Mattarella affida alla Casellati il mandato esplorativo

Il mandato ricevuto dal Colle era quello di agire in fretta ed Elisabetta Alberti Casellati non ha perso tempo. Per verificare se Centrodestra e Movimento 5 Stelle sono in grado di trovare un accordo per formare un governo a un mese e mezzo dal voto del 4 marzo, la presidente del Senato ha avuto 48 ore di tempo e per questo si è messa subito all'opera.

Uscita poco prima di mezzogiorno dal Quirinale dove il Presidente della RepubblicaSergio Mattarella le aveva conferito il mandato esplorativo (seconda donna dopo Nilde Iotti), è andata prima a Montecitorio per incontrare il presidente della Camera Roberto Fico e poi a Palazzo Chigi per un colloquio con il premier Paolo Gentiloni.

Due appuntamenti di prassi, imposti dal galateo istituzionale. Alle 13,30 era già nel suo studio a Palazzo Madama per organizzare il primo giro di consultazioni a Palazzo Giustiniani. La Casellati ha contattato direttamente al telefono il leader del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio, i vertici di Forza Italia, la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e il segretario della Lega Matteo Salvini.

Tutti si sono immediatamente detti disponibili al confronto. Solo Matteo Salvini, ormai in partenza per la Sicilia per una serie di incontri già organizzati da tempo, è stato costretto a declinare l'invito, ma a rappresentare il partito sono stati i capigruppo Giancarlo Giorgetti e Gianmarco Centinaio.

Fumata nera a primo tentativo Casellati: da M5S ancora veto su FI

I primi a confrontarsi con la Presidente del Senato Elisabetta Casellati sono stati i pentastellati. Il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha ribadito che il centrodestra è solamente un artifizio elettorale e che è talmente diviso da presentarsi in ordine sparso alle consultazioni. Per i grillini rimane percorribile solamente un accordo con la Lega e Di Maio ha quindi escluso nuovamente ogni possibilità d’intesa con Silvio Berlusconi e Forza Italia.

Quindi Luigi Di Maio si è rivolto direttamente al leader leghista Matteo Salvini scandendo: “Tempo non ce n'è più”. Salvini “deve prendere una decisione entro questa settimana, mi aspetto una risposta definitiva”. Nel Movimento 5 Stelle, insomma, c'è la speranza che il Carroccio risponda all'ultimatum non solo loro ma anche di Mattarella, che ha chiesto a Casellati un responso entro oggi.

La risposta però non è cambiata: la Lega, come spiega il suo capogruppo alla Camera Giancarlo Giorgetti, è “prontissima a fare un Governo che coinvolga il centrodestra unito e il Movimento 5 stelle”, una posizione sulla quale per il momento non c’è nessun margine di manovra nemmeno volendo provare la strada dell’appoggio esterno di Forza Italia.

Gli fa eco il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: “Non sono mai stati messi dei veti nei confronti di nessuno", un modo per dire che gli azzurri sono disponibili a governare anche con il M5S. Un’ipotesi esclusa sino a qualche giorno fa, che però deve prevedere un Presidente del consiglio del centrodestra. Sulla stessa linea pure Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia: “Siamo disponibili a dialogare con gli altri ma non prescindiamo dal fatto che la guida del Governo deve essere affidata al centrodestra”.

Per dimostrare che la coalizione di centrodestra non è artificiale, al secondo giro d’incontri con la Casellati Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia andranno con una sola delegazione, proprio com’è accaduto alla seconda tornata di consultazioni al Quirinale la scorsa settimana.

La Lega chiede un passo di lato a Di Maio

Oramai non si tratta più solamente sulle alleanze di Governo ma anche su ruolo dei leader all’interno di un ipotetico esecutivo. Ieri Matteo Salvini, che nei giorni scorsi aveva dichiarato di non volere diventare a tutti i costi Presidente del Consiglio, ha inviato il leader del Movimento 5 Stelle a anche lui un passo di lato.

“Io voglio che gli italiani e il loro voto vengano rispettati e quindi l'unico governo che può nascere è tra coloro che hanno vinto le elezioni, centrodestra e Cinquestelle. Io chiedo a Di Maio se è disponibile a fare quello che ho fatto io. A dire per il bene dell'Italia io faccio un passo indietro. Luigi Di Maio deve dire, non a me, ma agli italiani: sì, per responsabilità e con umiltà, sono disponibile a fare un passo a lato pur di dare un governo a questo Paese. Oppure dire agli italiani: no, io sono io, io sono il sole, o comando io o non succede niente”.

Se Casellati fallisce toccherà a Roberto Fico 

Comunque sia, il Quirinale ha già un piano B qualora, come sembra al momento, dovesse saltare il tentativo dalla Casellati: inviare in esplorazione, dopo una pausa di riflessione, il presidente della Camera Roberto Fico, con la possibilità che cambi anche lo schema per un'eventuale maggioranza. Questa possibilità metterebbe in seria difficolta il M5S visto che il Presidente della Camera per forza di cose non si potrà sottrarre dall’incontrare Silvio Berlusconi.

La mossa del Colle mette di fatto all'angolo Luigi Di Maio e Matteo Salvini quasi costringendoli a un ultimo tentativo, che, a questo punto, non si può più escludere che sfoci in un premier terzo, con un passo di lato di entrambi i leader. Anche perché nel caso anche Roberto Fico non riesca a sbloccare lo stallo, Mattarella non ascolterà i partiti e darà un pre-incarico.

Per i protagonisti in campo, a partire da Lega e M5S, a quel punto non ci sarebbe più spazio per schermaglie e ipotesi di dialogo: un pre-incarico metterebbe i due partiti di fronte alla prova, delicatissima, del cercare i numeri in aula. La strategia del Colle dà ai partiti un'altra settimana circa prima che si proceda al conferimento di un pre-incarico, una settimana durante la quale, si sottolinea al Quirinale, un qualsiasi accordo che possa sbloccare l'impasse avrebbe il consenso di Mattarella.



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