Al Senato arriva il decreto per la fatturazione elettronica delle cessioni di carburante

L’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per lo svolgimento delle interpellanze e interrogazioni. A seguire si confronterà sul decreto legge per la proroga del termine di entrata in vigore degli obblighi di fatturazione elettronica per le cessioni di carburante.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sullo schema di decreto legislativo sul codice del Terzo settore, svolgerà delle audizioni sullo schema di decreto legislativo sull’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli Enti pubblici e infine si confronterà sul decreto legge per il riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali, e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità. La Giustizia proseguirà l’esame degli schemi di decreti legislativi relativi alla riforma dell'ordinamento penitenziario, alla disciplina dell'esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni e alla giustizia riparativa.

La Bilancio esaminerà la proposta d’indagine conoscitiva sullo stato e sulle prospettive del processo di revisione della spesa pubblica. La Commissione Finanze concluderà l’esame del decreto legge per la proroga del termine per la fatturazione elettronica. Alle 13.30 ascolterà le comunicazioni del Ministro dell’economia Giovanni Tria sulle linee programmatiche del Dicastero. La Commissione Lavoro svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul funzionamento dei servizi pubblici per l'impiego in Italia e all'estero. La Territorio esaminerà il disegno di legge, già approvato dalla Camera, per l’istituzione della Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.

Proseguono i lavori dell’Aula della Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi dalle 10 per esaminare il decreto legge per assicurare lo svolgimento dei procedimenti e dei processi penali nel periodo necessario a consentire interventi di edilizia giudiziaria per il Tribunale di Bari e sulla pdl per l’istituzione della Commissione Antimafia. A seguire si confronterà sul decreto terremoto, sulle mozioni relative alle iniziative volte a implementare il reddito d’inclusione e su quella per favorire il rientro delle imprese italiane che hanno delocalizzato la produzione all’estero.

La Commissione Affari Costituzionali, in sede riunita con la Politiche dell’Unione Europea, svolgerà diverse audizioni sullo schema di decreto legislativo per il controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi; la Giustizia con la Finanze ascolterà Giuseppe Maria Berruti, componente della CONSOB, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo relativo agli abusi di mercato. La Bilancio esaminerà il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per il 2017 e le disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per il 2018.

La Cultura esaminerà lo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2018. La Trasporti si confronterà sullo schema di decreto legislativo sui requisiti tecnici per i mezzi adibiti alla navigazione interna. L’Attività Produttive e l’Agricoltura esamineranno la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera alimentare. La Affari Sociali dibatterà lo schema di decreto legislativo sul codice del Terzo settore.

Partono i lavori del decreto Dignità: è già lotta contro il tempo

L'iter del decreto Dignità in Parlamento è ufficialmente iniziato. Serrato il ritmo nelle Commissioni Finanze e Lavoro, per rispettare i tempi stabiliti dal calendario della Camera, anche se dalle previsioni iniziali difficilmente potrà essere pronto per lunedì 24 luglio, giorno in cui dovrebbe passare al vaglio dell'aula. Nell'attesa, i lavori partiranno subito con le audizioni, prima tra tutte quella del rappresentante dell'Inps, con la forte possibilità che ci sia il presidente, Tito Boeri, l'uomo del momento, finito contemporaneamente nel mirino dei due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Proprio il capo politico M5S ha sollevato il sospetto che nell'Istituto qualche “manina” possa aver cambiato le previsioni sulle perdite dei posti di lavoro, passate da 8mila a 80mila nella relazione tecnica allegata al decreto. Il termine per la presentazione degli emendamenti, invece, è stato fissato per giovedì prossimo alle ore 20, dopo un braccio di ferro con le opposizioni, mentre le votazioni partiranno dal giorno successivo e proseguiranno per tutto il fine settimana.

“Ci siamo fatti carico delle richieste delle minoranze”, spiega il presidente della Commissione Finanze, Carla Ruocco, anticipando “attenzione al tema della semplificazione fiscale, anche con nostre proposte per corroborare la posizione del Governo sul tema”. C'è grande curiosità per conoscere quali sono le possibili modifiche al decreto Dignità, innanzitutto quelle della maggioranza giallo-verde. Al momento non è escluso che possa arrivare un maxiemendamento del Governo per inglobare tutte le novità, una delle quali la anticipa direttamente Luigi Di Maio: “Vogliamo intervenire sia sugli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato sia, a fine anno, sul costo del lavoro.

Le polemiche contro Boeri non si placano

Il governo non può rimuovere subito il presidente dell'Inps, Tito Boeri, come ha correttamente dichiarato il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio ieri: “Non possiamo rimuovere Boeri ora: quando scadrà terremo conto che è un Presidente dell'Inps che non è minimamente in linea con le idee del Governo”. La legge non prevede infatti in modo esplicito la revoca, e pertanto i giuristi ritengono che la nomina del Presidente dell'Inps sia irrevocabile.

I rapporti del governo Lega-M5S col Presidente dell'Inps erano già tesi a causa delle posizioni espresse di recente da Tito Boeri sull'immigrazione e sulla possibilità di superare la Riforma Fornero delle pensioni. L'ultima polemica, che ha spinto il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini a chiedere le dimissioni di Boeri, riguarda il decreto Dignità.

Nella Relazione tecnica che l'accompagna è scritto che il decreto avrà l'effetto di far perdere almeno 8 mila posti di lavoro all'anno. La paternità di quel numero è dell'Inps, che è stato preso di mira da una nota congiunta dei ministri Di Maio e Tria dove si legge: “Il ministro dell'Economia Giovanni Tria ritiene che le stime di fonte Inps sugli effetti delle disposizioni relative ai contratti di lavoro contenute nel decreto siano prive di basi scientifiche e in quanto tali discutibili”. A questa nota ha risposto duramente Boeri, parlando di “un attacco senza precedenti alla credibilità di due istituzioni nevralgiche per la tenuta dei conti pubblici nel nostro Paese” (l'Inps e la Ragioneria generale dello Stato) e di “negazionismo economico”.



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social