In Aula al Senato arriva il decreto sugli ammortizzatori sociali

L’aula di palazzo Madama tornerà a riunirsi domani alle 16 per esaminare il decreto legge, già approvato dalla Camera, per l'ulteriore finanziamento degli ammortizzatori sociali e per il completamento dei piani di nuova industrializzazione, di recupero o di tenuta occupazionale relativi a crisi aziendali.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sullo schema di decreto legislativo sul codice del Terzo settore; la Giustizia sugli schemi di decreti legislativi relativi alla riforma dell'ordinamento penitenziario, alla disciplina dell'esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni e alla giustizia riparativa. Le Commissioni Bilancio di Camera e Senato domani alle 11.30 ascolteranno il Ministro dell'economia Giovanni Tria sulle linee programmatiche del suo dicastero. La Commissione Istruzione esaminerà lo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2018.

La Lavori Pubblici si confronterà sullo schema di decreto legislativo sui requisiti tecnici per i mezzi adibiti alla navigazione interna mentre l’Agricoltura domani alle 14.45 ascolterà i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole (Confagricoltura, Coldiretti, CIA e Copagri) sulle problematiche del comparto agricolo e agroalimentare. La Lavoro concluderà l’esame sul decreto ammortizzatori sociali; la Sanità ascolterà il direttore del 118 della Asl di Taranto, nonché presidente della Società italiana sistemi 118, sulle problematiche sanitarie connesse all'istituzione del numero unico d'emergenza 112. Infine la Commissione Ambiente giovedì alle 14 ascolterà il Ministro dell'ambiente Sergio Costa sulle linee programmatiche del suo Dicastero.

Proseguono i lavori alla Camera

L’Assemblea di Montecitorio si riunirà solamente mercoledì pomeriggio alle 15 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. La Commissione Affari Costituzionali esaminerà la proposta di legge per l’istituzione della Commissione Antimafia; la Giustizia si confronterà e svolgerà diverse audizioni sul decreto relativo agli interventi di edilizia giudiziaria per il Tribunale e la Procura di Bari, e sugli schemi di decreti legislativi relativi alla riforma dell'ordinamento penitenziario, alla disciplina dell'esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni e alla giustizia riparativa. Mercoledì alle 12 la Finanze ascolterà il Direttore dell'Agenzia del demanio Roberto Reggi sulle tematiche di sua competenza, alle 15 audirà il Direttore dell'Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini sull'operatività dell'Ente e in sede riunita con la Giustizia esaminerà lo schema di decreto legislativo relativo agli abusi di mercato.

La Commissione Cultura esaminerà lo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2018; la Ambiente esaminerà la proposta di legge per l’Istituzione della Commissione rifiuti e il decreto terremoto. La Affari Sociali svolgerà diverse audizioni sullo schema di decreto legislativo sul codice del Terzo settore. Giovedì alle 12.30 le Commissioni Agricoltura di Camera e Senato ascolteranno il Ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio sulle linee programmatiche del suo Dicastero.

Salvini lancia Super Lega europea: governeremo per 30 anni

Una Lega delle Leghe che metta insieme “tutti i movimenti liberi e sovrani che vogliono difendere la propria gente e i propri confini”: così dopo il muro di Berlino cadrà anche “il muro di Bruxelles”. Matteo Salvini rinnova il giuramento di Pontida, ma lo traduce in chiave continentale: se prima c'era da difendere il Nord, e poi l'Italia tutta, ora la battaglia si sposta in Europa. “Non è la Lega che è cambiata, è il mondo che cambiato. Abbiamo capito che da soli non andavamo da nessuna parte. Per vincere occorreva unire l'Italia, come occorrerà unire l'Europa”.

“In Italia governeremo, non per cinque mesi o cinque anni, ma per trent'anni”, assicura Salvini che guarda già alle elezioni europee. Saranno, spiega, “un referendum fra l'Europa delle élite, delle banche, della finanza, dell'immigrazione e del precariato da una parte, e quella dei popolo e del lavoro dall'altra”. Per preparare la grande alleanza dei populisti con Marine Le Pen, Viktor Orban e i tedeschi di AfD Salvini girerà le capitali europee, perché le idee della Lega “sono l'unica speranza che ha l'Europa per rimanere viva” in un momento in cui “i popoli non sono mai stati così in conflitto”.

La sfida con le istituzioni Ue si rinnova anche sul fronte dei conti pubblici: il vicepremier rilancia l'impegno a cancellare la legge Fornero “ingiusta disumana e profondamente sbagliata” e garantisce che lo si può fare anche all'interno dei vincoli Ue, “ma se per fare stare meglio la nostra gente dovremo ignorare uno zero virgola imposto da Bruxelles, per me quel vincolo vale meno di zero”. In Italia la Lega sente di non avere rivali: “Non cresce solo lei, ma fa crescere tutti”, rileva Salvini parlando degli alleati di Forza Italia e Fratelli d'Italia, e oggi c'è “il record storico di governatori di centrodestra”.

Salvini: sui porti decido io; ira Movimento 5 Stelle

Che lo scontro, per i vertici del Carroccio, sia ormai spostato sul campo internazionale lo certifica anche il numero due del partito Giancarlo Giorgetti. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio spiega che “oggi l'opposizione in Italia non c'è, il popolo è tutto con noi” e quindi “la sfida è a chi comanda nel mondo e in Europa e ha deciso che l'immigrazione è una cosa buona”. Il tema della chiusura dei porti torna a più riprese anche nel discorso del leader del Carroccio.

“Sciacalli sono quelli che dicono che è colpa nostra un naufragio a tre miglia dalle coste della Libia. Ringrazio la guardia costiera libica che nel silenzio ha soccorso più di mille disperati che stavano per annegare”, è il messaggio dal palco. “I porti per chi traffica esseri umani sono e resteranno chiusi" ha tuonato Matteo Salvini davanti ai settantacinquemila di Pontida.

Al presidente della Camera Roberto Fico e a chi nel M5S critica la linea dura sull'immigrazione, Salvini risponde: “In questi mesi di lavoro ho trovato che ministri e dirigenti 5 stelle sono persone oneste, coerenti e con la voglia di cambiare il Paese, ma sui porti decido io”.

L'affermazione non è piaciuta al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, il cui dicastero, in realtà, è co-responsabile della gestione degli scali portuali. “Si conferma un'ottima intesa con Salvini sul merito del tema migranti. Tuttavia, in relazione alle sue parole si fa notare che le prerogative sono congiunte tra Mit e Ministero dell'Interno, visto che ai Trasporti fanno capo Capitanerie e Guardia Costiera”, precisa una nota nel pomeriggio.



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