Conte e, in questi termini, ha ricevuto l'avallo del Quirinale. Quella a essere meno convinta è la Lega: Matteo Salvini, infatti, non avrebbe mancato di evidenziare l’importanza di mantenere alta la guardia insistendo sulla sicurezza nazionale.

Il centrodestra torna a riunirsi, questa volta casa di Salvini

Torna a riunirsi il centrodestra dopo le vittorie alle ultime regionali in Abruzzo e Sardegna ma questa volta a casa di Salvini dando, com’era immaginabile, l’ennesimo segnale di cambiamento di leadership all’interno dello schieramento. Al vertice, originariamente segretissimo, non ha partecipato Silvio Berlusconi, al suo posto gli azzurri Antonio Tajani e Licia Ronzulli. Presenti anche Giorgia Meloni e Ignazio La Russa per Fratelli d’Italia e ovviamente Matteo Salvini. La nota congiunta finale definisce il vertice un incontro informale, con al centro della discussione la definizione delle candidature unitarie in vista delle elezioni comunali e Regionali di primavera. A quanto sembra sarebbe che sia stata raggiunta un’intesa di massima per l’indicazione di candidati comuni in tutti i capoluoghi ma non sono ancora stati messi sul tavolo i nomi.

Si va quindi ancora uniti, ma sul Piemonte, che andrà al voto contestualmente alle europee, nulla è stato ancora deciso. Forza Italia, ormai da mesi, spinge per la candidatura di Alberto Cirio anche se il possibile candidato a Governatore non sarebbe più gradito alla Lega, che nel vertice avrebbe formalizzato la volontà di cambiare cavallo ma anche un’esplicita richiesta di affrontare la questione dopo le elezioni in Basilicata. L'idea di Salvini sarebbe quella di conquistare la regione il 24 marzo e in una posizione di forza all'interno della coalizione ottenere il passo indietro di Cirio e imporre un proprio uomo per la corsa alla poltrona del Piemonte, eventualità che Berlusconi esclude, visto che gli accordi prevedevano un candidato di Forza Italia.

Zingarettti al lavoro per l’Assemblea Nazionale

Domenica l’Assemblea Nazionale del Partito Democratico ufficializzerà la nomina di Nicola Zingarettia segretario e le correnti provano a posizionarsi. Dopo il Congresso, infatti, da una parte e dall'altra è stata guerra di numeri e percentuali e la riunione del parlamentino dem sarà la prima vera occasione per contarsi. A dare un segnale potrebbero essere i delegati renziani, eletti sia con la mozione di Maurizio Martina sia con quella di Roberto Giachetti. Sul tavolo, infatti, c'è l'ipotesi di non votare Paolo Gentiloni come presidente del partito, così come indicato dal segretario, uscendo dalla sala quando si tratterà di alzare in alto le tessere per decidere i nuovi vertici.

Quasi certa è la non partecipazione al voto della corrente di Giachetti, mentre pronti a sostenere l'ex premier sono i delegati vicini a Martina, che da sempre ha fatto dell' unità la sua bandiera. Comunque sia, anche per ragione di numeri, l'eventuale astensione dei renziani non sarà affatto determinante per l’elezione di Paolo Gentiloni a presidente del partito. L’obiettivo di Zingaretti è quello di rimettere in carreggiata il Pd riportando l’unità interna: una volta ottenuta l’investitura dell’Assemblea Nazionale il nuovo segretario dovrà immediatamente occuparsi delle liste per le prossime elezioni europee. A tal proposito, dopo il no ricevuto da +Europa, Zingaretti sembra aver convinto Carlo Calenda a candidarsi con il Partito Democratico nella circoscrizione centro a patto però di un impegno forte sulle liste in termini di innovazione e qualità.

L’Aula del Senato

Nella giornata di oggi l’aula del Senato non si riunirà così da consentire alla Commissioni di lavorare a pieno regime.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia svolgerà alcune audizioni sul ddl relativo al giudizio abbreviato ed esaminerà il disegno di legge, approvato la settimana scorsa dalla Camera e fortemente voluto dalla Lega, sulla legittima difesa e quello per l’introduzione del reato di diffusione dei video privati. La Commissione Lavori Pubblici ascolterà diversi soggetti sul ddl di delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di trasporto aereo. La Agricoltura, in sede riunita con la Territorio, proseguirà il ciclo di audizioni sui disegni di legge sul consumo del suolo.

La Commissione Industria alle 9 ascolterà la sottosegretaria all'ambiente Vannia Gava sull’affare assegnato per la gestione e messa in sicurezza dei rifiuti nucleari sul territorio nazionale. La Lavoro svolgerà diverse audizione sul ddl relativo al salario minimo orario. La Salute si confronterà sul disegno di legge sulle disposizioni del corpo e dei tessuti post mortem, sul ddl relativo alla fibromialgia e su quelli per la prevenzione dei disturbi alimentari. Svolgerà poi alcune audizioni sul disegno di legge per il riassetto e riforma della normativa in materia di sperimentazione clinica dei medicinali ad uso umano.

L’Aula della Camera

Nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera non si riunirà, i lavori sono rinviati a domani quando a partire dalle 9.30 quando saranno svolte le interpellanze urgenti. Nella seduta di ieri è stata approvata in prima lettura la proposta di legge per l’ accesso aperto all'informazione scientifica.

Le Commissioni della Camera

Alle 11, la Commissione Esteri con la Politiche dell’UE ascolterà il Ministro degli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi sui negoziati relativi alla Brexit e sul relativo impatto per l'Italia. La Commissione Lavoro, in sede riunita con la Affari sociali, proseguirà l’esame del decreto, già approvatodal Senato, su reddito di cittadinanza e quota 100.



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